Gerda Taro (alias
Gerda Pohorylle)
(1910 - 1937)
Gerda Taro è il ritratto di una figura femminile, morta
precocemente, eccezionale e tragica.
Il libro Il libro di Irme Schaber, Gerda Taro: una fotografa rivoluzionaria nella guerra civile spagnola (Roma, DeriveApprodi, 2007), costituisce la prima biografia storica sulla fotografa tedesca Gerda Taro. Pubblicato in tedesco nel 1994, con il titolo Gerda Taro: Fotoreporterin im Spanischen Bürgerkrieg, il libro ha vinto il Premio Kodak ed è stato tradotto in francese nel 2006. L’edizione italiana - tradotta dal tedesco da Elena Doria - voluta e promossa dall’Associazione Culturale Gerdaphoto di Roma, contiene una prefazione della storica Elisabetta Bini, ed è stata rivista, corretta ed ampliata dall’autrice. Essa presenta ai lettori italiani una vasta raccolta di immagini di vita privata della fotografa, nonché le fotografie da lei scattate durante la guerra civile spagnola. Irme Schaber ha condotto una lunga e accurata ricerca sulle fonti, mettendo insieme le poche testimonianze rimaste su Gerda Taro. Utilizzando le carte di famiglia, gli archivi di Stato, la stampa dell’epoca, e intervistando le persone che hanno conosciuto Taro, ci restituisce un pezzo di storia rimasto finora sconosciuto. Il suo approccio è quello proprio della storia sociale, mirante a ridare voce a una vita troppo spesso dimenticata e rimasta nascosta dietro le vicende del suo compagno, il celebre fotografo ungherese Robert Capa. Il quadro che ne emerge è ricco e sfaccettato, capace di restituire il nesso tra la vita individuale e la storia generale. Attraverso il costante intreccio tra la biografia di Gerda Taro e gli eventi della storia europea degli anni ’30, Schaber getta nuova luce sulle vicende della persecuzione degli ebrei in Europa orientale e in Germania, e sull’impegno antifascista durante la guerra civile spagnola. Per oltre cinquant’anni, la vita e l’opera fotografica di Gerda Taro sono rimaste per lo più nell’oblio. Nel 1938 Capa, devastato dalla morte della compagna, pubblicò un libro di fotografie sue e di Gerda Taro sulla guerra civile spagnola, Death in the Making, cui seguì una mostra alla New School for Social Research di New York. Entrambi avrebbero dovuto rendere omaggio alla fotografa e al lavoro che Capa e Taro avevano compiuto in Spagna, ma molti degli articoli che apparvero sulla stampa omisero di includere il nome di Taro tra gli autori delle immagini. Nei decenni successivi l’archivio fotografico di Gerda Taro andò in parte perduto, e le fotografie che sopravvissero vennero attribuite a Robert Capa e inglobate all’interno del suo archivio. Nella Repubblica Democratica Tedesca, d’altro canto, Gerda Taro si trasformò in una figura eroica, simbolo della resistenza comunista contro il fascismo, e la sua immagine fu costruita in gran parte da Dina Gelke, madre di Georg Kuritzkes, che era stata amica di Gerda a Lipsia. Solo a partire dalla biografia su Robert Capa scritta negli anni ‘80 da Richard Whelan si è iniziato a far luce sulla vita di Gerda Taro, grazie ad uno studio degli archivi del fotografo ungherese, e ad un contesto storico scevro delle divisioni ideologiche della guerra fredda.
Il libro di Irme Schaber ripercorre la biografia tumultuosa di
questa giovane donna dal fascino magnetico. Dalla sua
educazione nella Germania pre-hitleriana alla fuga a Parigi;
dalla necessità di nascondere le proprie origini ebraiche
all’ingresso nella comunità di esuli tedeschi in Francia;
senza tralasciare il racconto della sua formazione fotografica
e delle numerose avventure sentimentali di una donna che non
sembra essere stata contemporanea della sua epoca.
Irme Schaber |
http://www.icp.org/site/c.dnJGKJNsFqG/b.2876511/k.1E74/Gerda_Taro.htm Gerda Taro On view from September 26, 2007 – January 6, 2008 Media Preview September 25, 2007 9:30 - 11am RSVP: 212.857.0045
Gerda Taro (1910-1937) was a pioneering photojournalist whose brief career consisted almost exclusively of dramatic photographs from the front lines of the Spanish Civil War. Her photographs were widely reproduced in the French leftist press, and incorporated the dynamic camera angles of New Vision photography as well as a physical and emotional closeness to her subject. Taro worked alongside Robert Capa, who was her photographic as well as romantic partner, and the two collaborated closely. While covering the crucial battle of Brunete in July 1937, Taro was struck by a tank and killed. Taro's photographs are a striking but little-known record of this important moment in the history of war photography. ICP now holds what is by far the world's largest collection of her work, including approximately 200 prints as well as original negatives. This exhibition will include vintage and modern prints, and magazine layouts using Taro's images. The exhibition will be accompanied by a 184-page ICP/Steidl catalogue, the first major collected document of Gerda Taro's photographs ever published.
