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Alessandra Calò - Secret Garden
Autore: VisionQuesT 4rosso contemporary photography
- Pubblicato il 20/11/14 - Categoria Fotografia & Dintorni
Presentazione, sabato 29 novembre 2014 ore 18.00
In mostra dal 30 novembre al 31 gennaio 2015
Figure femminili venute da un mondo antico ritrovano la propria storia nel mistero di un negativo. E lasciano che lo sguardo penetri oltre la trasparenza, fino a scoprire paesaggi nascosti.
Sono giardini segreti quelli che Alessandra Calò presenterà il 29 novembre alla Visionquest Gallery di Clelia Belgrado.
Il progetto, nato a Reggio Emilia ed esposto per la prima volta nel 2014 durante Fotografia Europea (festival internazionale di fotografia), viene selezionato dai curatori Elio Grazioli e Gigliola Foschi e si aggiudica il primo premio nella Sezione Off.
Si tratta di un’installazione di dodici opere che fa riaffiorare emozioni e pensieri dimenticati attraverso vecchi vetrini fotografici raccolti nei mercati dell’antiquariato. Ognuna delle opere si compone di un cubo nero, nella cui faccia è inserita una lastra negativa di vetro: una finestra che nasconde e al contempo svela un giardino, il cuore del contenitore. Arbusti e fiori si sommano e si mescolano alle figure in superficie, quasi a voler concretizzare emozioni e ricordi di una vita da mettere a fuoco. Le immagini raffigurano donne dei primi anni del secolo scorso, ma non sono vere fotografie bensì i loro negativi: il rapporto chiaro/scuro della fotografia tradizionale si inverte creando un ribaltamento della visione. L’inversione di chiaroscuro preannuncia e accompagna il ribaltamento del punto di vista di chi osserva: ciò che è chiaro, visibile a tutti, perde importanza a scapito di ciò che è nascosto e normalmente invisibile. Ogni cubo poggia su una struttura in ferro dotata di cassetto: qui è custodito l’ennesimo “segreto”, una breve opera letteraria che l’artista ha affidato a una scrittrice, e che la scrittrice ha creato immaginando la storia della donna del vetrino. Al contrario di un'immagine riflessa nello specchio - simulacro simmetrico della nostra figura e per questo distaccata e straniante - l'immagine trasparente coinvolge lo spettatore e lo porta ad osservarla da vicino, ad oltrepassarla per cercare dentro di essa il paesaggio che nasconde. È un lavoro tutto al femminile: i volti ritratti, i testi delle scrittrici che gli danno voce, la sensibilità e l’estetica che lo accompagna.
Quello che l’artista chiede a chi si avvicina all’opera è «un viaggio per ritrovare qualcosa che si è perso: scoprire che dentro di noi germoglia un giardino, che basterebbe solo un attimo per scoprirne i fiori, il profumo, i colori... E ritornare dal viaggio con la consapevolezza di esistere ancora».
In ogni tappa del progetto – che ripartirà da Genova per poi spostarsi ad Amsterdam e Aix En Provence – vengono proposti cubi differenti, per alcuni dei quali l’artista ha scelto di approfondire il legame con il territorio attraverso l’aiuto di autrici “locali”. Per questa edizione genovese, la scelta è caduta sulle artiste Rossella Bianchi, Oriana Mariotti e Flavia Fedele.
Durante la vernice, verrà presentata in anteprima “Lei oceano - concerto per piccoli strumenti e suoni ritrovati” con Nazim Comunale, su un progetto dei giovani artisti Dalila Longo e Nazim Comunale.
Sede: VISIONQUEST gallery Piazza Invrea 4 r, 16123 Genova +39 010 2468771 +39 339 7534993
Orario: dal mercoledì al sabato 15.30 – 19.30 e su appuntamento (tel. +39 3397534993)
Sito web: www.visionquest.it Informazioni e-mail: info@visionquest.it
In mostra dal 30 novembre al 31 gennaio 2015
Figure femminili venute da un mondo antico ritrovano la propria storia nel mistero di un negativo. E lasciano che lo sguardo penetri oltre la trasparenza, fino a scoprire paesaggi nascosti.
Sono giardini segreti quelli che Alessandra Calò presenterà il 29 novembre alla Visionquest Gallery di Clelia Belgrado.
Il progetto, nato a Reggio Emilia ed esposto per la prima volta nel 2014 durante Fotografia Europea (festival internazionale di fotografia), viene selezionato dai curatori Elio Grazioli e Gigliola Foschi e si aggiudica il primo premio nella Sezione Off.
Si tratta di un’installazione di dodici opere che fa riaffiorare emozioni e pensieri dimenticati attraverso vecchi vetrini fotografici raccolti nei mercati dell’antiquariato. Ognuna delle opere si compone di un cubo nero, nella cui faccia è inserita una lastra negativa di vetro: una finestra che nasconde e al contempo svela un giardino, il cuore del contenitore. Arbusti e fiori si sommano e si mescolano alle figure in superficie, quasi a voler concretizzare emozioni e ricordi di una vita da mettere a fuoco. Le immagini raffigurano donne dei primi anni del secolo scorso, ma non sono vere fotografie bensì i loro negativi: il rapporto chiaro/scuro della fotografia tradizionale si inverte creando un ribaltamento della visione. L’inversione di chiaroscuro preannuncia e accompagna il ribaltamento del punto di vista di chi osserva: ciò che è chiaro, visibile a tutti, perde importanza a scapito di ciò che è nascosto e normalmente invisibile. Ogni cubo poggia su una struttura in ferro dotata di cassetto: qui è custodito l’ennesimo “segreto”, una breve opera letteraria che l’artista ha affidato a una scrittrice, e che la scrittrice ha creato immaginando la storia della donna del vetrino. Al contrario di un'immagine riflessa nello specchio - simulacro simmetrico della nostra figura e per questo distaccata e straniante - l'immagine trasparente coinvolge lo spettatore e lo porta ad osservarla da vicino, ad oltrepassarla per cercare dentro di essa il paesaggio che nasconde. È un lavoro tutto al femminile: i volti ritratti, i testi delle scrittrici che gli danno voce, la sensibilità e l’estetica che lo accompagna.
Quello che l’artista chiede a chi si avvicina all’opera è «un viaggio per ritrovare qualcosa che si è perso: scoprire che dentro di noi germoglia un giardino, che basterebbe solo un attimo per scoprirne i fiori, il profumo, i colori... E ritornare dal viaggio con la consapevolezza di esistere ancora».
In ogni tappa del progetto – che ripartirà da Genova per poi spostarsi ad Amsterdam e Aix En Provence – vengono proposti cubi differenti, per alcuni dei quali l’artista ha scelto di approfondire il legame con il territorio attraverso l’aiuto di autrici “locali”. Per questa edizione genovese, la scelta è caduta sulle artiste Rossella Bianchi, Oriana Mariotti e Flavia Fedele.
Durante la vernice, verrà presentata in anteprima “Lei oceano - concerto per piccoli strumenti e suoni ritrovati” con Nazim Comunale, su un progetto dei giovani artisti Dalila Longo e Nazim Comunale.
Sede: VISIONQUEST gallery Piazza Invrea 4 r, 16123 Genova +39 010 2468771 +39 339 7534993
Orario: dal mercoledì al sabato 15.30 – 19.30 e su appuntamento (tel. +39 3397534993)
Sito web: www.visionquest.it Informazioni e-mail: info@visionquest.it