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Siamo letteralmente invasi dalle immagini. Chiunque in possesso di un telefono o di una macchina fotografica, ha adibito il proprio account social ad album fotografico di situazioni più o meno private, più o meno artistiche e più o meno utili. Il punto della questione però non è chi pubblica, ma chi osserva: quali criteri usa per valutare un'immagine? Cosa ci fa dire che una foto è bella ed un'altra non lo è?
Tendenzialmente l'immagine più ci coinvolge emotivamente e più ci piace, ci cattura, ma questo non è assolutamente un criterio oggettivo di valutazione. Anzi, il rischio di valutare un'immagine banale come una bellissima foto, è molto alto.
Ma quindi dove possiamo recuperare un criterio valido per valutare qualsiasi fotografia ci si piazzi di fronte, senza cadere nella banalità del "bellobrutto"?
Leggevo tempo fa uno scritto di Roland Barthes, dove si proponeva l'analisi di una fotografia attraverso l'analisi di tre ben precise caratteristiche: La forma, il contesto ed il contenuto.
Per meglio capire, utilizziamo un'immagine scattata da Alexander Gardner nel 1865.
FORMA: si tratta di una fotografia in bianco e nero, i bordi irregolari fanno intendere che sia stata scattata con metodi analogici. La foto è evidentemente datata, vista la grana, i graffi e i difetti sui bordi.
Rappresenta un giovane, seduto. Lo sguardo è sognante, gli occhi guardano oltre l'obiettivo quasi a voler ignorare il fotografo. Di primo acchito sembra una bella foto, il giovane è di bell'aspetto, il viso e l'espressione sono quelle giuste.
In tutto questo, però c'è un elemento che stona: le manette. E qui la storia si fa più intrigante.
CONTENUTO: chi è questo giovane? Si tratta di Lewis Payne, poco più di vent'anni ed era uno dei congiurati che cospirarono contro il presidente Lincoln e il suo entourage.
Nella fattispecie Payne si doveva occupare del segretario di stato William Seward: fingendosi un messo del medico, riuscì a penetrare nella casa del segretario uccidendo i due figli, l'attendente e il segretario stesso. Una mattanza a tutti gli effetti.
Il prossimo punto ci rivelerà qualcosa però di fondamentale per comprendere la fotografia.
CONTESTO: La fotografia è stata scattata sul ponte della nave USS Saugus, appena prima dell'esecuzione di Lewis Payne! E' chiaro che la cosa che rende la fotografia indimenticabile, è proprio questo ultimo aspetto: la dignità e la fierezza del giovane di fronte alla morte. L'immagine perciò acquisisce un senso forte, un "punctum" come lo chiama Barthes, ovvero la questione della fotografia.
Tutto questo per indicare che una fotografia carente in uno di questi aspetti (forma, contenuto e contesto), spesso è banale, perlopiù inutile.
Per questo potremo avere la fotografia di un tramonto, ben curato nel taglio, nei colori. Ma il contenuto ed il contesto dove sono? E' solo una bella cartolina, niente più.
I social pullulano di immagini di questo genere, e spesso la gente ha perso la capacità critica di passare oltre alle immagini inutili, quasi in un onanismo ipnotico. Tutto ci attira, ma non ci soffermiamo ormai su nulla, per questa capacità di discernimento ormai perso.
Per questo ci ritroviamo tutti fotografi dell'inutile, solo per compiacimento di mostrare senza mai pensare, aiutati da un pubblico per la maggior parte acritico e allergico al miglioramento della comprensione.
https://www.gabrieledonati.net/2017/11/11/la-fotografia-sul-social-istruzioni-inutilita/