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Claudia Virginia Vitari, Le Città Invisibili
Autore: Raffaella De Chirico Galleria d'Arte
- Pubblicato il 24/11/12 - Categoria
Mostre
La Raffaella De Chirico Galleria d’Arte è lieta di presentare Le Città Invisibili, mostra personale di Claudia Virginia Vitari, giovane artista formatasi in Germania e avente numerose esposizioni europee all’attivo.
La mostra verrà inaugurata giovedì 29 Novembre a partire dalle ore 18,00 presso gli spazi della Project Room – Site Specific. Le città invisibili, è un’opera incentrata sull’indagine del rapporto tra uomo e società, tra istituzioni totalitarie e le storie individuali e nascoste che le abitano. Il progetto nasce e si sviluppa attraverso la collaborazione tra Claudia Vitari e radio Nikosia, emittente radiofonica spagnola gestita da persone con diagnosi di malattie mentali, quelle persone propriamente invisibili alla società e alla “normale” quotidianità. L’artista e i protagonisti oggetto e soggetto dell’opera parlano e si raccontano, comunicano dialogando attraverso volti e ritratti in una dimensione sospesa, quasi onirica all’apparenza ma reale perché costruita sulle testimonianze e il privato sentire degli individui serigrafati e narrati sui supporti in vetro e resina. Claudia Vitari costruisce una città utilizzando l’immateriale. Invita lo spettatore ad addentrarsi in vie e strade fatte di parole, letteratura, sogni in divenire e speranze deluse, sconfinate e vitali libertà interiori intrappolate nel pregiudizio. Il mezzo artistico assurge così alla più nobile delle sue funzioni dando sfogo e possibilità d’essere alle verità taciute, alla profondità d’animo e pensiero dei relegati ai margini di una realtà impegnata a vivere in superficie, nel rumore di un mondo spesso cieco e arido. Così, da un massiccio cubo di ferro e vetro, emerge la parola. La voce muta conquista l’espressione scritta e visiva. I volti vengono a galla dalla trasparenza fluida in divenire, rivendicando la propria individualità costretta nelle rigide strutture della catalogazione. Invitano lo spettatore a specchiare il proprio viso in quello di chi, a fatica, alza lo sgurdo raramente. La città di Caludia Vitari è un luogo di tacita vicinanza e reciproca accettazione tra chi osserva per la prima volta e chi mai viene guardato, notato, considerato o accolto. È lo spazio in cui normalità e diversità si incontrano, finalmente consce dell’uguaglianza che le accomuna in un’unica entità. L’opera Le Città invisibili è stata presentata per la prima volta al Museo di Scienze Naturali di Torino (Febbraio - Marzo 2012) per poi giungere a Barcellona. Il progetto è stato supportato da diversi enti: hanno partecipato alla sua sponsorizzazione la Regione Piemonte, il Derix Glas Studios della città di Taunusstein (Germania)mentre l’esposizione a Berlino è stata patrocinata dall’Istituto di Cultura Italiano. Al catalogo delle Città Invisibili, hanno collaborato l’antropologo Martin Correa, gli psicologi Màrcio Mariath Belloc e Karol Veiga Cabral e le curatrici italiane Maria Cristina Strati ed Elisa Teodoro. Il progetto ha unito diversi approcci e visioni socio-psicologiche legando culture lontane - Torino, Barcellona e Berlino – sotto un’unica forma.
La mostra verrà inaugurata giovedì 29 Novembre a partire dalle ore 18,00 presso gli spazi della Project Room – Site Specific. Le città invisibili, è un’opera incentrata sull’indagine del rapporto tra uomo e società, tra istituzioni totalitarie e le storie individuali e nascoste che le abitano. Il progetto nasce e si sviluppa attraverso la collaborazione tra Claudia Vitari e radio Nikosia, emittente radiofonica spagnola gestita da persone con diagnosi di malattie mentali, quelle persone propriamente invisibili alla società e alla “normale” quotidianità. L’artista e i protagonisti oggetto e soggetto dell’opera parlano e si raccontano, comunicano dialogando attraverso volti e ritratti in una dimensione sospesa, quasi onirica all’apparenza ma reale perché costruita sulle testimonianze e il privato sentire degli individui serigrafati e narrati sui supporti in vetro e resina. Claudia Vitari costruisce una città utilizzando l’immateriale. Invita lo spettatore ad addentrarsi in vie e strade fatte di parole, letteratura, sogni in divenire e speranze deluse, sconfinate e vitali libertà interiori intrappolate nel pregiudizio. Il mezzo artistico assurge così alla più nobile delle sue funzioni dando sfogo e possibilità d’essere alle verità taciute, alla profondità d’animo e pensiero dei relegati ai margini di una realtà impegnata a vivere in superficie, nel rumore di un mondo spesso cieco e arido. Così, da un massiccio cubo di ferro e vetro, emerge la parola. La voce muta conquista l’espressione scritta e visiva. I volti vengono a galla dalla trasparenza fluida in divenire, rivendicando la propria individualità costretta nelle rigide strutture della catalogazione. Invitano lo spettatore a specchiare il proprio viso in quello di chi, a fatica, alza lo sgurdo raramente. La città di Caludia Vitari è un luogo di tacita vicinanza e reciproca accettazione tra chi osserva per la prima volta e chi mai viene guardato, notato, considerato o accolto. È lo spazio in cui normalità e diversità si incontrano, finalmente consce dell’uguaglianza che le accomuna in un’unica entità. L’opera Le Città invisibili è stata presentata per la prima volta al Museo di Scienze Naturali di Torino (Febbraio - Marzo 2012) per poi giungere a Barcellona. Il progetto è stato supportato da diversi enti: hanno partecipato alla sua sponsorizzazione la Regione Piemonte, il Derix Glas Studios della città di Taunusstein (Germania)mentre l’esposizione a Berlino è stata patrocinata dall’Istituto di Cultura Italiano. Al catalogo delle Città Invisibili, hanno collaborato l’antropologo Martin Correa, gli psicologi Màrcio Mariath Belloc e Karol Veiga Cabral e le curatrici italiane Maria Cristina Strati ed Elisa Teodoro. Il progetto ha unito diversi approcci e visioni socio-psicologiche legando culture lontane - Torino, Barcellona e Berlino – sotto un’unica forma.