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DREAMING BOLLYWOOD
Autore: MASSIMO SORDI
- Pubblicato il 15/03/10 - Categoria
Paesaggio
DREAMING BOLLYWOOD
Il presente lavoro intende esplorare l’universo variegato del cinema indiano nei suoi elementi del quotidiano che, più di altri, si manifestano nella rappresentazione di un’identità plurale. Ogni giorno milioni di persone si riversano nelle innumerevoli sale sparse in tutto il paese, dall’estremo Nord all’estremo Sud; non c’è distinzione tra città o villaggio, il cinema diviene il luogo privilegiato per l’incontro, lo spazio fisico in cui si annulla ogni confine tra realtà e finzione.
L’interesse per il tema mi ha portato ad avvicinarmi a quest’universo interpretando il ruolo di “puro” osservatore. Lo sguardo, diretto e frontale, ha potuto cogliere con allusivo “distacco” gli edifici e le loro figurazioni, partecipi della costruzione di un immaginario tanto insondabile quanto manifesto. Un distacco indispensabile alla formulazione di una rassegna tipologica di cinema tradizionali che esibiscono le sfumature proprie di un mondo illusorio che affonda le sue radici in una dimensione geografica e linguistica sempre diversa.
Tra i soggetti fotografati, selezionati tra le principali città incontrate tra lo stato del Punjab e il Kerala, l’interesse si è rivolto agli edifici tradizionali che hanno affidato al linguaggio architettonico il compito di trasmettere, dall’indipendenza del paese a oggi, quel forte senso di conquistata libertà. Le identità eclettiche dei manufatti, nell’esaltazione soggettiva e formale, sembrano allora ripercorrere le tonalità incisive e singolari che si modulano sul volto di fantomatici attori.
Ho cercato di rappresentare l’”indianità” dei cinema e la loro volontà di caratterizzazione svelando, nella lettura delle complesse situazioni incontrate, il disegno di quell’apparato scenico legato ai sogni reconditi delle moltitudini di persone che frequentano, abitualmente, le sale cinematografiche.
Brevi sogni da vivere come viaggi verso mondi altri frequentati da eroiche divinità e da miti sorprendenti che conducono a destinazioni mistiche piuttosto che a scenari romantico-sentimentali, viaggi che sembrano annullare qualsiasi confine di ordine religioso, economico o di casta, concedendo a tutti, indistintamente, un immaginario di sogni possibili.
Il presente lavoro intende esplorare l’universo variegato del cinema indiano nei suoi elementi del quotidiano che, più di altri, si manifestano nella rappresentazione di un’identità plurale. Ogni giorno milioni di persone si riversano nelle innumerevoli sale sparse in tutto il paese, dall’estremo Nord all’estremo Sud; non c’è distinzione tra città o villaggio, il cinema diviene il luogo privilegiato per l’incontro, lo spazio fisico in cui si annulla ogni confine tra realtà e finzione.
L’interesse per il tema mi ha portato ad avvicinarmi a quest’universo interpretando il ruolo di “puro” osservatore. Lo sguardo, diretto e frontale, ha potuto cogliere con allusivo “distacco” gli edifici e le loro figurazioni, partecipi della costruzione di un immaginario tanto insondabile quanto manifesto. Un distacco indispensabile alla formulazione di una rassegna tipologica di cinema tradizionali che esibiscono le sfumature proprie di un mondo illusorio che affonda le sue radici in una dimensione geografica e linguistica sempre diversa.
Tra i soggetti fotografati, selezionati tra le principali città incontrate tra lo stato del Punjab e il Kerala, l’interesse si è rivolto agli edifici tradizionali che hanno affidato al linguaggio architettonico il compito di trasmettere, dall’indipendenza del paese a oggi, quel forte senso di conquistata libertà. Le identità eclettiche dei manufatti, nell’esaltazione soggettiva e formale, sembrano allora ripercorrere le tonalità incisive e singolari che si modulano sul volto di fantomatici attori.
Ho cercato di rappresentare l’”indianità” dei cinema e la loro volontà di caratterizzazione svelando, nella lettura delle complesse situazioni incontrate, il disegno di quell’apparato scenico legato ai sogni reconditi delle moltitudini di persone che frequentano, abitualmente, le sale cinematografiche.
Brevi sogni da vivere come viaggi verso mondi altri frequentati da eroiche divinità e da miti sorprendenti che conducono a destinazioni mistiche piuttosto che a scenari romantico-sentimentali, viaggi che sembrano annullare qualsiasi confine di ordine religioso, economico o di casta, concedendo a tutti, indistintamente, un immaginario di sogni possibili.
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