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Raffaello
“L’AMORE, L’ARTE E LA GRAZIA”
La Madonna del Cardellino
a cura di Antonio Natali e Marco Ciatti
PALAZZO MEDICI RICCARDI, FIRENZE
23 NOVEMBRE 2008 - 1 MARZO 2009
Presentazione del restauro dell’Opera e della mostra
(prima del restauro)
(Radiografia)
(Riflettografia IR)
Immagine del dipinto a luce radente durante il restauro del supporto
Immagine del dipinto durante il ritocco pittorico
Immagine del dipinto dopo la pulitura
Immagine del dipinto a luce radente durante il restauro del supporto
Immagine del dipinto dopo la stuccatura delle lacune
Immagine del dipinto durante il ritocco pittorico
Raffaello, Madonna del cardellino, dopo il restauro
La rassegna è l’occasione, unica e speciale, per compiere un percorso di conoscenza approfondito e circostanziato dell’opera: dalla nascita del capolavoro al grave incidente del 1547, fino al restauro odierno. Saranno presentati, infatti, tutti i risultati delle indagini e le spettacolari immagini della tavola in varie lunghezze d’onda al fine di consentire al pubblico un ampio accesso alle ricerche, alle indagini e agli interventi compiuti sul dipinto. Strumenti multimediali e video ad alta definizione permetteranno una visione dettagliata e ravvicinata normalmente difficile per il pubblico.
Il delicato e difficile intervento di restauro sulla Madonna del Cardellino di Raffaello, compiuto dall’Opificio delle Pietre Dure, è stato supportato da una lunga fase iniziale di studio e da continue indagini scientifiche volte a chiarire quali fossero i materiali pittorici usati da Raffaello, quali da Ridolfo del Ghirlandaio, che verosimilmente ha restaurato l’opera gravemente danneggiata nel 1547, e le stratificazioni degli interventi successivi. La consistente massa di questi materiali nel tempo si è alterata al punto da nascondere completamente la policromia raffaellesca.
Sono stati impiegati tutti i possibili strumenti di conoscenza offerti dalle varie tecniche di indagine diagnostica: RX, TAC, Fluorescenzab UV, IR b/n, IR falso colore, Riflettografia IR, ecc, privilegiando quelli non invasivi con l’applicazione anche di tecniche innovative.