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Liquidscape
Autore: Donato Maniello
- Pubblicato il 10/10/09 - Categoria
Ricerca
La ricerca che effettuo attraverso le mie foto si è sempre basata sulla interazione tra diverse forme di energie, siano esse causate dall’uomo oppure artificiali. La luce e la relazione che essa instaura con il paesaggio metropolitano è alla base della mia ricerca artistica. In un certo qual senso tale interazione è una forma di energia. L’uso del colore nelle mie foto è funzionale in quanto con il blu ed il giallo, il prima ed il dopo, cerco di rappresentare due momenti diacronici ma appartenenti ad un unico istante così come cerco di cogliere le sovrapposizioni di forme. Il colore è lasciato scorrere nel tempo mentre gli istanti passano veloci e sovrapposti alle cose, a rappresentare l’attimo che passa, che fugge senza essere visto. Lo spazio in relazione al tempo è creato da istanti che possono essere messi in sequenza. E’ l’interazione, la simbiosi, fra il luogo, spesso la strada, e l’umano ad essere presa in esame. L’elemento temporale diventa fondamentale, in quanto sono indagate le dinamiche con le quali lo spazio è percepito in modo differente attraverso lo scorrere del tempo individuato da ciascun fotogramma che è stato sovrapposto all’altro per ricreare l’immagine finale. Le fotografie proposte si riferiscono ad un progetto artistico più ampio denominato Liquidscape. In tale progetto è indagato l'attuale cambiamento di alcune citta europee come: Milano, Basilea, Londra, Zurigo e Napoli. Sono fotografie che colgono la presenza umana, rappresentando un soggetto che vive all'interno della scenario urbano. La simultanea presenza ed assenza dell'uomo viene fermata dallo scatto immediato e permanente della fotografia. Il colore rappresenta l'attimo che passa, che fugge senza essere visto; la capacita cromatica ha la forza di rendere visibile ciò che passa inosservato, di rendere l'intangibile dell'essenza umana. Emerge una lettura soggettiva che al contempo vuole evidenziare nel particolare, nello spazio architettonico, l'elemento di oggettività. Quello che si può toccare e vedere è associato, alla parte delle foto sulla presenza umana che appare e svanisce liquefacendosi nel contesto urbano. E’ come se il tempo fosse congelato e l’energia in esse contenuta faccia apparire più chiare le relazioni che esistono tra il prima ed il dopo di un istante, tra la creazione dell’energia ed il suo uso, la sua inevitabile esauribilità. Nel mentre c'è tutto un mondo, ulteriori istanti che possono ripetere all'infinito la logica creatrice delle stesse immagini, come in una sorta di frattale urbano.
Gradimento: Ottimo Lavoro
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