Click on a thumbnail to enlarge it and to launch a slideshow.
This exhibition is made possible with leadership gifts from the Alex
Hillman Family Foundation, George and Bicky Kellner, The John and
Annamaria Phillips Foundation, and Cornell Capa. Additional support was
received from Linda Hackett for C.A.L. Foundation, Ellen and Richard
Kelson, The Liman Foundation, Mr. and Mrs. Ted Nierenberg, Susan and Elihu
Rose Foundation, Arnold and Louise Sagalyn, Bernard Lee Schwartz
Foundation, and Lois and Bruce Zenkel.
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Ecco come LIFE ha presentato Gerda Taro (alias Gerda Pohorylle)...
Aug. 16, 1937 (p. 62-63) The Spanish war kills its first woman photographer (Gerta Taro, 1911-1937).
cliccare sull'immagine per vederla a dimensioni naturali
The Capa Archive (I.C.P.) has written:
<< Yes, LIFE magazine did say that. In 1937 no American magazine would ever have said that anyone was someone's lover -- so they said she was his wife. Irme Schaber, in her definitive biography of Taro published in Germany in 1994, confirms that Capa and Taro never married. >>
Este reportaje es el último que envió la fotógrafa Gerda
Taro a la revista ilustrada "Regards". Las fotografías corresponden a la
toma de la villa de Brunete por las tropas republicanas españolas en Julio
de 1937, en el transcurso de la Guerra Civil española.
¿ Pero quién era Gerda Taro ? Su obra fotográfica es poco conocida. Quisiéramos conocer en detalle su obra fotográfica, aunque
entendemos que se trata de una labor difícil de conseguir. Esperamos que entre nuestros lectores, alguno esté interesado en este tema y que pueda enviarnos algún material para rendir el homenaje que se merece Gerda Taro. Vaya desde estas páginas, al agradecimiento, el reconocimiento y el respeto por el trabajo de esta mujer que, como otras muchas personas, tomaron partido y defendieron, incluso con su vida, la justicia, el progreso y la democracia en un momento crítico de la historia de Europa y en especial de España. " Cuando piensas en toda esa gente que conocimos y ha muerto
en esa ofensiva, - Guerra Civil española - tienes el sentimiento de que
estar vivo es algo desleal ". Selección y comentarios: Manuel Rodríguez |
Irme Schaber, "Gerta Taro: Fotoreporterin im spanischen Bürgerkrieg: eine Biografie", 1994
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Imre Schaber Gerta Taro Fotoreporterin im Spanischen Bürgerkrieg erschienen Oktober 1994 254 Seiten, 118 Abb., Gebunden Jonas Verlag für Kunst und Literatur GmbH | ISBN: 3894451750 25.00 EUR 1937 kommt Gerta Taro im spanischen Bürgerkrieg um. Zwei Jahre hat sie an vorderster Front als Fotografin mit ihrem damaligen Gefährten Robert Capa gearbeitet und die Welt mit »sensationellen« Bildern versorgt. Taros Begräbnis auf dem Pariser Friedhof Père-Lachaise wurde zu einer Manifestation gegen den Faschismus. Das Leben dieser engagierten Frau und Fotoreporterin - 1910 in Stuttgart geboren und 1933 nach Paris emigriert - ist in der BRD vergessen. Ihr fotografisches Œuvre verschwand hinter und im Werk des berühmten Mannes und Kollegen Capa. http://www.jonas-verlag.de/shop/Fotografie3-89445-175-0.html http://www.knaab.de/jonas/shop/Fotografie3-89445-175-0.html http://www.deutschesfachbuch.de/info/detail.php?isbn=3894451750&PHPSESSID=sp |
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Robert Capa & Gerda Taro: "Death In the Making", Covici Friede (New York) 1938, First edition
In Italia uno dei primi articoli ("Bob Capa: di foto si muore") in cui sono stati espressi dubbi sull'autenticità della foto in questione è stato firmato da Piero Berengo Gardin, sulla rivista "FOTOGRAFIA ITALIANA" (Edizioni "Il Diaframma" giugno 1972). La pubblicazione di un numero speciale e monografico fu un omaggio a Bob Capa e presentò una eccezionale raccolta delle immagini inedite più significative dell'uomo che ha iniziato una tradizione del reportage di guerra. Piero Berengo Gardin fa emergere dalle immagini il ritratto di una personalità unica oltre che il segreto di una fotografia che, come ha detto Steinbeck, <<nasceva nel suo cervello e la macchina solamente completava>>." L’Autore, nella dettagliata biografia dedicata a Robert Capa, presenta il 1936, l’anno della guerra di Spagna, in questo modo: << la guerra di Spagna e la foto 'cosiddetta del miliziano', scattata nei pressi di Cadice. Anche in questo caso abbiamo rintracciato quattro foto, anch'esse inedite, che si avvicinano sensibilmente ai fatti così come sono accaduti. Ecco la storia del miliziano. Robert Capa è in trincea con una pattuglia
