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Giovanna Gammarota nei luoghi de Il Vangelo Seccondo Matteo
Autore: Redazione
- Pubblicato il 05/08/09 - Categoria Mostre
Ha inaugurato il 1° agosto la personale di Giovanna Gammarota che è tornata, a distanza di più di quarant’anni, nei luoghi delle riprese de “Il Vangelo secondo Matteo” di Pier Paolo Pasolini.
Immagini, volutamente semplici e dirette, che si caricano di memoria e comunicano tanto i silenzi della terra quanto il linguaggio delle cose: una ricerca della bellezza “morale” di quei luoghi, sulle tracce del film pasoliniano, col desiderio di scoprire se essi ancora conservassero l’energia e la forza comunicate nella pellicola.
L'autrice scopre, come lei stessa racconta, che “quel paesaggio è ancora lì: intatto”. E non è affatto un’idea di romantica nostalgia a prevalere, ma una bellezza lontana da ogni voluto estetismo, dalle smaglianti e vacue apparenze dei mass media, ricca di profondità, di storia e mistero.
Una fotografia sommessa e partecipe che ci restituisce “la testimonianza di una memoria che non è lecito perdere”.
Un altro modo di ricordare un autore straordinario che, come nessun’altro, ha saputo anticipare l’Italia che sarebbe venuta dopo di lui.
(Dall'introduzione alla mostra di Gigliola Foschi).
"l Vangelo secondo Matteo Pier Paolo Pasolini lo girò nel 1964 nell'Italia meridionale. Dopo un deludente sopraluogo decise che la Palestina contemporanea era inadatta per ambientarvi la vita di Cristo, in quanto “troppo moderna”. Non gli interessava infatti creare un'esatta riproduzione della Terra Santa di duemila anni fa, ma fare quella che lui chiamava una “ricostruzione analogica”: per il suo film cercava luoghi capaci di agire in modo tanto evocativo da divenire presenze cariche di memoria e sacralità. Questi spazi immoti e antichi, ancora perfetti per rappresentare il passato e lo scenario del Vangelo, li trova nei Sassi di Matera, dove ambienta Gerusalemme; nella campagna appena fuori Barile - là dove la gente fino a pochi anni prima viveva ancora nelle grotte - in cui “vede” i luoghi della natività; nei castelli normanni di Puglia e Basilicata che, con le loro ruvide pietre dall'aspetto arcaico, gli appaiono perfetti per ambientarvi le dimore di Erode e Pilato."
Giovanna Gammarota vive e lavora a Milano. Comincia il proprio percorso creativo scrivendo scarni racconti ispirati alla prosa di Raymond Carver ma solo dopo l'incontro con il cinema in bianco e nero di Wim Wenders e le sue rarefatte fotografie realizzate per il film Paris Texas, comincia a pensare alla fotografia come mezzo di espressione creativa.
Nel 1994 comincia la sua personale ricerca caratterizzata da immagini che tentano di dare forma a una memoria silenziosa. Nel corso di questi anni i luoghi fotografati dall'artista sono stati privati di ogni orpello superfluo, svelando cosi' il paesaggio nella sua dimensione piu' minimale, raccordandosi con i brevi racconti all'origine del suo percorso creativo.
Giovanna Gammarota - Sopraluoghi in Lucania. Sulle tracce del Vangelo secondo Matteo di Pier Paolo Pasolini
A Rivello (PZ), fino al 31 agosto
Galleria Lo Straniero, Via Pace 67
Ingresso libero
Immagini, volutamente semplici e dirette, che si caricano di memoria e comunicano tanto i silenzi della terra quanto il linguaggio delle cose: una ricerca della bellezza “morale” di quei luoghi, sulle tracce del film pasoliniano, col desiderio di scoprire se essi ancora conservassero l’energia e la forza comunicate nella pellicola.
L'autrice scopre, come lei stessa racconta, che “quel paesaggio è ancora lì: intatto”. E non è affatto un’idea di romantica nostalgia a prevalere, ma una bellezza lontana da ogni voluto estetismo, dalle smaglianti e vacue apparenze dei mass media, ricca di profondità, di storia e mistero.
Una fotografia sommessa e partecipe che ci restituisce “la testimonianza di una memoria che non è lecito perdere”.
Un altro modo di ricordare un autore straordinario che, come nessun’altro, ha saputo anticipare l’Italia che sarebbe venuta dopo di lui.
(Dall'introduzione alla mostra di Gigliola Foschi).
"l Vangelo secondo Matteo Pier Paolo Pasolini lo girò nel 1964 nell'Italia meridionale. Dopo un deludente sopraluogo decise che la Palestina contemporanea era inadatta per ambientarvi la vita di Cristo, in quanto “troppo moderna”. Non gli interessava infatti creare un'esatta riproduzione della Terra Santa di duemila anni fa, ma fare quella che lui chiamava una “ricostruzione analogica”: per il suo film cercava luoghi capaci di agire in modo tanto evocativo da divenire presenze cariche di memoria e sacralità. Questi spazi immoti e antichi, ancora perfetti per rappresentare il passato e lo scenario del Vangelo, li trova nei Sassi di Matera, dove ambienta Gerusalemme; nella campagna appena fuori Barile - là dove la gente fino a pochi anni prima viveva ancora nelle grotte - in cui “vede” i luoghi della natività; nei castelli normanni di Puglia e Basilicata che, con le loro ruvide pietre dall'aspetto arcaico, gli appaiono perfetti per ambientarvi le dimore di Erode e Pilato."
Giovanna Gammarota vive e lavora a Milano. Comincia il proprio percorso creativo scrivendo scarni racconti ispirati alla prosa di Raymond Carver ma solo dopo l'incontro con il cinema in bianco e nero di Wim Wenders e le sue rarefatte fotografie realizzate per il film Paris Texas, comincia a pensare alla fotografia come mezzo di espressione creativa.
Nel 1994 comincia la sua personale ricerca caratterizzata da immagini che tentano di dare forma a una memoria silenziosa. Nel corso di questi anni i luoghi fotografati dall'artista sono stati privati di ogni orpello superfluo, svelando cosi' il paesaggio nella sua dimensione piu' minimale, raccordandosi con i brevi racconti all'origine del suo percorso creativo.
Giovanna Gammarota - Sopraluoghi in Lucania. Sulle tracce del Vangelo secondo Matteo di Pier Paolo Pasolini
A Rivello (PZ), fino al 31 agosto
Galleria Lo Straniero, Via Pace 67
Ingresso libero