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La libreria - Lo scaffale di Giugno 2010 |
Il libro del momento
Un volume di grande qualità in cui il materiale fotografico è presentato secondo una organizzazione lineare e classica. Il libro nasce come catalogo della importante mostra dedicata all'opera fotografica di Mimmo Jodice allestita quest'anno a Palazzo delle Esposizioni di Roma per celebrare i cinquanta anni di attività del fotografo. Il materiale è presentato in sezioni che seguono un ordinamento cronologico e tematico insieme. Partono quindi dalle sperimentazioni che hanno caratterizzato il lavoro iniziale di Jodice negli anni '60 e '70 e passano poi, nel capitolo intitolato “Sociali”, alle immagini sempre degli anni '70 che rappresentano la parentesi documentaristica sulle condizioni di vita nel capoluogo campano. Le immagini dedicate a Napoli degli anni '80, presentate nel capitolo successivo, si staccano dalla fotografia documentaristica per diventare “Vedute di Napoli”, scorci di paesaggi urbani, dove la composizione assume sempre maggior importanza, annunciando quello che sarà lo sviluppo successivo e principale dell'opera di Mimmo Jodice. Da questo punto (siamo circa a un terzo del volume) le immagini diventano quelle più rappresentative dello stile di Mimmo Jodice fino a oggi. Uno stile che gli ha permesso di ritrarre paesaggi, musei, architetture, città, oggetti sempre in un calibratissimo bianco e nero e con una maestria compositiva eccezionale. Le vedute diventano visioni, utilizzando anche a volte il mosso, quasi andando a ricongiungersi in certe immagini recenti con lo sperimentalismo degli inizi. Le sezioni del libro dedicate al periodo che va dagli anni '90 fino a oggi, che è il corpus principale dell'opera fotografica dell'autore, si intitolano “Rivisitazioni”, “Mediterraneo”, “Eden”, “Mare”, “Natura”. Il libro si conclude, oltre alle note biografiche e bibliografiche, con una documentata “Cronologia e Antologia” . Le varie sezioni del volume sono introdotte ciascuna brevi testi di critici e studiosi: da Marina Miraglia a Roberta Valtorta ad Arturo Carlo Quintavalle a Germano Celant. Il volume è a cura di Ida Gianelli e Daniela Lancion
Il libro: Mimmo Jodice, Motta Editore, Euro 60,00 |
L'alfabeto delle immagini
“Credo che la fotografia consista
essenzialmente in un'operazione di cancellazione del mondo esterno.
Anche per questo preferisco il bordo bianco a quello nero.
L'inquadratura è una cancellazione della realtà che vedo come
ritorno al bianco, non al nero. E l'immagine tende a dilatarsi.
E poi secondo me la fotografia è
sostanzialmente una narrazione in sequenza. Mentale. Certo le
fotografie si fanno una alla volta e vanno viste una alla volta, però
io penso sempre a una specie di narrazione che continua oltre
l'immagine singola. Per questo lascio sempre, nelle mie immagini, dei
punti o delle vie di fuga, comunque cerco di non chiudermi mai in
un'immagine.”
Queste osservazioni, corredate
dalla riproduzione di una fotografia, si trovano all'inizio del capitolo
dedicato ai “Bordi” nelle Lezioni di fotografia di Luigi Ghirri.
Il libro raccoglie il testo delle lezioni sulla
fotografia tenute da Luigi Ghirri durante il 1989 e il 1990
all’Università del Progetto di Reggio Emilia, lezioni che sono
state trascritte e, in questo libro, per la prima volta pubblicate;
ognuna corredata dalle fotografie e dalle immagini che mostrava agli
studenti e di cui parlava. Immagini sue ma anche di altri fotografi.
Come scrive Gianni Celati nel testo biografico che chiude il volume:
“Tutti i tipi di foto costituivano per Luigi un alfabeto, da
Walker Evans (il suo fotografo preferito), al fantastico Eugène
Atget, ad Andrè Kertesz, ai personaggi di Nadar, agli innovatori
Moholy-Nagi e Muybridge. A Reggio Emilia Luigi non insegnava la foto
come arte separata dal resto, ma come appartenente a un alfabeto dove
si collegano varie abitudini del vedere, e in cui riconosciamo un
mondo abitabile”. Il volume, assolutamente consigliabile per tutti
gli appassionati di fotografia, è a cura di Giulio Bizzarri e Paolo
Barbaro.