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La
fotografia di Maksimišin è innanzitutto un racconto, un racconto che parla
della Russia, delle sue distese e delle milioni di vite che vi scorrono, dei
mille stili di vita che vi si incontrano. La fotografia di Maksimišin è
testimonianza, ma non dell'inumano, del terribile, com’è caratteristico per
l’arte e la letteratura russe da almeno tre quarti di secolo a questa parte, ma
testimonianza della vita, ovunque essa si manifesti, indipendentemente dalle
forme con cui essa ci parla di sè stessa. L'occhio di Maksimišin rileva, nelle
vie gelate di una sonnacchiosa Pietroburgo invernale e nelle trincee in Cecenia,
un messaggio tutto sommato molto simile: la ricerca di qualcosa che definisca
il vivere in quanto tale. L'obiettivo, tanto fotografico quanto artistico, di
Maksimišin si concentra sulle persone ed è interessante che proprio le persone,
con le loro suppellettili o abitudini, parlino di un paese nel suo complesso
più di quanto siano in grado di farlo paesaggi e monumenti. Nei lavori di
Maksimišin l'uomo è quasi sempre presente, e anche laddove parrebbe non esserci
si nota la sua presenza, resa discreta dall'abilità e dall'occhio poetico del
fotografo.
Massimo Maurizio
Sergej Maksimišin nasce nel
Dal
2003 lavora come fotografo freelance, unendo a
quest’occupazione l’insegnamento alla facoltà di fotogiornalismo che egli stesso
ha concluso.
Ha
collaborato e collabora con riviste come The Times, Time, Newsweek, Parool,
Liberation, Washington Post, The Wall Street Journal, Stern, Business Week,
Focus, Der Profile, Corriere della Sera, Izvestija, Ogonёk, Itogi, GEO e altre.
Ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti internazionali di grande
prestigio: Russia Press Photo contest; “Photographer of the year of
St-Petersburg" award; Best report of the year award from the
Nel 2007 è stato invitato
al Festival del fotogiornalismo di Perpignan – Visa pour l’image.
Informazioni
L'ultimo Impero. Fotografie di Sergej Maksimišin
A cura di Renato Longo e Massimo Maurizio
Luogo: Torino - Galleria FIAF
Via Pietro Santarosa 7/A
Periodo: dal 6 al 23 novembre 2009
Orari: 9.30-12.30 ; 14.30-17.00 dal lunedì al venerdì
Ingresso: libero