Fotografi » Sud » Scheda personale di: D'Urzo
Sono nata nel 1982 a Torre Del Greco. Sono laureata in Lettere Moderne e in Fotografia.
Dopo aver vinto la prima edizione di “Fotogrammi” (2011) del Napoli Film Festival, ho avuto la possibilità di formarmi come fotoreporter presso la direzione del Corriere del Mezzogiorno online.
L’oggetto della mia tesi di laurea all’Accademia, “Letture familiari”, riflessione fotografica sulla sua famiglia d’origine, sarà alla base del lavoro sviluppato nei due anni di Laboratorio Irregolare (2012-2014) sotto la guida del maestro Antonio Biasiucci.
“Uno sguardo familiare” (2014) questo è il nuovo nome del progetto, diventa un percorso di consapevolezza sia artistica che esistenziale. La fotografia segue il corpo come un paesaggio domestico e l’indagine sull’ordinario autobiografico si pone come primo parametro di osservazione del reale; così la famiglia diventa il luogo d’origine dello sguardo.
Dal 2013 al 2016 ho condotto laboratori artistici presso la Casa dei Cristallini, associazione che lavora per arginare la dispersione scolastica nel Rione Sanità. Il costante esercizio del disegno praticato insieme ai bambini dei Cristallini, ha fornito alla mia ricerca gli strumenti per giungere ad un’astrazione del segno fotografico.
Nell’estate del 2014 ho iniziato "Hval-la balena", la ricerca degli abissi.
Il lavoro a metà tra la fotografia e il romanzo epico si addentra faticosamente tra boschi e rovine, in antri bui e sotterranei, alla ricerca di una figura, una forma necessaria, per non naufragare. La balena, con il suo grande corpo-mondo ferito, è un’indagine ossessiva sul presente.
Dopo aver vinto la prima edizione di “Fotogrammi” (2011) del Napoli Film Festival, ho avuto la possibilità di formarmi come fotoreporter presso la direzione del Corriere del Mezzogiorno online.
L’oggetto della mia tesi di laurea all’Accademia, “Letture familiari”, riflessione fotografica sulla sua famiglia d’origine, sarà alla base del lavoro sviluppato nei due anni di Laboratorio Irregolare (2012-2014) sotto la guida del maestro Antonio Biasiucci.
“Uno sguardo familiare” (2014) questo è il nuovo nome del progetto, diventa un percorso di consapevolezza sia artistica che esistenziale. La fotografia segue il corpo come un paesaggio domestico e l’indagine sull’ordinario autobiografico si pone come primo parametro di osservazione del reale; così la famiglia diventa il luogo d’origine dello sguardo.
Dal 2013 al 2016 ho condotto laboratori artistici presso la Casa dei Cristallini, associazione che lavora per arginare la dispersione scolastica nel Rione Sanità. Il costante esercizio del disegno praticato insieme ai bambini dei Cristallini, ha fornito alla mia ricerca gli strumenti per giungere ad un’astrazione del segno fotografico.
Nell’estate del 2014 ho iniziato "Hval-la balena", la ricerca degli abissi.
Il lavoro a metà tra la fotografia e il romanzo epico si addentra faticosamente tra boschi e rovine, in antri bui e sotterranei, alla ricerca di una figura, una forma necessaria, per non naufragare. La balena, con il suo grande corpo-mondo ferito, è un’indagine ossessiva sul presente.
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