Immagini » Architettura » Scheda Progetto
Torino, Villa Tesoriera
Autore: Michele Vacchiano
- Pubblicato il 17/07/12 - Categoria Architettura
La Villa Tesoriera fu edificata tra il 1713 e il 1715 a spese di Aymo Ferrero di Cocconato, consigliere e tesoriere generale di Vittorio Amedeo II, su progetto di Giacomo Maggi.
Alla morte di Aymo la moglie Clara Teresa Gay, gravata da pesanti debiti, fu costretta a rivendere la Villa: acquistata dapprima dal marchese Ghiron Roberto Asinari di San Marzano, negli anni seguenti cambiò proprietario numerose volte, divenendo caserma dei soldati francesi durante l'occupazione napoleonica.
Nel 1844 l'edificio e la tenuta vennero acquistati dal marchese Ferdinando Arborio Gattinara di Sartirana e Breme, senatore del Regno e famoso entomologo, che fece apportare numerose modifiche, al fine di ospitare la sua ricca biblioteca, le collezioni di quadri, maioliche, cineserie e una raccolta di cinquantamila insetti.
Nel parco furono costruite serre per la coltivazione di piante esotiche, un serraglio per animali erbivori e un'uccelliera.
Nel 1934 l'edificio fu ereditato da Amedeo di Savoia duca d'Aosta, che affidò il restauro all'architetto Gianni Ricci.
Nel 1943 la villa fu occupata dalle truppe di invasione tedesche, che sottrassero gli arredi, la biblioteca e le collezioni preziose.
Dopo la liberazione la villa fu occupata dai partigiani, da truppe dell'esercito degli Stati Uniti e da reparti di sanità inglesi.
Nel 1962 la tenuta fu acquistata dai Gesuiti, che nel 1964 vi trasferirono un loro istituto scolastico (Istituto Sociale).
Nel 1976 l'edificio fu acquistato dalla Città di Torino, che dopo impegnativi interventi di restauro vi ospitò la Biblioteca Musicale "Andrea Della Corte".
Dal 2008 al 2011 sono state realizzate nuove opere di manutenzione straordinaria, indispensabili per l'adeguamento e la messa a norma dell'edificio e per la riorganizzazione funzionale degli spazi della biblioteca.
Al piano terreno vi sono sei sale con volte decorate, cui si accede attraverso un ingresso a galleria che collega le due facciate. Il primo piano è occupato dal grande salone d'onore dedicato a Vittorio Amedeo II e dalla loggia vetrata, contornati da quattro sale.
Si conservano ancora oggi gli affreschi a soffitto, la cui ricca presenza anche a pianoterra rappresenta una rarità per l'epoca.
Le decorazioni di stile rococò sono attribuite direttamente a Giacomo Maggi, che probabilmente si ispirò alle opere di Stefano Maria Legnani, detto il Legnanino, autore delle decorazioni di Palazzo Provana di Druent e degli affreschi di Palazzo Carignano.
Negli affreschi, la celebrazione di casa Savoia si accompagna a simbologie mitologiche e filosofiche.
Al piano terreno, a partire da sinistra, in senso orario, si trovano
- la sala degli dei dell'Olimpo, che rammentano allo spettatore che "Ove la pace regna è un paradiso";
- la sala del Tempo, circondato dalle stagioni, con l'iscrizione "Quel ch'ei distrugge, a sé cresce la vita";
- la sala di Diana con il Sonno e il Silenzio e la scritta "Giova a chi dorme e serve ancor chi veglia";
- la sala di Apollo onorato dalla Fecondità, dalla Ricchezza e dalla Potenza, con l'iscrizione "Non v'è chi non ossequi il dio del lume".
Nel salone d'onore, al centro del soffitto, una figura alata con un sole splendente sul petto simboleggia la Sapienza, con la scritta "Specchio son di virtù e guida", mentre sulle pareti le personificazioni delle Arti (Pittura, Astronomia, Matematica o Architettura) e figure di sapienti del mondo antico le rendono omaggio.
Le due stanze a piano terra e le quattro sale al primo piano sono invece decorate con figure di uomini e di animali, inserite all'interno di motivi floreali e architettonici caratterizzati da un continuo ricorso alla tecnica del trompe-l'oeil.
