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La libreria - Lo scaffale di Marzo 2012 |
Alla ricerca dello spirito dei luoghi

Il fotografo americano Douglas Beasley ha raccolto nel suo volume Earth Meets Spirit una serie di immagini in bianco e nero realizzate in diversi luoghi del mondo accomunati dall'essere luoghi con un forte richiamo simbolico. Dai
luoghi legati alla spiritualità degli Indiani d'America,
Wounded Knee e Corn Creek, alle praterie del Sud e Nord Dakota, alle montagne del Perù, all'Irlanda a Stonehenge. Le fotografie rivelano la sua personale visione, una visione che racconta come il sacro è riconosciuto e espresso nella vita quotidiana. Il viaggio fotografico di Beasley offre ai lettori un punto di partenza per la loro esplorazione spirituale e l’opportunità di vedere come la terra e lo spirito, anche se esistono indipendenti l’uno dall’altro, possano apparire fusi in una unità. Le immagini sono state realizzate con una camera folding in legno con pellicole 4x3” Polaroid Type 55, utlizzando in alcuni casi direttamente il positivo in altri il negativo. Altre immagini sono realizzate con fotocamere medio formato Hasselblad e Pentax, sempre in pellicola. Anche queste scelte tecniche che privilegiano completamente la pellicola aggiungono un fascino particolare alle immagini.
Luca Gilberti presenta nel suo volume WoMen in Africa una serie di immagini realizzate in Kenya sfruttando appieno il fascino dei panorami, delle luci basse sugli orizzonti, della figura umana nel paesaggio. Anche in questo caso la ricerca si allarga superando la semplice documentazione verso una evocazione del sentimento che i paesaggi umani possono suscitare. Non a caso il fotografo ha scelto il Kenya, luogo evocativo ove la ricerca scientifica ed archeologica colloca le origini dell’uomo. Dalla prospettiva di una comune discendenza, Europa e Africa rivelano la loro vicinanza e la reciproca interdipendenza: per secoli i due continenti sono stati infatti il punto di partenza e di arrivo di uomini e donne che nell’incontro e nel confronto hanno trovato un momento di aggregazione e di arricchimento reciproco. Giocata sulle luci e sulle ombre, Gilberti fa emergere la bellezza dell'Africa, in una congiunzione tra terra, mare e cielo.
Più vicino a noi, nel suo nuovo volume Okeanos & Hades, Dario Colletti esplora con la sua macchina fotografica il territorio del Sulcis Iglesiente, in Sardegna. Un territorio che più di altri può essere visto come punto di incontro tra più universi, perché aggiunge ad una dimensione quotidiana, esplicita e ordinaria, che si sviluppa in superficie, una seconda dimensione: sotterranea, misteriosa, insondabile, conosciuta solo in parte da pochi. Questa dimensione interna, che si sviluppa nelle profondità della terra e del mare genera due mestieri antichi e complessi come il lavoro di miniera e la mattanza. Il bianco e nero intenso delle immagini di Colletti ben si presta a questo racconto di una terra e di una vita dura, con richiami all'arcaico rapporto tra natura e attività umane. “Tra queste montagne e il mare è possibile ritrovare gli elementi che caratterizzano il rapporto tra uomo e ambiente”, sottolinea il testo introduttivo, “ma per farlo è necessario lasciare spazio alle voci dei protagonisti, allenarsi ad ascoltare con la coscienza, ad osservare con l'istinto e avere il coraggio di riportare tanto più i silenzi che ciò che è esplicitamente dichiarato. E' necessario seguire le suggestioni che il paesaggio suggerisce per registrarne la profondità” .