di repubblicani delle più diverse estrazioni. E' la fine del miliziano e l'inizio del mito di Capa. Che il miliziano ucciso sia poi quello che si vede ancor vivo, primo a sinistra con le braccia alzate, in una delle altre foto, è una grossa e suggestiva tentazione. dalla quale onestamente, malgrado i tanti elementi a favore, ambientali e fisionomici, non ce la sentiamo di lasciarci prendere. Alla foto del miliziano, sintomatica ed esemplare in ogni sua caratterizzazione ai fini della creazione di un mito per antonomasia (l'attimo catturato e l'effetto della morte ben saldi insieme, in ogni loro implicazione di facile commerciabilità), contrapporrei invece la sequenza della difesa dell'Università di Madrid, in cui l'adesione del fotografo non è solo vicina ai fatti ma li sostiene con una discreta presenza morale. L'immagine, come del resto è avvertibile in tutto Capa, è sempre scarna e dimessa, talvolta addirittura sciatta, ma comunque "diretta", come l'accento esclamativo del ferito che si trascina e che recupera il tono di suspense con un drastico giro di vite. >> Questa pagina ha mostrato quattro fotografie allora inedite riguardanti il miliziano e la trincea da cui questo sarebbe saltato fuori, facendosi cogliere in contropiede dai colpi sparati da una mitragliatrice franchista .
Questa pagina presenta "Il miliziano
che muore, con gli inediti dello stesso servizio: Guerra Civile Spagnola,
1936. L'ultima in basso è la compagna di Bob, la fotografa tedesca Gerda
Taro, morta a Brunete l'anno dopo, schiacciata da un carro armato".
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p://www.editionsdurocher.fr/ Irme Schaber, translation by Pierre Gallissaires, "Gerda Taro : Une photographe révolutionnaire dans la guerre d'Espagne" ISBN 2-268-05727-5 23,00 Euro |
Il critico e storico della Fotografia Cesare Colombo mi ha scritto
una lettera che desidero condividere con tutti i fruitori di Photographers.it,
ecco cosa afferma:
Nella didascalia si legge: Due volontari repubblicani in un momento di riposo durante le esercitazioni, Spagna, 1936. Nella didascalia Magnum sono indicati il luogo e la data della foto: Barcellona, Agosto 1936. Stesso luogo e stessa data di altre foto in cui i miliziani stanno per partire sul treno diretto al Fronte di Aragon. E' curioso come la storia ci dica invece che le milizie partirono da Barcellona per l'Aragona in Luglio. Dunque non vi sarebbero le esercitazioni, ma solo saluti e baci d'addio, nella speranza di tornare vivi. Molte altre cose non tornano: * NON sono in un momento di riposo durante le esercitazioni ma su di una sdraio in vimini, lungo una strada in cui si vedono altre persone che passeggiano tranquillamente; ci sono altre persone sedute su altre sdraio e gli abiti indossati non sono quelli per andare ad un'esercitazione (lui ha la cravatta e lei un bel vestito lungo); ** Da un primo confronto tra questa foto e le altre
del "Miliziano che cade", Cliccare sulle foto per vederne l'originale *** Da un primo confronto tra questa foto e le altre di "Gerda Taro", crediamo che possa trattarsi della stessa donna:
Cliccare sulle foto per vederne l'originale **** Sul cappello del Miliziano si vede una stella... Quest'ultima annotazione evidenzia un ulteriore lato oscuro nel processo di mistificazione operato intorno ad alcune fotografie di Robert Capa, al fine di mantenerne intatto il mito più che la persona : Ci domandiamo perché nelle didascalie date da Magnum alle foto dei miliziani si legge: "The initials CNT embroidered on his cap stand for Confederacion Nacional del Trabajo an anarcho syndicalist organisation" Traduzione: "Le iniziali CNT ricamate sul suo copricapo, stanno per Confederazione Nazionale del Lavoro, un'organizzazione sindacale anarchica".
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Lucien Vogel vide André al lavoro in esclusiva a
Ginevra, durante una riunione della Società delle Nazioni. |
Segnalazione ©
Luca B. Pagni,
Roma 8 luglio 2003 - 02 novembre 2007