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Ottimizzare le immagini per il web
Autore: starring - Pubblicato il 12/06/08 - Categoria Tutorial
Gradimento: Molto Interessante
Questa pagina è stata visitata 11251 volte

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Piccola guida alla lavorazione di immagini digitali per il web

1 - Lavorazioni su file digitali, concetti di base.

DPI vuol dire Dot per Inch , punti x pollice, i punti sono i famosi pixel, l’unità di misura dell’immagine, ogni pixel ha un suo colore e tutti insieme formano l’immagine.
Un file digitale è ottenuto da una scansione di un supporto analogico, sia stampa sia lastra positiva o negativa, con l’uso di uno strumento chiamato scanner, che acquisisce il supporto analogico e crea un file digitale, salvato in un formato standard, che racchiude le informazioni relative ai pixel in cui viene suddivisa l’immagine.
Fondamentalmente uno scanner usa un sensore, come le macchine fotografiche digitali, per leggere l’immagine, e un software per elaborarla e creare una mappa digitale fatta di punti, pixel.
Ogni sensore, in base alle sue caratteristiche, può produrre un certo numero di pixel x centimetri (o DPI), e questo determina la qualità primaria del file digitale.
Gli attuali scanner consumer sono in grado di produrre documenti di migliaia di pixel per cm, per esempio possono leggere una dia 35 mm lavorando a 3.600 DPI e producendo un file di 3.200 x 4.800 pixel con dimensioni reali di 2,4 x 3,6 cm. (3.200 x 4.800 = 15.600.000 pixel, 15 Megapixel)
Dato che per stampare con buona qualità occorrono almeno 300 dpi se si allargano le dimensioni di stampa di tale file si vedrà che si ottiene appunto un file di 24 x 36 cm a più di 350 DPI, quindi un file ottimo da stampare su un formato A4
Le nuovissime macchine digitali su 35 mm montano sensori da 12 mgpixel o più, in grado quindi di dare un file con quasi le stesse caratteristiche di una buona scansione di un 35 analogico.
Si evince quindi che se si vogliono avere delle copie digitali in alta definizione (minimo 300 dpi) in formato A4 (21 x 29 cm) bisogna avere dei file di c.a 2.500 x 3.500 pixel, un file che nei formati non compressi come il tiff ha un peso di c.a 30-40 mb.
Lo stesso file in un formato jpg che usa algoritmi di compressione può pesare c.a 3-5 mb Logicamente da un file cosi ottenuto si potrà avere una buona stampa nel formato a4, massimo nel formato a3, ma se si tenta di allargare le dimensioni di stampa non si avrà un buon risultato.

Questo perché se si produce un documento a 300 dpi con dimensioni 21x21 si produce un documento che ha 118 pixel per cm, se si vuole allargare quel documento a dimensioni maggiori, tipo a 40 cm, si hanno solo due possibilità:
si diminuisce la densità dei pixel, se lo si porta a 40 cm si ottiene 62 pixel/cm, (e
quindi sgrana progressivamente aumentando le dimensioni, si cominciano a vedere i pixel che sono dimensionalmente più grandi)
oppure si fa una cosiddetta interpolazione, (in pratica si creano dei pixel aggiuntivi con colori simili a quelli vicini e li si inseriscono nel documento) inserendo dei pixel aggiuntivi per mantenere sempre 118 pixel/cm, cosa che molti programmi possono fare, ed è proprio quello che le tipografie o i service fanno.
peraltro il documento che si ricava NON è esattamente come l'originale, sono stati creati ed inseriti dei pixel "nuovi", calibrati secondo le caratteristiche dei pixel adiacenti, quindi il risultato può essere anche
buono.
In pratica da un 24x36 si può ottenere con un buon scanner un file di 3.200 x 4.800 pixel, che a 300 dpi dannno un documento di max 30x40, A3.
Se si produce un documento originale a 300 dpi di 21 cm, cioè di c.a 2.500 pixel per lato andrà bene per la maggior parte degli usi, A4 si potrà ingrandirlo ad un A3 (nella maggior parte dei casi senza problemi), per formati maggiori bisogna partire da una scansione a maggior definizione (scanner a tamburo professionale, migliaia di DPI in lettura) e cmq se parliamo di un 24x36 dipende dalla qualità del fotocolor poter ingrandire fino a formati da poster senza dover effettuare delle lavorazioni particolari.
per i grandi formati comunque i service devono sempre interpolare e ritoccare e lavorare i file digitali, naturalmente se si ha un 6x6 o lastra come base la maggior definizione viene riprodotta anche in fase di acquisizione e i file ottenuti potranno avere dimensioni maggiori e di elevata qualità.
Non ci occuperemo qui delle lavorazioni in alta intese come interventi sul file, ritocchi etc., ma ricordiamo che al giorno d’oggi per il 90% degli utilizzi commerciali si usano e scambiano file digitali in formato JPG, misure A4 a 300 DPI, con qualità 10 o meno, in pratica file che pesano c.a 2-5 mb l’uno, c.a 15-25 mb aperti con un programma classico come photoshop.




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