Testi » Mostre » Scheda Articolo
Elisa
Abela
Il fotografo tremolante, Rurù in castigo
e altre opere su carta
a cura di Matteo Di Castro
con un testo di Emanuele Trevi
e un video-ritratto di Canecapovolto
mercoledì 19 maggio, ore 19:00
fino al 19 giugno 2010
dal martedì al sabato 10:30-20:00
s.t. foto libreria
galleria presenta per la prima volta a Roma il lavoro di Elisa Abela. In mostra
vengono esposti i collage che la
giovane artista siciliana realizza sulle pagine di vecchi libri e su fogli di
carta fotografica.
Polistrumentista attiva sulla scena del rock indipendente (dal 2008 come chitarrista del gruppo di Joe Lally),
Elisa Abela ha iniziato la sua ricerca visiva collaborando con canecapovolto per
le mostre “Presente Continuo” e “Diwan”.
Pur avendo sperimentato diversi linguaggi -dalla fotografia alla pittura ad olio,
la matrice più originaria del suo lavoro va rintracciata in ambito grafico,
nelle opere su carta.
La composizione dei collage parte dalla
passione che l’artista nutre da sempre per le pubblicazioni e i materiali cartacei del
passato: rotocalchi, libri per bambini, vecchi manuali specialistici,
quaderni di scuola, foto di famiglia, illustrazioni pubblicitarie, titoli di
giornali e riviste.
Il suo interesse si concentra soprattutto sugli aspetti più bizzarri,
enigmatici, surreali, che questo repertorio iconografico offre allo spettatore
contemporaneo. In particolare, è sul tema dell’identità e dei ruoli
sociali, delle regole e delle istruzioni che scandiscono il nostro essere nel
mondo e che hanno da sempre uno spazio privilegiato nell’universo dei media,
che la ricerca di Elisa Abela pare indirizzarsi.
In alcuni casi, l’artista sceglie di
intervenire direttamente su una singola pubblicazione, rielaborando l’intera
materia dell’oggetto-libro: dalla copertina, compreso il titolo, alle
pagine interne. Isolando alcuni dettagli di testo e combinandoli con ritagli di
altre pubblicazioni, Abela produce dunque una nuova opera e offre una seconda
vita, una chiave di lettura inedita, a un libro del passato.
I collage non vengono realizzati solo con forbici e colla. La risorsa tecnica e linguistica più originale di questi lavori è rappresentata
dall’uso del nastro adesivo, o meglio del nastro isolante. Con la sua forte
impronta materica e cromatica -oltre al bianco e al nero più diffusi nei lavori
elettrici, vengono impiegati rosso, verde, giallo, blu e anche marrone- il
nastro isolante è il mezzo col quale
viene tracciata l’identità grafica del foglio di carta che ospita il collage. A
questo percorso che tende a ridisegnare
un repertorio di immagini trovate, a
volte contribuisce anche l’uso del pennarello nero, chiamato a cucire, isolare,
puntualizzare, –con maggiore duttilità di tratto del nastro- i diversi ritagli
distribuiti sulla pagina.
Fra i libri-collage esposti in mostra, figura ad esempio un volumetto per l’infanzia degli
anni venti, Rurù in castigo, una
di quelle favole del passato in cui la fantasia dell’autore e dell’illustratore
si esercitava soprattutto nel trovare la punizione più appropriata al cattivo
comportamento dei bambini.
Di questo testo di una trentina di pagine, Elisa Abela amplifica con ironia il
tono crudele, dirottandolo però in una nuova trama di situazioni e personaggi
offerti da altre pubblicazioni, o da foto di famiglia vere e proprie.
Oltre al libro-collage, opera unica, in occasione della mostra viene presentata
anche un’edizione digitale del Rurù in
castigo di Elisa Abela, con un testo introduttivo di Emanuele Trevi. Critico letterario e scrittore, osservatore e interprete
non occasionale dell’arte del passato e della scena artistica contemporanea,
Trevi ha da poco pubblicato Il libro
della gioia perpetua, un romanzo nato a sua volta dal ritrovamento di un
racconto scritto e illustrato da una bambina.
Il volume viene pubblicato in un’edizione
numerata di cento copie, su ognuna delle quali l’artista eseguirà un
diverso intervento di collage col nastro isolante.
Se il libro-collage
rappresenta per Elisa Abela una sfida, un corpo a corpo giocoso ma sempre
impegnativo con un dato volume, i
vecchi libri possono essere usati anche come dei quaderni, degli album: una
riserva di pagine non-bianche in grado di soddisfare l’impulso compositivo
anche più estemporaneo e da cui estrapolare poi le carte che più meritano di essere proposte al nostro sguardo.
In mostra vengono infatti
presentati anche alcuni collage realizzati su un singolo foglio, o sulle
facciate contigue, di vari libri. Vale la pena ricordare, ad esempio, quelli
nati sulle pagine di una vecchia edizione, in formato tascabile, del Viaggio
elettorale che Francesco De
Sanctis compose nel 1876 per rievocare la sua esperienza di candidato al
Parlamento in un collegio dell’Irpinia. Per sua stessa ammissione, in questo
caso Elisa Abela ha voluto vendicarsi con un autore che le ricordava la noia
del liceo e ha scelto quindi di rendere quasi totalmente illeggibile il testo,
sfruttando solo il valore evocativo del titolo del libro e di alcuni capitoli.
Oltre a comporre i suoi collage sulle pagine di pubblicazioni del passato, Elisa Abela usa come supporto del suo lavoro
anche dei fogli di carta fotografica.
Un nucleo significativo di queste opere ruota proprio attorno al tema della rappresentazione grafica del
mondo della fotografia, sviluppato attraverso la rilettura di quei vecchi manuali
illustrati che guidavano l’aspirante fotografo nelle diverse fasi di
apprendimento delle tecniche tradizionali: dalla scelta dell’apparecchio e
delle ottiche, all’impugnatura più adatta nelle varie situazioni di ripresa, sino
al lavoro in camera oscura.
Alla mostra si accompagna un video-ritratto
dell’artista realizzato da Canecapovolto,
il collettivo catanese che da quasi vent’anni persegue un rigoroso percorso di
sperimentazione visiva, attraverso
l'uso di vari media: video, film acustici, installazioni, happening, nonché
collage.
http://stsenzatitolo.it/content/elisa-abela
s.t. foto libreria galleria
via degli ombrellari, 25
Roma 00193
tel/fax +39 06 64760105
info@stsenzatitolo.it
www.stsenzatitolo.it