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L'ULTIMA GOCCIA
Autore: christian tasso
- Pubblicato il 11/11/08 - Categoria Reportage
Domenico, Silvano, Maria e Ida, sono i protagonisti di questo racconto che narra di una famiglia coraggiosa, che ha deciso di vivere come vivevano i propri antenati: in maniera semplice, seguendo tradizioni, tecniche ed orari della vita di campagna che fu nei secoli passati.
Una piccola presenza tecnologica, a testimonianza dei tempi presenti, si trova nelle semplici comodità di una cucina a gas pressoché inutilizzata, di un frigorifero, di qualche macchinario indispensabile per l’agricoltura, e nel rumore di un vecchio televisore che fa compagnia nelle fredde sere d’inverno.
Niente riscaldamento all’interno del casolare , ma solo il calore sprigionato dal camino perennemente acceso.
Niente bilance elettroniche per dosare la pasta del pranzo, bensì un bilanciere in ferro di almeno 50 anni fa, e niente fornelli a gas per cucinarla, ma solo il lento scoppiettio del fuoco sotto alla pentola sospesa nell’interno del camino.
È qui che sento di aver trovato qualcosa che per me è importante, poiché non è esaltante il semplice fatto che queste persone, nel nuovo millennio, vivano in questa maniera , bensì è affascinante il loro modo di saper apprezzare in profondità ciò che li circonda, il loro saper soffrire i dolori della terra, la durezza della natura e delle sue condizioni atmosferiche, il loro vivere con passione ogni giorno che passa, soddisfatti di una vita semplice e reale nella quale la natura detta le leggi e tu non puoi far nient’altro che accettarle, apprezzandole.
Attraverso i miei scatti ho cercato di far trasparire quelle emozioni che si provano in una giornata: attraverso le sofferenze, le durezze, ma anche i momenti di relax e gli sguardi profondi di chi, nel proprio animo, ha una saggezza da raccontare.
Una piccola presenza tecnologica, a testimonianza dei tempi presenti, si trova nelle semplici comodità di una cucina a gas pressoché inutilizzata, di un frigorifero, di qualche macchinario indispensabile per l’agricoltura, e nel rumore di un vecchio televisore che fa compagnia nelle fredde sere d’inverno.
Niente riscaldamento all’interno del casolare , ma solo il calore sprigionato dal camino perennemente acceso.
Niente bilance elettroniche per dosare la pasta del pranzo, bensì un bilanciere in ferro di almeno 50 anni fa, e niente fornelli a gas per cucinarla, ma solo il lento scoppiettio del fuoco sotto alla pentola sospesa nell’interno del camino.
È qui che sento di aver trovato qualcosa che per me è importante, poiché non è esaltante il semplice fatto che queste persone, nel nuovo millennio, vivano in questa maniera , bensì è affascinante il loro modo di saper apprezzare in profondità ciò che li circonda, il loro saper soffrire i dolori della terra, la durezza della natura e delle sue condizioni atmosferiche, il loro vivere con passione ogni giorno che passa, soddisfatti di una vita semplice e reale nella quale la natura detta le leggi e tu non puoi far nient’altro che accettarle, apprezzandole.
Attraverso i miei scatti ho cercato di far trasparire quelle emozioni che si provano in una giornata: attraverso le sofferenze, le durezze, ma anche i momenti di relax e gli sguardi profondi di chi, nel proprio animo, ha una saggezza da raccontare.
Gradimento: Fantastico
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Commenti:
21/10/09 16:41
piero orlandi scrive:
complimenti...belle,davvero emozionanti.
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