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Testi » Recensioni libri » Scheda Articolo

Ando Gilardi e Lo specchio della memoria
Autore: Luca B Pagni - Pubblicato il 16/01/09 - Categoria Recensioni libri
Gradimento: Molto Interessante
Questa pagina è stata visitata 5709 volte

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Martedì 27 gennaio 2009 in occasione della “Giornata della Memoria”,
nella Sala di Rappresentanza della Cassa di Risparmio di Fano in via Montevecchio 114,
la Biblioteca Federiciana, con il patrocinio della Fototeca Storica Nazionale di Milano,
presenta alle ore 17.00 il volume "Lo specchio della memoria" di Ando Gilardi.




http://www.photographers.it/articoli/andogilardi.htm




http://www.brunomondadori.com/scheda_opera.php?ID=2941&un=



LO SPECCHIO DELLA MEMORIA Fotografia spontanea dalla Shoah a You Tube


è il titolo del libro edito da Bruno Mondadori, dove Ando Gilardi, il pioniere degli studi italiani sulla fotografia, analizza la forza morale delle fotografie istantanee scattate da fotografi anonimi non professionisti nei lager nazisti; immagini che sono diventate testimonianze contro i crimini di guerra, le quali vengono maggiormente divulgate attraverso file “numerici” nella rete Internet e in particolare su You Tube, assemblate in video più o meno complessi e condivise da potenziali milioni di contatti telematici in tutto il mondo.


Gilardi inizia il suo percorso fotografico riproducendo nel 1945 a Genova le immagini sull’Olocausto, per conto di una commissione interalleata incaricata della raccolta di documentazione per i processi ai crimini di guerra; in quegli anni fonda quella che oggi è la Fototeca Storica Nazionale che porta il suo nome. Ha lavorato a lungo come giornalista e fotoreporter; è stato per alcuni anni direttore tecnico di “Popular Photography Italiana” e tra i fondatori e condirettori di “Photo 13. È autore di numerosi saggi e articoli, e nel 1976 pubblica con Feltrinelli Storia sociale della fotografia, il suo libro più importante.


La presentazione del libro LO SPECCHIO DELLA MEMORIA Fotografia spontanea dalla Shoah a You Tube curata da Marcello Sparaventi, prevede un interessante collegamento multimediale con Ando Gilardi e con Patrizia Piccini della Fototeca Nazionale Ando Gilardi di Milano, i quali potranno interagire direttamente con il pubblico presente e con i relatori Marco Ferri Direttore della biblioteca Comunale Federiciana, Alberto Berardi Storico, ed Il Docente e Critico Cinematografico Pierpaolo Loffreda, il quale presentò il 27 gennaio di due anni fa sempre a Fano alla Saletta Nolfi, la prima retrospettiva di “Arte digitale” di Ando Gilardi “L’arte che nasce dall’arte che nasce dall’arte che nasce dall’arte”, curata da Marcello Sparaventi e allestita da Alessandro Rivelli.


A seguire verrà presentata la Videointervista “La storia sociale di Ando Gilardi”

girata da Gianluca Vincenzetti e Marcello Sparaventi,

edita da Omnia Comunicazione editore.


Estratto dalla Prefazione dell’autore:

(...) Un giorno che lavoravo in una rivista fotografica da tempo scomparsa, venne a trovarmi un ufficiale degli Alpini, un reduce che aveva fatto la campagna di Russia e aveva perso tutto, oggetti e ideologie, meno la macchina fotografica che aveva sempre tenuto sulla pelle ed era stata caricata alla partenza, nel 1942, con uno dei primissimi rullini dell'Agfa a colori. Al ritorno aveva fatto sviluppare le diapositive che allora si ottenevano dal laboratorio una per una in telaietti sigillati di vetro. Il reduce aveva letto un mio articolo sulla rivista e gli era piaciuto e aveva pensato di portarmi quelle istantanee perché magari ci scrivessi qualcosa. In breve finì per lasciarmele: in una si vede un vagone merci con il finestrino sbarrato da filo spinato e al di là certi volti infelici che guardavano fuori senza speranza. Una sentinella tedesca passava davanti a quel treno fermo, così si intuiva, da molte ore sotto il cielo d'estate. L'alpino nel tempo che aveva fatto lo scatto non poteva sapere, poteva forse solo vagamente supporlo, che quel treno merci trasportava una merce che poi un giorno, anno dopo anno, in modo crescente, sarebbe diventata diciamo "famosa": trasportava Ebrei in viaggio verso la fine.

Era la prima volta che mi trovavo davanti alla nascita di Fotografie Spontanee, dove il fotografo, amatore e appassionato, era stato dapprima catturato dalle immagini che poi aveva preso. Così ho cominciato a riflettere sopra questo "fenomeno" fotografico e decisi forse mezzo secolo fa di scrivere il libro di adesso: l'introduzione come se fosse una specie di tema e di progetto. E rimandavo di scrivere il libro di giorno in giorno perché crescevano insieme due cose: senza una pausa, senza fermarsi: le fotografie della Shoah aumentavano a dieci, a cento, a mille per volta; e poi il mezzo della fotografia che dagli ultimi anni si è mutato da analogico in digitale.(...)

Ando Gilardi


Commenti:
01/02/09 10:55
Luca B Pagni scrive:
“Oggi abbiamo scritto una pagina di storia”. Sono entusiasti gli organizzatori dell’iniziativa “Lo specchio della Memoria” tenutasi martedì 27 gennaio allo scopo di ricordare l’orrore delle persecuzioni ebraiche.

Un obiettivo raggiunto attraverso mezzi nuovi e grazie al ricorso alle tecnologie: in collegamento multimediale, in una sala di rappresentanza della Fondazione Cassa di Risparmio di Fano affollatissima, era infatti presente Ando Gilardi, il più grande fotografo italiano e fondatore della Fototeca Storica Nazionale di Milano.

A dare il benvenuto agli intervenuti è stato il Presidente della Fondazione Fabio Tombari, subito seguito dal Sindaco Stefano Aguzzi, il quale ha messo in evidenza l’importanza di approfondire quella che è stata una pagina nera per la storia affinchè ne rimanga vivo il ricordo, senza però cadere nel vuoto ritualismo e nella retorica.

Marcello Sparaventi, promotore dell’iniziativa, si è poi collegato con Gilardi e con Patrizia Piccini della Fototeca Nazionale: un momento di grande emozione per tutti i presenti, che si è intensificato nel ricordare i momenti storici che hanno portato alla persecuzione ebraica.

Lo storico Alberto Berardi ha infatti ripercorso gli avvenimenti dell’epoca, partendo dalle prime leggi antiebraiche per arrivare fino alla deportazione nei campi di concentramento.

Significative per descrivere le sofferenze in questi luoghi di sterminio sono state le fotografie pubblicate nel libro “Lo specchio della memoria. Fotografia spontanea dalla Shoah a You Tube” edito da Bruno Mondadori: immagini scattate nella loro asciutta semplicità da amatori, il cui nome è rimasto ignoto, uniche testimonianze di quanto accadeva nei lager dell’Est, in cui i giornalisti non erano ammessi e le cui vicende non erano note al resto del mondo.

“Fotografie toccanti –ha commentato Berardi- che mostrano l’orrore della normalità: donne e bambini nudi che vengono accompagnati al sacrificio finale”.

E’ stata poi proiettata la Videointervista “La storia sociale di Ando Gilardi” girata da Gianluca Vincenzetti e Marcello Sparaventi, edita da Omnia Comunicazione editore, nella quale l’artista (così si definisce Gilardi, sottolineando il frequente uso fino a diventare abuso di questa parola) parla della sua tecnica fotografica, della sua vita, di donne e di animali, con un pensiero particolare ai bambini vittime del nazismo.

Altro momento significativo è stato la lettura di una lettera che Gilardi ha rivolto agli studenti della classe terza dell’istituto Nuti presenti all’appuntamento, nella quale esprimeva il suo rammarico per non essere presente e si dichiarava disponibile a rispondere alle loro domande. Domande che i ragazzi hanno scritto numerose e che hanno consegnato a Marcello Sparaventi, “messaggero” che si è assunto l’impegno di riportare le risposte di Gilardi.

A chiudere l’incontro è stato il Docente e Critico Cinematografico Pierpaolo Loffreda, il quale due anni fa presentò sempre a Fano, la prima retrospettiva di “Arte digitale” di Ando Gilardi “L’arte che nasce dall’arte che nasce dall’arte che nasce dall’arte”, curata da Marcello Sparaventi e allestita da Alessandro Rivelli. “In questa giornata l’auspicio è quello di commemorare tutte le memorie, tutti gli episodi di prevaricazione anche più attuali –ha commentato Loffreda- per non dimenticare mai che gli uomini sono tutti uguali e nessuno vale più degli altri”.
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