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Roberto Bigano presenta: ALCE | Contrasto Locale per Photoshop, di Davide Barranca
Autore: Roberto Bigano
- Pubblicato il 14/12/09 - Categoria
Tecnica
Salve, sono Roberto Bigano ed inizio oggi la mia avventura con Photographers.it
Parte del mio tempo la dedico inoltre a consulenza, corsi e seminari.
Sono inoltre consulente e tester di prodotto per il Gruppo Manfrotto e PhotoPartner di Hasselblad per cui testo prodotti e software.
Recentemente sto sviluppando con il mio staff strumenti molto interessanti per il controllo ed il miglioramento della qualità di immagine. Il primo di questi, sviluppato da Davide Barranca si chiama ALCE, acronimo di "A Local Contrast Enhancer". Spero vi piacerà.
ALCE è tutto "Made in Italy". Andando poi sulla pagina di approfondimento sul mio sito vi renderete conto di quanta attenzione abbiamo dedicato per illustrarne le caratteristiche e per supportare gli utenti per un uso ottimale dell'algoritmo.
Davide Barranca | ALCE - Contrasto Locale per Photoshop
Uno strumento immediato e potente per regolare il contrasto locale di un'immagine in Photoshop, con un algoritmo che protegge le alte luci e le ombre evitando bruciature e neri pieni. L'interfaccia è semplice e pulita: un unico cursore permette di modulare l'effetto, in maniera molto intuitiva.
Sia che venga usato come tocco finale, che all'inizio del flusso di lavoro per impostare la struttura dell'immagine, il Contrasto Locale è una tecnica che aumenta il realismo e la tridimensionalità in fotografia: dando l'impressione di trovarsi di fronte alla scena reale, non ad una rappresentazione bidimensionale della stessa.
L'uomo e la fotocamera non vedono la realtà nello stesso modo: il nostro cervello è dotato di un "software", che gira costantemente ed elabora le informazioni che riceve dai nostri occhi in maniera enormemente più sofisticata di qualsiasi chipset della più costosa macchina fotografica. Quando guardiamo il mondo, siamo sempre auto-calibrati, ed estraiamo il dettaglio a seconda del soggetto su cui concentriamo l'attenzione, e anche da quello che gli è intorno. L'uso appropriato di questo strumento rende l'immagine fotografica più vicina a questa complessa percezione.
Caratteristiche salienti:
Miglioramento del Contrasto Locale e Globale.
Più struttura nelle ombre senza perdita di dettaglio nelle alte luci.
Aumento di nitidezza ed effetto 3D.
Nessun slittamento cromatico.
Ora potete addentrarvi in una presentazione più approfondita qui sotto, oppure andare alla pagina del mio sito ricchissima di esempi con prima/dopo, zoomify comparativi. C'è anche una pagina di ottimi tutorial.
http://www.knowhowtransfer.com/it/apps-estensioni-filtri-plugin-photoshop-cs/alce-enfatizza-contrasto-locale/
1. FUNZIONI FONDAMENTALI DI ALCE
ALCE, acronimo di "A Local Contrast Enhancer", è uno script multipiattaforma (Mac e PC) per Photoshop CS3/CS4 in grado di modificare il contrasto locale di un'immagine. Per Photoshop CS4, oltre che come script, ALCE è disponibile come pannello che si integra nell'interfaccia del programma.
Il contrasto globale di un'immagine dipende essenzialmente da tre fattori: l'individuazione di un punto di massima luminosità (highlight), di un punto di ombra (shadow) e la scelta di quali aree della gamma tonale enfatizzare. Queste scelte sono facilmente implementabili in Photoshop tramite il comando Livelli o Curve, ma hanno un limite intrinseco: riguardano la totalità dell'immagine e non singole aree specifiche. Per intervenire in maniera selettiva è necessario utilizzare maschere, selezioni e modalità di lavorazione complesse che spesso richiedono molto tempo per essere pensate e realizzate, e possono portare a risultati non ottimali.
Il contrasto locale, per contro, si può enfatizzare suddividendo idealmente l'immagine in aree opportune caratterizzate da un certo raggio (o lato, a seconda della loro forma), all'interno delle quali vengono applicate tecniche di massimizzazione del contrasto che potenziano il dettaglio in ciascuna area. Il problema, naturalmente, è quello di ricollegare queste aree in un tutt'uno armonico che non lasci intravedere i loro confini geometrici e restituisca un'immagine naturale ma più interessante, più plastica e realistica, e in generale più "tridimensionale" dell'originale - pur con i limiti intrinseci della rappresentazione bidimensionale propria di una fotografia.
