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Studio La Città
verona - Verona - Veneto
Classe utente: Business
Categoria: Spazi espositivi
Studio la Città ha aperto nel 1969 a Verona. Ha iniziato la sua attività con le mostre di Lucio Fontana, Piero Dorazio, Mario Schifano, Gianni Colombo.
Nel corso degli anni ’70 il programma si è concentrato sull’arte analitica e minimale con artisti come Ulrich Erben, Giorgio Griffa, Sol Lewitt, Robert Mangold, Robert Ryman e iniziando quindi una programmazione internazionale oltre che Italiana.
Dalla fine degli anni ’80, dopo la transavanguardia, la galleria si è concentrata su quegli artisti interessati al minimalismo cromatico come Lawrence Carroll, Herbert Hamak, John McCracken, David Simpson, Ettore Spalletti e su quella parte di ricerca artistica che esplora i limiti tra la società contemporanea e la pura natura, tra digitale e analogico e esponendo per la prima volta al pubblico i lavori di Jacob Hashimoto e Hiroyuki Masuyama.
La grande varietà e complessità che caratterizza il panorama artistico contemporaneo rende impossibile (o noioso e ininteressante) determinare così chiaramente le forme espressive che possono guidare il programma della galleria. Nel nostro caso la sottile linea che collega la gran parte delle scelte realizzate dalla galleria in tutto questo tempo è la ricerca per una forma espressiva silenziosa e intima. Ẻ per questo che consideriamo Gabriele Basilico, Alberto Garutti, Pierpaolo Calzolari , Ettore Spalletti e Giulio Paolini, i classici contemporanei della galleria e concentriamo la nostra attenzione su forme espressive complesse che impiegano media differenti.
Studio la Città ha recentemente proposto nel suo nuovo programma espositivo artisti quali: Eelco Brand, Arthur Duff, Izima Kaoru, David Lindberg, Steve Roden, Mikhael Subotzky, Timothy Tompkins, Pablo Zuleta-Zahr. In questa ultima stagione la galleria ha iniziato ad allargare i propri orizzonti organizzando una prima mostra di artisti indiani dal titolo “India Crossing” con: Riyas Komu, Hema Upadhyay, Nataraj Sharma, Valsan Koorma Kolleri, Ashim Purkayastha, Shilpa Gupta.
Artisti che apparentemente utilizzano forme espressive distinte, ma in realtà sono tutti egualmente concentrati sulla ricerca sulla bellezza, complessità, coerenza interiore mescolate alla curiosità per nuove, inaspettate elaborazioni espressive.
Nel maggio del 2007 abbiamo inaugurato la nuova sede espositiva di Lungadige Galtarossa: 900 metri quadrati disponibili per l’allestimento di mostre ed eventi culturali. Lo spazio, progettato dall’architetto Flavio Albanese, direttore della rivista “DOMUS”, è disposto con una flessibilità tale da poter proporre più mostre contemporaneamente, dandoci la libertà di mostrare i lavori di giovani artisti, performances, installazioni, esposizioni di nomi consolidati nel mondo dell’arte contemporanea. La galleria rappresenta al contempo il luogo adatto all’organizzazione di diverse tipologie di eventi (presentazioni di cataloghi, concerti, inaugurazioni, performances teatrali ecc.). All’interno è stata inoltre predisposta una sala video per mostre appositamente dedicate a questa nuova forma artistica.
Nel corso degli anni ’70 il programma si è concentrato sull’arte analitica e minimale con artisti come Ulrich Erben, Giorgio Griffa, Sol Lewitt, Robert Mangold, Robert Ryman e iniziando quindi una programmazione internazionale oltre che Italiana.
Dalla fine degli anni ’80, dopo la transavanguardia, la galleria si è concentrata su quegli artisti interessati al minimalismo cromatico come Lawrence Carroll, Herbert Hamak, John McCracken, David Simpson, Ettore Spalletti e su quella parte di ricerca artistica che esplora i limiti tra la società contemporanea e la pura natura, tra digitale e analogico e esponendo per la prima volta al pubblico i lavori di Jacob Hashimoto e Hiroyuki Masuyama.
La grande varietà e complessità che caratterizza il panorama artistico contemporaneo rende impossibile (o noioso e ininteressante) determinare così chiaramente le forme espressive che possono guidare il programma della galleria. Nel nostro caso la sottile linea che collega la gran parte delle scelte realizzate dalla galleria in tutto questo tempo è la ricerca per una forma espressiva silenziosa e intima. Ẻ per questo che consideriamo Gabriele Basilico, Alberto Garutti, Pierpaolo Calzolari , Ettore Spalletti e Giulio Paolini, i classici contemporanei della galleria e concentriamo la nostra attenzione su forme espressive complesse che impiegano media differenti.
Studio la Città ha recentemente proposto nel suo nuovo programma espositivo artisti quali: Eelco Brand, Arthur Duff, Izima Kaoru, David Lindberg, Steve Roden, Mikhael Subotzky, Timothy Tompkins, Pablo Zuleta-Zahr. In questa ultima stagione la galleria ha iniziato ad allargare i propri orizzonti organizzando una prima mostra di artisti indiani dal titolo “India Crossing” con: Riyas Komu, Hema Upadhyay, Nataraj Sharma, Valsan Koorma Kolleri, Ashim Purkayastha, Shilpa Gupta.
Artisti che apparentemente utilizzano forme espressive distinte, ma in realtà sono tutti egualmente concentrati sulla ricerca sulla bellezza, complessità, coerenza interiore mescolate alla curiosità per nuove, inaspettate elaborazioni espressive.
Nel maggio del 2007 abbiamo inaugurato la nuova sede espositiva di Lungadige Galtarossa: 900 metri quadrati disponibili per l’allestimento di mostre ed eventi culturali. Lo spazio, progettato dall’architetto Flavio Albanese, direttore della rivista “DOMUS”, è disposto con una flessibilità tale da poter proporre più mostre contemporaneamente, dandoci la libertà di mostrare i lavori di giovani artisti, performances, installazioni, esposizioni di nomi consolidati nel mondo dell’arte contemporanea. La galleria rappresenta al contempo il luogo adatto all’organizzazione di diverse tipologie di eventi (presentazioni di cataloghi, concerti, inaugurazioni, performances teatrali ecc.). All’interno è stata inoltre predisposta una sala video per mostre appositamente dedicate a questa nuova forma artistica.
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