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Stampa alla gomma bicromatata
Autore: Fahrenheit fine-art
- Pubblicato il 20/01/09 - Categoria Tecnica
La gomma bicromatata
è un processo di stampa che ha avuto la sua massima diffusione tra fine
ottocento e primi novecento. Si tratta di un procedimento di stampa a
contatto in cui il negativo deve avere la stessa dimensione
dell'immagine finale che si vuole produrre. L'immagine si forma su un
foglio di carta per acquerello dove viene stesa una miscela di gomma
arabica, pigmento e materiale sensibile. Il foglio viene esposto, a
contatto col negativo, ai raggi di una lampada UV a vapori di mercurio
(ma va altrettanto bene la luce del sole). Le parti che prendono più
luce, in corrispondenza delle trasparenze del negativo, si induriscono
e si insolubilizzano; mentre le parti che si trovano sotto le zone più
dense del negativo rimangono solubili in acqua, dove avviene lo
sviluppo dell'immagine. Sensibilizzando il foglio è possibile includere
pigmenti di varia natura e colore, dare maggiore o minore intensità
cromatica, intervenire in fase di sviluppo per schiarire le alte luci.
In questo processo è possibile negare radicalmente la
standardizzazione: ogni immagine, realizzata rigorosamente a mano, è un
unicum mai perfettamente riproducibile. L'immagine si arricchisce in
modo graduale in dettaglio e profondità mediante la progressiva
aggiunta di strati di pigmento che si ancorano alla carta grazie
all'azione della gomma e del materiale sensibile. A ogni nuovo strato,
l'immagine prende forma, spessore, tonalità mentre l'azione dell'acqua
la libera dall'eccesso di materia, rivelando le alte luci.
©Luciano Leoni