ALCE ottiene esattamente questo risultato tramite una serie di operazioni non intuitive che vanno dall'individuazione delle maschere locali dell'immagine fino al blending finale delle aree processate. Il processo è peraltro trasparente per l'utente, che deve solo limitarsi a definire il raggio d'azione che desidera. Il raggio ottimale dipende dalle dimensioni del file, dal tipo di soggetto e anche dall'aspetto che si desidera dare all'immagine finale. ALCE è infatti in grado di realizzare interventi ad ampio spettro: da effetti simili a quelli dello sharpening convenzionale realizzato tramite maschere di contrasto a piccolo raggio, fino a effetti che modificano radicalmente la luminosità locale dell'immagine, più che il dettaglio minuto, assimiliabili a quelli dello sharpening HiRaLoAm (raggio elevato e fattore basso) e del comando Luci/Ombre. In generale, però, l'intervento di ALCE risulta assai più morbido e convincente rispetto a quello dei filtri convenzionali, e vengono minimizzati gli effetti collaterali ben noti delle tecniche citate: in particolare gli aloni e la tendenza dei colori a posterizzare.
Un unico script, inoltre, può avere funzioni e utilità diverse nelle mani dell'utente medio e dell'utente esperto: se da un lato è possibile applicare ALCE quasi alla cieca con la certezza che il risultato finale sarà in qualche modo più interessante dello scatto di partenza, dall'altro sono state da noi sviluppate, e rese disponibili nella documentazione e in videotutorial, tecniche avanzate che coinvolgono maschere di livello, modalità di fusione non standard, interventi sui singoli canali e via dicendo, che possono produrre risultati eccezionali anche sui files più critici. Altre tecniche applicative sono allo studio e verranno rese note in futuro agli utenti registrati dello script.
2. IL COMPORTAMENTO DI ALCE
L'interfaccia di ALCE è estremamente intuitiva: uno slider che può assumere i valori da 1 a 200 (corrispondenti al raggio d'azione che si desidera per lo script) e nient'altro.
Possiamo identificare tre aree distinte di intervento: raggio basso (da 1 a 20 circa), raggio medio (da 21 a 100 circa), raggio elevato (da 101 a 200 circa). Questa distinzione, naturalmente, è per sua natura vaga in quanto il concetto di ampiezza del raggio d'azione dipende moltissimo dalle dimensioni del file su cui si lavora, ma corrisponde intuitivamente alla dimensione in pixel dei dettagli che si intendono enfatizzare utilizzando ALCE.
A raggio basso, ALCE è essenzialmente un ottimo sharpener in grado di evidenziare dei dettagli molto minuti e contemporaneamente di enfatizzare le transizioni tra luci e ombre senza che siano riscontrabili differenze percettive nel colore dell'immagine.
A raggio medio, ALCE è un vero "Local Contrast Enhancer" in grado di modulare luci e ombre in maniera morbida e convincente, e mette in evidenza dettagli strutturali (ma non necessariamente minuscoli) dell'immagine aumentando la plasticità della stessa.
A raggio elevato, come è facile intuire, il concetto di "locale" tende a diventare "globale", e ALCE opera una riallocazione generale del contrasto abbastanza simile a quella ottenibile tramite tecniche di overlay invertito, ma senza l'appiattimento tipico delle immagini che la utilizzano, che spesso necessitano di interventi ulteriori per ripristinare un contrasto troppo appiattito. Questa è anche la modalità di utilizzo preferita, a quanto pare, dai fotografi che utilizzano files di grande formato: in tal caso, a causa delle elevate dimensioni in pixel del file, l'effetto si situa a metà strada tra quello di enhancement locale e quello di enhancement globale.
Sebbene non esista alcuno script o plug-in che possa candidarsi al ruolo di "temperino svizzero", ovvero "strumento universale", l'elevata flessibilità di ALCE diventa immediatamente evidente per l'utente, dal momento che lo script contiene dentro di sé le caratteristiche peculiari di diverse tecniche di enhancement. Questo è legato alla complessità di base dell'algoritmo utilizzato e, contemporaneamente, alla sua universalità: ALCE è concepito come strumento di intervento generale su qualsiasi tipo di immagini, piuttosto che come oggetto specificamente mirato a certe categorie di scatti piuttosto che ad altre. In questo senso, e grazie alla sua capacità di lavorare praticamente in tutti gli spazi colore di utilizzo comune (Grayscale, RGB, CMYK, Lab) ALCE può essere considerato uno strumento utile in prestampa così come in fase di elaborazione e correzione colore nonché, ovviamente, come strumento puramente creativo.
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Vai alla mia pagina di testimonial sul sito di Hasselblad
Parte del mio tempo la dedico inoltre a consulenza, corsi e seminari.
Sono inoltre consulente e tester di prodotto per il Gruppo Manfrotto e PhotoPartner di Hasselblad per cui testo prodotti e software.
Recentemente sto sviluppando con il mio staff strumenti molto interessanti per il controllo ed il miglioramento della qualità di immagine. Il primo di questi, sviluppato da Davide Barranca si chiama ALCE, acronimo di "A Local Contrast Enhancer". Spero vi piacerà.
ALCE è tutto "Made in Italy". Andando poi sulla pagina di approfondimento sul mio sito vi renderete conto di quanta attenzione abbiamo dedicato per illustrarne le caratteristiche e per supportare gli utenti per un uso ottimale dell'algoritmo.
Davide Barranca | ALCE - Contrasto Locale per Photoshop
Uno strumento immediato e potente per regolare il contrasto locale di un'immagine in Photoshop, con un algoritmo che protegge le alte luci e le ombre evitando bruciature e neri pieni. L'interfaccia è semplice e pulita: un unico cursore permette di modulare l'effetto, in maniera molto intuitiva.
Sia che venga usato come tocco finale, che all'inizio del flusso di lavoro per impostare la struttura dell'immagine, il Contrasto Locale è una tecnica che aumenta il realismo e la tridimensionalità in fotografia: dando l'impressione di trovarsi di fronte alla scena reale, non ad una rappresentazione bidimensionale della stessa.
L'uomo e la fotocamera non vedono la realtà nello stesso modo: il nostro cervello è dotato di un "software", che gira costantemente ed elabora le informazioni che riceve dai nostri occhi in maniera enormemente più sofisticata di qualsiasi chipset della più costosa macchina fotografica. Quando guardiamo il mondo, siamo sempre auto-calibrati, ed estraiamo il dettaglio a seconda del soggetto su cui concentriamo l'attenzione, e anche da quello che gli è intorno. L'uso appropriato di questo strumento rende l'immagine fotografica più vicina a questa complessa percezione.
Caratteristiche salienti:
Miglioramento del Contrasto Locale e Globale.
Più struttura nelle ombre senza perdita di dettaglio nelle alte luci.
Aumento di nitidezza ed effetto 3D.
Nessun slittamento cromatico.
Ora potete addentrarvi in una presentazione più approfondita qui sotto, oppure andare alla pagina del mio sito ricchissima di esempi con prima/dopo, zoomify comparativi. C'è anche una pagina di ottimi tutorial.
http://www.knowhowtransfer.com/it/apps-estensioni-filtri-plugin-photoshop-cs/alce-enfatizza-contrasto-locale/
1. FUNZIONI FONDAMENTALI DI ALCE
ALCE, acronimo di "A Local Contrast Enhancer", è uno script multipiattaforma (Mac e PC) per Photoshop CS3/CS4 in grado di modificare il contrasto locale di un'immagine. Per Photoshop CS4, oltre che come script, ALCE è disponibile come pannello che si integra nell'interfaccia del programma.
Il contrasto globale di un'immagine dipende essenzialmente da tre fattori: l'individuazione di un punto di massima luminosità (highlight), di un punto di ombra (shadow) e la scelta di quali aree della gamma tonale enfatizzare. Queste scelte sono facilmente implementabili in Photoshop tramite il comando Livelli o Curve, ma hanno un limite intrinseco: riguardano la totalità dell'immagine e non singole aree specifiche. Per intervenire in maniera selettiva è necessario utilizzare maschere, selezioni e modalità di lavorazione complesse che spesso richiedono molto tempo per essere pensate e realizzate, e possono portare a risultati non ottimali.
Il contrasto locale, per contro, si può enfatizzare suddividendo idealmente l'immagine in aree opportune caratterizzate da un certo raggio (o lato, a seconda della loro forma), all'interno delle quali vengono applicate tecniche di massimizzazione del contrasto che potenziano il dettaglio in ciascuna area. Il problema, naturalmente, è quello di ricollegare queste aree in un tutt'uno armonico che non lasci intravedere i loro confini geometrici e restituisca un'immagine naturale ma più interessante, più plastica e realistica, e in generale più "tridimensionale" dell'originale - pur con i limiti intrinseci della rappresentazione bidimensionale propria di una fotografia.
ALCE ottiene esattamente questo risultato tramite una serie di operazioni non intuitive che vanno dall'individuazione delle maschere locali dell'immagine fino al blending finale delle aree processate. Il processo è peraltro trasparente per l'utente, che deve solo limitarsi a definire il raggio d'azione che desidera. Il raggio ottimale dipende dalle dimensioni del file, dal tipo di soggetto e anche dall'aspetto che si desidera dare all'immagine finale. ALCE è infatti in grado di realizzare interventi ad ampio spettro: da effetti simili a quelli dello sharpening convenzionale realizzato tramite maschere di contrasto a piccolo raggio, fino a effetti che modificano radicalmente la luminosità locale dell'immagine, più che il dettaglio minuto, assimiliabili a quelli dello sharpening HiRaLoAm (raggio elevato e fattore basso) e del comando Luci/Ombre. In generale, però, l'intervento di ALCE risulta assai più morbido e convincente rispetto a quello dei filtri convenzionali, e vengono minimizzati gli effetti collaterali ben noti delle tecniche citate: in particolare gli aloni e la tendenza dei colori a posterizzare.
Un unico script, inoltre, può avere funzioni e utilità diverse nelle mani dell'utente medio e dell'utente esperto: se da un lato è possibile applicare ALCE quasi alla cieca con la certezza che il risultato finale sarà in qualche modo più interessante dello scatto di partenza, dall'altro sono state da noi sviluppate, e rese disponibili nella documentazione e in videotutorial, tecniche avanzate che coinvolgono maschere di livello, modalità di fusione non standard, interventi sui singoli canali e via dicendo, che possono produrre risultati eccezionali anche sui files più critici. Altre tecniche applicative sono allo studio e verranno rese note in futuro agli utenti registrati dello script.
2. IL COMPORTAMENTO DI ALCE
L'interfaccia di ALCE è estremamente intuitiva: uno slider che può assumere i valori da 1 a 200 (corrispondenti al raggio d'azione che si desidera per lo script) e nient'altro.
Possiamo identificare tre aree distinte di intervento: raggio basso (da 1 a 20 circa), raggio medio (da 21 a 100 circa), raggio elevato (da 101 a 200 circa). Questa distinzione, naturalmente, è per sua natura vaga in quanto il concetto di ampiezza del raggio d'azione dipende moltissimo dalle dimensioni del file su cui si lavora, ma corrisponde intuitivamente alla dimensione in pixel dei dettagli che si intendono enfatizzare utilizzando ALCE.
A raggio basso, ALCE è essenzialmente un ottimo sharpener in grado di evidenziare dei dettagli molto minuti e contemporaneamente di enfatizzare le transizioni tra luci e ombre senza che siano riscontrabili differenze percettive nel colore dell'immagine.
A raggio medio, ALCE è un vero "Local Contrast Enhancer" in grado di modulare luci e ombre in maniera morbida e convincente, e mette in evidenza dettagli strutturali (ma non necessariamente minuscoli) dell'immagine aumentando la plasticità della stessa.
A raggio elevato, come è facile intuire, il concetto di "locale" tende a diventare "globale", e ALCE opera una riallocazione generale del contrasto abbastanza simile a quella ottenibile tramite tecniche di overlay invertito, ma senza l'appiattimento tipico delle immagini che la utilizzano, che spesso necessitano di interventi ulteriori per ripristinare un contrasto troppo appiattito. Questa è anche la modalità di utilizzo preferita, a quanto pare, dai fotografi che utilizzano files di grande formato: in tal caso, a causa delle elevate dimensioni in pixel del file, l'effetto si situa a metà strada tra quello di enhancement locale e quello di enhancement globale.
Sebbene non esista alcuno script o plug-in che possa candidarsi al ruolo di "temperino svizzero", ovvero "strumento universale", l'elevata flessibilità di ALCE diventa immediatamente evidente per l'utente, dal momento che lo script contiene dentro di sé le caratteristiche peculiari di diverse tecniche di enhancement. Questo è legato alla complessità di base dell'algoritmo utilizzato e, contemporaneamente, alla sua universalità: ALCE è concepito come strumento di intervento generale su qualsiasi tipo di immagini, piuttosto che come oggetto specificamente mirato a certe categorie di scatti piuttosto che ad altre. In questo senso, e grazie alla sua capacità di lavorare praticamente in tutti gli spazi colore di utilizzo comune (Grayscale, RGB, CMYK, Lab) ALCE può essere considerato uno strumento utile in prestampa così come in fase di elaborazione e correzione colore nonché, ovviamente, come strumento puramente creativo.
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