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"RITOrno"
Autore: Scarver
- Pubblicato il 17/05/10 - Categoria Reportage
Le immagini che compongono la mostra derivano da un lavoro d’indagine etnografica-visiva condotta presso la tribù dei Surma, in Etiopia, dove ritorno dopo una lunga pausa temporale; l’indagine ha prodotto come risultato, oltre alle immagini, anche molti interrogativi.
Da un punto di vista antropologico, di ricerca, le domande che si aprono rispetto alla scarificazione eseguita in nostra presenza e dietro pagamento di un corrispettivo in denaro, sono:
• questo rito è ancora autentico?
• questo rito, oggi ancora perpetrato, lo sarebbe stato comunque e sarebbe ancora così attuale o la presenza di turisti che lo richiedono impone ai “selvaggi” di mantenerlo vivo?
Viene alla mente la pratica del noto antropologo italiano E. De Martino, che faceva replicare i riti pastorali religiosi a scopo di studio antropologico. Dunque alla domanda sulla veridicità o meno la risposta è : forse sì c’è ancora autenticità.
Alla domanda sull’attualità del rito si può pensare che nell’evolversi del movimento turistico, possa divenire solo finzione, senza però dimenticare che potrebbe assolvere al ruolo di “memoria” storica di tradizioni tribali, salvandolo dalla completa dimenticanza, dimenticanza che è figlia di una globalizzazione ferocemente in atto.
Un nuovo interrogativo per chi viaggerà, come me, in remote parti del mondo cercando “l’autentico”
Da un punto di vista antropologico, di ricerca, le domande che si aprono rispetto alla scarificazione eseguita in nostra presenza e dietro pagamento di un corrispettivo in denaro, sono:
• questo rito è ancora autentico?
• questo rito, oggi ancora perpetrato, lo sarebbe stato comunque e sarebbe ancora così attuale o la presenza di turisti che lo richiedono impone ai “selvaggi” di mantenerlo vivo?
Viene alla mente la pratica del noto antropologo italiano E. De Martino, che faceva replicare i riti pastorali religiosi a scopo di studio antropologico. Dunque alla domanda sulla veridicità o meno la risposta è : forse sì c’è ancora autenticità.
Alla domanda sull’attualità del rito si può pensare che nell’evolversi del movimento turistico, possa divenire solo finzione, senza però dimenticare che potrebbe assolvere al ruolo di “memoria” storica di tradizioni tribali, salvandolo dalla completa dimenticanza, dimenticanza che è figlia di una globalizzazione ferocemente in atto.
Un nuovo interrogativo per chi viaggerà, come me, in remote parti del mondo cercando “l’autentico”
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