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24-25 maggio Istituto Italiano di Fotografia, via Caviglia 3 - Francesco Cito "Un'idea dietro la foto": workshop di reportage (min 8 max 15 persone).
24 maggio: h 9.30-13 Francesco Cito si racconta e analizza i lavori dei corsisti; h 14-18 uscita e simulazione di un "commissionato".
25 maggio h 9.30-13: visione del materiale e selezione di un portfolio di ogni autore.
fee di partecipazione euro 250 a persona

 
 
 
   


     L'idea dietro la foto

Eureka aveva  esclamato Archimede quando trovò la soluzione al suo pensiero. Una leva per alzare il mondo e tutto è risolto. Non abbiamo riprova che ciò sia accaduto, in quanto manca l'appoggio su cui far leva, ma l'idea ha una sua logica.
Quando ammiriamo un capolavoro di Michelangelo, difficilmente immaginiamo tutto lo studio, schizzi e disegni eseguiti prima che i pennelli abbiano tracciato le forme sulle pareti.
Nel nostro tempo super-tecnologico, abbiamo smesso di pensare, affidandoci al mezzo usato e alla buona sorte, ritornando al vecchio concetto caro a certi direttori di giornali, in cui era la photo-camera a fare buone foto. Purtroppo così non è se prima non viene impresso nella stessa, la nostra idea.
Il pensiero che vogliamo esprimere implica una enorme responsabilità, con la fotografia pronunciamo giudizi, anche se l' idea comune, dei tanti che gestivano la conduzione dei settimanali italiani, era un concetto superficiale. Nella stampa italiana, eccetto alcune eccezioni, non esisteva il "Photo editor", presente solo nelle radiazioni della stampa anglosassone, o di paesi più evoluti nel mondo dell'informazione. La foto era solo un contenitore di colori, erano le cromaticità ad essere scelte, raramente i contenuti.
Le foto a differenza di quello che la maggior parte della gente crede, non nascono per casualità, ne tanto meno grazie alla super photo-camera ultimo modello e ai milioni di pixel.
Una buona foto nasce nella testa, anche quando è del tutto casuale e improvvisa, come durante un reportage, dove non sempre si è consapevoli di cosa può apparire svoltando l'angolo. Però è altresì vero, che un reportage, una storia fotografica da raccontare, va preparata e quindi quasi mai una fotografia nasce per caso. La nostra preparazione mentale ci mette nella condizione di vedere ciò che ci appare davanti, ancor prima che gli occhi ne registrano la visione. Qualcuno potrebbe definirlo istinto, ma senza l'idea dietro il concetto non avrebbe sviluppo.

Facile?

F. Cito          

 Francesco Cito è nato a Napoli il 5 maggio 1949.   Nel 1980 dopo l’invasione sovietica è uno dei primi fotoreporter che raggiunge clandestinamente l’Afganistan, qui viaggiando a piedi al seguito di diversi gruppi di guerriglieri percorre 1200 chilometri. Tra il 1982 e il 1983 realizza a Napoli un servizio sulla camorra, pubblicato dalle maggiori testate internazionali. Dal 1983 al 1989, a varie riprese, viene inviato da Epoca sul fronte libanese.
Negli anni Novanta, a più riprese, documenta i conflitti balcanici. In Italia si occupa spesso di casi di mafia, ma anche di eventi come il Palio di Siena ed altri rilevanti aspetti della società contemporanea.

 
 Il prestigioso World Press Photo gli conferisce il terzo premio per i reportages Matrimoni napoletani (1995) e nel 1996 il primo per Siena, il Palio.Sue immagini sono apparse anche su Sette, Corriere della Sera, Specchio de La Stampa, Stern, Bunte, Zeit Magazin, Frankfurter Allgemeine Magazin, Figaro Magazine, Paris Match, Life, Photo.

Dettagli sui Contenuti 

Serate a Palazzo Castiglioni, Sala Colucci, corso Venezia 47:




workshop e Seminari in altre location:

info: info@photographers.it


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