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Premessa
La differenza che passa tra
scattare foto e fare fotografia è enorme. Tutti sono in grado di scattare foto,
ben altra cosa è riuscire a realizzare delle foto che siano valide sia dal
punto di vista tecnico che emozionale.
Ottenere questo risultato passa necessariamente per una ottimale composizione della
fotografia.
Il primo punto che non dobbiamo mai dimenticare è definire un centro di
interesse primario. Con il bianco e nero questo passo è ancora più importante
considerando che il colore non c'è ad attirare l'attenzione dell'osservatore
verso il soggetto. In bianco e nero quindi la composizione deve essere ancora
più curata sfruttando linee e forme da inquadrare nel giusto modo all'interno
del fotogramma.
Ci saranno casi in cui vorrete avere un solo centro di interesse nelle vostre
immagini. Il soggetto principale deve essere l'unica cosa che colpisca l'occhio
di chi osserva.
Altre volte invece vorrete ottenere l'effetto che l'inquadratura guidi l'occhio
verso il centro di interesse primario.
Non dimenticate mai di pensare la foto in bianco e nero, al momento della
composizione prima dello scatto.
In questa mini guida cercherò di far luce sugli aspetti fondamentali della composizione nella fotografia in bianco e nero.
L’IMPORTANZA DEL CONTRASTO
Nella premessa abbiamo
parlato dell'importanza del centro di interesse primario. Ci sono diversi punti
da considerare nell'inquadratura per fare in modo che il soggetto che vogliamo
rappresentare non si disperda nella composizione e finisca per compromettere la
riuscita della stessa. Un elemento da tenere in considerazione è certamente il
contrasto.
Il contrasto è fondamentale per attirare l'occhio dell'osservatore verso ciò
che vuole evidenzare il fotografo.
Nella fotografia in bianco e nero esistono foto in low key (a toni bassi) in cui l'area con il contrasto
più forte è la parte più chiara dell'immagine, e quelle high key (a
toni alti) in cui il contrasto più forte è nella zona più scura del fotogramma.
Suddette aree attraggono chi osserva e devono essere gestite e ricercate in modo
tale che non distraggano dal soggetto.
Ricordate che i bianchi attraggono e i neri respingono. Quindi in una foto a
chiave bassa dovremmo stare attenti che alle spalle del soggetto non ci siano
altri elementi chiari in cui il soggetto si troverebbe a dover competere per
attirare l'attenzione dell'osservatore.
LE LINEE GUIDA
Nella composizione sono
fondamentali anche le linee guida, che sapientemente gestite saranno in
grado di guidare l'occhio di chi osserva esattamente dove vuole il fotografo.
In particolare nella fotografia in bianco e nero sfrutteremo le linee guida
per dare enfasi al soggetto e forza ed impatto al fotogramma.
In questo gioca particolare importanza anche la geometria e la conoscenza della
prospettiva. Tenete presente che l'occhio umano è abituato a seguire
naturalmente dove queste linee conducono. La comprensione di questa tecnica è
fondamentale anche per dare senso di profondità allo scatto.
Importante è anche assecondare il tipo di lettura della foto a seconda del
luogo del mondo in cui siamo. Nel mondo occidentale infatti leggiamo da
sinistra verso destra, ed è allo stesso modo che leggiamo le fotografie. Va da
sè che in oriente accadrà l'esatto contrario.
Linee guida che portano l'occhio da sinistra a destra, facendo percorrere tutto
il fotogramma risulteranno maggiormente d'impatto.
TRE METODI PER OTTENERE COMPOSIZIONI EFFICACI
Una delle regole
fondamentali della fotografia è di non inserire il soggetto esattamente al
centro dell'inquadratura. Questo insegna l'ortodossia fotografica, salvo
qualche consapevole eccezione.
Questo perchè al centro avremo una sensazione di staticità che il più delle
volte è bene evitare.Un'attenta disposizione degli elementi che guidi il nostro
occhio verso il soggetto principale e mai fuori dal fotogramma o dal punto di
interesse primario è vitale per la riuscita dello scatto.
