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"CATTEDRALE DEL SILENZIO"
Autore: Donatella Sarchini
- Pubblicato il 24/10/18 - Categoria
Ricerca
"CATTEDRALE DEL SILENZIO"
Ho scattato queste immagini nell'aprile 2018, all'interno della Basilica di S. Eustorgio nel quartiere Ticinese di Milano.
La chiesa di S. Eustorgio è un edificio splendido, e nel corso degli anni spesso mi è capitato di regalarmi qualche minuto di meditazione al suo interno, tornando a casa a piedi dall'ufficio quando lavoravo nel centro della città.
Percorrendo a piedi la strada da Piazza Duomo a Piazza XXIV Maggio, questa chiesa immersa nell'ombra e nel silenzio rappresenta per il viandante una sorta di tappa di ristoro, specialmente nelle giornate estive cariche di afa.
Al suo interno si respira un'atmosfera di pace antica e senza tempo.
In un pomeriggio di aprile, scorgendo il portone socchiuso sono entrata in quel luogo con grande nostalgia, dopo più di 10 anni.
Il raggio di sole che filtrava dall'uscio stava casualmente illuminando il leggio al centro della navata, e l'inquadratura che si è offerta al mio sguardo mi ha lasciata senza fiato.
Anche il portone aperto al sole di primavera, e le poche figure dei visitatori che a tratti emergevano fantomatiche dall'oscurità delle navate, contribuivano a creare un'atmosfera rarefatta di sacralità e mistero.
Le fotografie sono state poi da me elaborate in senso pittorico, nel tentativo di ricreare visivamente quell'attimo di sospensione estatica che ho provato guardando la scena.
(Donatella Sarchini - 24 ottobre 2018)
Ho scattato queste immagini nell'aprile 2018, all'interno della Basilica di S. Eustorgio nel quartiere Ticinese di Milano.
La chiesa di S. Eustorgio è un edificio splendido, e nel corso degli anni spesso mi è capitato di regalarmi qualche minuto di meditazione al suo interno, tornando a casa a piedi dall'ufficio quando lavoravo nel centro della città.
Percorrendo a piedi la strada da Piazza Duomo a Piazza XXIV Maggio, questa chiesa immersa nell'ombra e nel silenzio rappresenta per il viandante una sorta di tappa di ristoro, specialmente nelle giornate estive cariche di afa.
Al suo interno si respira un'atmosfera di pace antica e senza tempo.
In un pomeriggio di aprile, scorgendo il portone socchiuso sono entrata in quel luogo con grande nostalgia, dopo più di 10 anni.
Il raggio di sole che filtrava dall'uscio stava casualmente illuminando il leggio al centro della navata, e l'inquadratura che si è offerta al mio sguardo mi ha lasciata senza fiato.
Anche il portone aperto al sole di primavera, e le poche figure dei visitatori che a tratti emergevano fantomatiche dall'oscurità delle navate, contribuivano a creare un'atmosfera rarefatta di sacralità e mistero.
Le fotografie sono state poi da me elaborate in senso pittorico, nel tentativo di ricreare visivamente quell'attimo di sospensione estatica che ho provato guardando la scena.
(Donatella Sarchini - 24 ottobre 2018)
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