FOTOREPORTER TODAY - Una professione in rapida trasformazione.
presso la Fiera di Roma, PhotoshowRoma 1 aprile, ore 15,00 – 17,30

Chi è e cosa sta diventando il (FOTO) reporter? Che cosa rimane di questa figura mitologica sotto la quotidiana innovazione degli strumenti di ripresa e comunicazione a sua disposizione, il proliferare degli strumenti di fruizione e condivisione delle immagini e la riorganizzazione economica dei committenti? Il dibattito è più che mai aperto.
A condurre un serrato confronto tra diverse parti in causa è Marco Toldi, egli stesso parte interessata a comprendere per tempo il senso e le opportunità che possono derivare da questo momento di cambiamento epocale, in cui le regole del mercato editoriale saltano una dopo l’altra. Basterà il mercato della fotografia artistica a salvare la fotografia di Reportage?
Toldi è attualmente Ceo di Milestone Media, Agenzia fotografica di primaria importanza, che raccoglie l’esperienza e l’eredità dei migliori professionisti italiani del settore. Sensibile alle necessità di aggiornamento e formazione professionale, nel 2011 ha lanciato il progetto Obiettivo Reporter che ha come finalità quella di aiutare i fotografi a capire meglio quali sono le dinamiche che regolano il mondo dell’editoria attraverso l’intervento di Direttori e Photoeditor. Per rimanere in questo approccio di servizio, oggi Obiettivo Reporter ha dato vita anche a un Corso di Alta Formazione in Fotografia Giornalistica, cosa che lascia intendere un moderato ottimismo sul futuro di questa professione
Ma cosa dire dei contenuti? La potenza e l’incontrollabilità dei nuovi media non rendono ancora più sensibile questa questione? Se ne può parlare partendo da alcuni brani di un recente post di Sandro Iovine, giornalista di lungo corso e Direttore de “il Fotografo”, curatore di mostre e di libri, insegnante di del Corso di reportage e Linguaggio della Comunicazione Visiva alla John Kaverdah School: l'assoluta maggioranza delle persone, non avendo ricevuto un'educazione specifica alla lettura delle immagini, intende quest'ultima come la descrizione di quanto nell'immagine stessa viene rappresentato. Ovviamente se poi si tratta di una fotografia il fenomeno viene fortemente acuito dalla presunzione che lo strumento fotografico riproduca in modo fedele la realtà. Di fatto questa nella migliore delle ipotesi è una lettura di primo livello, quello che avviene automaticamente in ogni soggetto normodotato in possesso del senso della vista. L'idea che l'immagine sia un vero e proprio testo, in genere non sfiora nemmeno le menti, figuriamoci quella che il testo possa essere latore di un messaggio e questo possa avere più di un livello di decodifica.” … “La conseguenza prima di una situazione del genere consiste nell'incapacità di filtrare le informazioni che attraverso le immagini ci vengono proposte. Fermarsi alla mera descrizione di quanto si vede impedisce bellamente di attivare quelle strutture critiche che ci permettono di adeguare la nostra azione al ruolo di ricevente del messaggio prodotto da qualcun altro. La conseguenza è che le porte sono aperte, o meglio spalancate, alle intenzioni occulte dell'emittente del messaggio.”
Partecipano al confronto Roberto Gabriele, Stefano Torrione e Dario Coletti: tre fotoreporter italiani che hanno già saputo mostrare il loro valore e che in questa epoca di forti cambiamenti sociali e tecnologici sanno adattare le loro abilità professionali alle nuove esigenze.
Roma 1 aprile, ore 15,00 – 17,30
Partecipazione gratuita