Ci sono vari metodi per far si che la composizione risulti efficace: ne
passeremo in rassegna tre: la regola dei terzi, altrimenti detta del tris, la
sezione aurea e il metodo della diagonale.
LA REGOLA DEI TERZI
Un esempio dell'utilità di invertire l'immagine è quella in cui il nostro soggetto guarda verso la destra del fotogramma. Va da sè che lo sguardo va fuori dalla fotografia. Se invece ribaltassimo la foto, il soggetto guarderà verso sinistra. L'occhio dell'osservatore entrerà nell'immagine a sinistra e viaggerà verso il soggetto ma lo sgurdo lo ricondurrà verso sinistra laddove il suo occhio ha cominciato.Risultato: gli occhi dell'osservatore non abbandoneranno mai la fotografia.
LA SEZIONE AUREA
Se prima abbiamo parlato
della regola dei terzi adesso proveremo a dire che è in parte un falso mito. So
che questo susciterà scalpore in molti dei lettori però la regola dei terzi è
una semplificazione piuttosto grossolana.
Per chiarire meglio quanto andrò asserendo bisognerà avere chiaro il concetto
di sezione aurea. Questa regola prende il nome dal genio di Leonardo. La
sezione aurea viene creata disegnando prima una linea diagonale che parte
dall'angolo in alto a sinistra dell'immagine fino a quello in basso a destra, e
poi disegnando una seconda linea ad essa perpendicolare partendo dall'angolo in
alto a destra.
Il soggetto si dovrà trovare sulla sella creata dall'intersezione delle due
linee. In questa maniera dice la regola della sezione aurea il soggetto sarà
posizionato nell'immagine in maniera naturale ed armoniosa.
L’espansione a spirale di
questa regola è il sistema più efficace da seguire per ottenere delle immagini
più evocative. Si tratta di avere uno sguardo simile a quello di madre natura
ed al contempo anche matematico.
Tutto ciò per avere un'immagine non statica ed equilibrata.
Andreas Bernhard Lyonel
Feininger però nel
libro La fotografia. Principi di composizione consiglia di usare come
rapporto il 5:8.
Il 5:8 porta a una composizione più raccolta verso il centro, mentre quella con
la regola dei terzi spinge verso i bordi della foto i soggetti. In termini
compositivi non potremo parlare di differenza eclatante e in fase di scatto
basterà ricordarsi di avvicinare più verso il centro il nostro soggetto.
Ora, mi rendo conto che questo possa generare confusione ai più, soprattutto
alle prime armi, ma questo è per dire che non esistono regole compositive
uniche ma che esistono diversi approcci e studi sulla composizione. Veniamo
dunque al terzo e ultimo metodo suggerito.
IL METODO DELLA DIAGONALE
Il metodo della diagonale non è una derivazione della regola dei terzi né tantomeno della sezione aurea.
Nella sostanza è anche molto facile da spiegare: L'immagine è divisa diagonalmente in due parti, solitamente una più scura dell'altra per creare equilibrio; la diagonale passa per due punti di interesse. Ogni angolo di 90 gradi di una fotografia può essere diviso in due angoli di 45 gradi. Questa linea di demarcazione è effettivamente chiamata la linea bisettrice(in geometria una bisettrice è una linea che divide un angolo in due parti uguali).
La differenza fondamentale tra le teorie esistenti di composizione (la regola dei terzi e la sezione aurea) è che il metodo diagonale non è interessato a buone composizioni, ma alla ricerca di dettagli che sono importanti per il fotografo a livello psicologico o emotivo. [...]
Voglio ricordare che questo metodo lo utilizzano molti fotografi paesaggisti, ma anche street photographers contemporanei come Markus Hartel.
* estratto dal libro "LA FOTOGRAFIA, DAL WEB A VOI - un manuale di tecnica e cultura fotografica" di Alessio Coghe - Lulu - 2011
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