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Piccola guida alla lavorazione di immagini digitali per il web
1 - Lavorazioni
su file digitali, concetti di base.
DPI vuol dire Dot per Inch , punti x pollice, i punti sono
i famosi pixel, l’unità di misura dell’immagine, ogni pixel ha un suo colore e
tutti insieme formano l’immagine.
Un file digitale è ottenuto da una scansione di un
supporto analogico, sia stampa sia lastra positiva o negativa, con l’uso di uno
strumento chiamato scanner, che acquisisce il supporto analogico e crea un file
digitale, salvato in un formato standard, che racchiude le informazioni
relative ai pixel in cui viene suddivisa l’immagine.
Fondamentalmente uno scanner usa un sensore, come le
macchine fotografiche digitali, per leggere l’immagine, e un software per
elaborarla e creare una mappa digitale fatta di punti, pixel.
Ogni sensore, in base alle sue caratteristiche, può
produrre un certo numero di pixel x centimetri (o DPI), e questo determina la
qualità primaria del file digitale.
Gli attuali scanner consumer sono in grado di produrre
documenti di migliaia di pixel per cm, per esempio possono leggere una dia
Dato che per stampare con buona qualità occorrono almeno
300 dpi se si allargano le dimensioni di stampa di tale file si vedrà che si
ottiene appunto un file di 24 x
Le nuovissime macchine digitali su
Si evince quindi che se si vogliono avere delle copie
digitali in alta definizione (minimo 300 dpi) in formato A4 (21 x
si diminuisce la densità dei pixel, se lo si porta a
quindi sgrana progressivamente aumentando le dimensioni, si cominciano a vedere i pixel che sono dimensionalmente più grandi)
oppure si fa una cosiddetta interpolazione, (in pratica si creano dei pixel aggiuntivi con colori simili a quelli vicini e li si inseriscono nel documento) inserendo dei pixel aggiuntivi per mantenere sempre 118 pixel/cm, cosa che molti programmi possono fare, ed è proprio quello che le tipografie o i service fanno.
peraltro il documento che si ricava NON è esattamente come l'originale, sono stati creati ed inseriti dei pixel "nuovi", calibrati secondo le caratteristiche dei pixel adiacenti, quindi il risultato può essere anche
buono.
In pratica da un 24x36 si può ottenere con un buon scanner un file di 3.200 x 4.800 pixel, che a 300 dpi dannno un documento di max 30x40, A3.
Se si produce un documento originale a 300 dpi di
per i grandi formati comunque i service devono sempre interpolare e ritoccare e lavorare i file digitali, naturalmente se si ha un 6x6 o lastra come base la maggior definizione viene riprodotta anche in fase di acquisizione e i file ottenuti potranno avere dimensioni maggiori e di elevata qualità.
Non ci occuperemo qui delle lavorazioni in alta intese come interventi sul file, ritocchi etc., ma ricordiamo che al giorno d’oggi per il 90% degli utilizzi commerciali si usano e scambiano file digitali in formato JPG, misure A4 a 300 DPI, con qualità 10 o meno, in pratica file che pesano c.a 2-5 mb l’uno, c.a 15-25 mb aperti con un programma classico come photoshop.