Nel parco ha dimora il platano più antico della città, piantato agli albori del XVIII secolo.
Per conto della Città di Torino ho realizzato il progetto delle riprese degli interni della villa e del parco, utilizzando una reflex di medio formato Phase One 645DF con dorso digitale P45+ da 39 Megapixel, e obiettivi Schneider LS AF 80mm f/2,8, Phase One Digital AF 28mm f/4,5 Aspherical, Carl Zeiss Sonnar CF 180mm f/4.
Il progetto è attualmente in fase di completamento.
Alla morte di Aymo la moglie Clara Teresa Gay, gravata da pesanti debiti, fu costretta a rivendere la Villa: acquistata dapprima dal marchese Ghiron Roberto Asinari di San Marzano, negli anni seguenti cambiò proprietario numerose volte, divenendo caserma dei soldati francesi durante l'occupazione napoleonica.
Nel 1844 l'edificio e la tenuta vennero acquistati dal marchese Ferdinando Arborio Gattinara di Sartirana e Breme, senatore del Regno e famoso entomologo, che fece apportare numerose modifiche, al fine di ospitare la sua ricca biblioteca, le collezioni di quadri, maioliche, cineserie e una raccolta di cinquantamila insetti.
Nel parco furono costruite serre per la coltivazione di piante esotiche, un serraglio per animali erbivori e un'uccelliera.
Nel 1934 l'edificio fu ereditato da Amedeo di Savoia duca d'Aosta, che affidò il restauro all'architetto Gianni Ricci.
Nel 1943 la villa fu occupata dalle truppe di invasione tedesche, che sottrassero gli arredi, la biblioteca e le collezioni preziose.
Dopo la liberazione la villa fu occupata dai partigiani, da truppe dell'esercito degli Stati Uniti e da reparti di sanità inglesi.
Nel 1962 la tenuta fu acquistata dai Gesuiti, che nel 1964 vi trasferirono un loro istituto scolastico (Istituto Sociale).
Nel 1976 l'edificio fu acquistato dalla Città di Torino, che dopo impegnativi interventi di restauro vi ospitò la Biblioteca Musicale "Andrea Della Corte".
Dal 2008 al 2011 sono state realizzate nuove opere di manutenzione straordinaria, indispensabili per l'adeguamento e la messa a norma dell'edificio e per la riorganizzazione funzionale degli spazi della biblioteca.
Al piano terreno vi sono sei sale con volte decorate, cui si accede attraverso un ingresso a galleria che collega le due facciate. Il primo piano è occupato dal grande salone d'onore dedicato a Vittorio Amedeo II e dalla loggia vetrata, contornati da quattro sale.
Si conservano ancora oggi gli affreschi a soffitto, la cui ricca presenza anche a pianoterra rappresenta una rarità per l'epoca.
Le decorazioni di stile rococò sono attribuite direttamente a Giacomo Maggi, che probabilmente si ispirò alle opere di Stefano Maria Legnani, detto il Legnanino, autore delle decorazioni di Palazzo Provana di Druent e degli affreschi di Palazzo Carignano.
Negli affreschi, la celebrazione di casa Savoia si accompagna a simbologie mitologiche e filosofiche.
Al piano terreno, a partire da sinistra, in senso orario, si trovano
- la sala degli dei dell'Olimpo, che rammentano allo spettatore che "Ove la pace regna è un paradiso";
- la sala del Tempo, circondato dalle stagioni, con l'iscrizione "Quel ch'ei distrugge, a sé cresce la vita";
- la sala di Diana con il Sonno e il Silenzio e la scritta "Giova a chi dorme e serve ancor chi veglia";
- la sala di Apollo onorato dalla Fecondità, dalla Ricchezza e dalla Potenza, con l'iscrizione "Non v'è chi non ossequi il dio del lume".
Nel salone d'onore, al centro del soffitto, una figura alata con un sole splendente sul petto simboleggia la Sapienza, con la scritta "Specchio son di virtù e guida", mentre sulle pareti le personificazioni delle Arti (Pittura, