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La libreria - Lo scaffale di Aprile 2010 |
Tre generazioni di fotografi per una Scuola
Alcuni di loro sono conosciuti per le stampe fotografiche in grandissimo formato che esibiscono nei principali musei di tutto il mondo e perché le loro opere raggiungono quotazioni ragguardevoli nelle aste internazionali più importanti di fotografia e arte contemporanea. Tutti sono allievi delle Classi di Fotografia fondate da Bernd e Hilla Becher. Negli anni '60 i coniugi Becher avevano già ben definito la loro produzione fotografica basata su tipologie. Immagini rigorose, in bianco e nero, di architetture industriali - gasometri, torri di raffreddamento, altiforni. Immagini spesso presentate su grandi pannelli, accostate una all'altra secondo i soggetti fotografati, a formare dei veri e propri cataloghi e repertori tematici e seriali. Una prospettiva comparativa definita "tipologia" che allontana dal fotografo ogni tentazione dell'istantanea o della ricerca del "momento decisivo" per concentrarsi all'opposto su una rappresentazione oggettiva meticolosamente studiata. Nel 1976 i coniugi Becher istituiscono la Classe di Fotografia alla Accademia di Belle Arti di Dusseldorf. Partendo dal processo di rinnovamento perseguito dai Becher con estrema coerenza e impegno, tre generazioni di fotografi della Scuola di Dusseldorf hanno considerevolmente ampliato la visione fotografica inoltrandosi con le loro opere anche nei territori della sperimentazione multimediale e dell'arte digitale. Andreas Gursky, Thomas Ruff, Thomas Struth, Candida Höfer, Axel Hütte, Simone Nieweg, Jörg Sasse, Laurenz Berges, Elger Esser e Petra Wunderlich, oltre naturalmente a Bernd e Hilla Becher, sono i fotografi le cui opere vengono presentate e studiate in questo recente, interessante volume . La Scuola di Düsseldorf è l’unico movimento artistico tedesco dopo il Bauhaus ad aver raggiunto un vasto riconoscimento internazionale e le opere di questi fotografi hanno di fatto sancito il riconoscimento del valore artistico della fotografia, in contrapposizione a quello documentario. Il libro, di grande formato (26x30 cm), presenta per la prima volta una indagine completa sui protagonisti di questo movimento fotografico, dai capostipiti alla generazione più giovane. Il testo di Stefan Gronert, rigoroso e ricco di riferimenti, illustrato da circa 50 fotografie, si snoda lungo le prime settanta pagine del volume. Le successive ducentoventi sono occupate dalle riproduzioni in quadricromia a tutta pagina delle opere dei fotografi presentati, mentre le conclusive quindici sono riservate alle biografie e alle bibliografie dei singoli fotografi.
Niente Scuole ma Circoli
In Italia l'insegnamento della fotografia nelle Accademie di Belle Arti e nelle Università e iniziato più di recente rispetto a quanto avvenuto in altri paesi. Per questo motivo, nella formazione dei fotografi e nell'evoluzione di varie concezioni e stili di fotografia in Italia, più che scuole e accademie sono stati di grande importanza i Circoli Fotografici. Dal secondo dopoguerra fino agli anni '80 del Novecento è in questi luoghi di incontro, di scontro e di scambio di opinioni, che si formano molti dei nomi più importanti della fotografia italiana. Per questo motivo segnaliamo due volumi, di non recente pubblicazione ma ancora reperibili. Il primo, Forme di Luce, celebra e ricostruisce storicamente le vicende legate al gruppo della "Bussola" e del "Misa". Fondata nel 1947 da Cavalli, Finazzi, Veronesi, Vender e Leiss, la "Bussola" coinvolse alcune fra le maggiori personalità dell'ambiente fotografico del momento, mentre le nuove "leve" si attivarono pochi anni dopo con il gruppo "Misa", cui participarono Giacomelli, Branzi e Camisa. Il secondo volume, Fotografia a Venezia nel dopoguerra. Da Ferruccio Leiss al Circolo La Gondola colloca in prospettiva storica l'opera del circolo La Gondola offrendo un ampio panorama con immagini degli autori, alcuni diventati poi molto noti come Gianni Berengo Gardin, Paolo Monti, Elio Ciol, Fulvio Roiter; il volume , curato da Italo Zannier, è importante per chi si interessa dello sviluppo del linguaggio della fotografia italiana e della funzione dei circoli fotografici.
Infine, per approfondire l'argomento, non manchiamo di segnalare una novità di particolare interesse: La fotografia in Italia 1945 - 1975 di Paolo Morello: uno studio che per la prima volta affronta in modo sistematico la storia della fotografia nell'Italia repubblicana. L'opera è in due tomi: il primo riservato ai testi, il secondo a una selezione inedita e accuratissima di 221 fotografie tra le più rappresentative di quegli anni.