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Miniera di Montevecchio
Autore: le_phantome
- Pubblicato il 25/08/11 - Categoria Architettura
La Sardegna, fu nel secolo scorso un patrimonio per l'Italia attraverso le sue miniere. Tra le più importanti, non solo in Sardegna ed in Italia, ma in Europa, fu la miniera di Montevecchio. Un patrimonio per la sua regione attraverso i posti di lavoro ed un patrimonio ora per la storia.
Divenne negli anni un opera d'arte vera e propria, tra il palazzo della direzione, dove l'arte e la ricchezza la facevano da padroni e i macchinari all'avanguardia dei suoi cantieri. Chilometri e chilometri di territorio legati all'estrazione di minerale.
A pochi chilometri dal centro abitato di Guspini, la si riconosce subito nel cantiere di Sciria, dove il pozzo Sartori spicca in tutta la sua maestosità, mentre sotto di lui le varie sezioni di lavorazione riportano lo sguardo verso la strada. Continuando a seguire la strada le "piscine" dove veniva lavato il minerale regalano in estate dei colori stupendi che lasciano estasiati chi ha la fortuna di poterle vedere. Definitivamente in disuso dagli anni 90 la miniera è ora chiusa anche agli occhi di chi vorrebbe andare a visitarla.
Non di rado si ha la possibilità di vedere al suo interno passeggiare i cervi, che ormai fanno parte integrante della miniera di Montevecchio.
Simbolo di lavoro e ricchezza per tanti, di dolore e fatica per altri, ora luogo di storia e ricordi per ancora più persone.
Simbolo di innovazione e cultura, centro di ricerca e sviluppo del turismo di zona, rimane per me palestra di fotografia e ricordo di una qualcosa che forse si sarebbe voluto vivere...
La dove la natura cerca pian piano di riportare a se quella terra rubata dall'uomo, l'uomo nella sua ignoranza porta a se la distruzione di questa splendida terra
Divenne negli anni un opera d'arte vera e propria, tra il palazzo della direzione, dove l'arte e la ricchezza la facevano da padroni e i macchinari all'avanguardia dei suoi cantieri. Chilometri e chilometri di territorio legati all'estrazione di minerale.
A pochi chilometri dal centro abitato di Guspini, la si riconosce subito nel cantiere di Sciria, dove il pozzo Sartori spicca in tutta la sua maestosità, mentre sotto di lui le varie sezioni di lavorazione riportano lo sguardo verso la strada. Continuando a seguire la strada le "piscine" dove veniva lavato il minerale regalano in estate dei colori stupendi che lasciano estasiati chi ha la fortuna di poterle vedere. Definitivamente in disuso dagli anni 90 la miniera è ora chiusa anche agli occhi di chi vorrebbe andare a visitarla.
Non di rado si ha la possibilità di vedere al suo interno passeggiare i cervi, che ormai fanno parte integrante della miniera di Montevecchio.
Simbolo di lavoro e ricchezza per tanti, di dolore e fatica per altri, ora luogo di storia e ricordi per ancora più persone.
Simbolo di innovazione e cultura, centro di ricerca e sviluppo del turismo di zona, rimane per me palestra di fotografia e ricordo di una qualcosa che forse si sarebbe voluto vivere...
La dove la natura cerca pian piano di riportare a se quella terra rubata dall'uomo, l'uomo nella sua ignoranza porta a se la distruzione di questa splendida terra
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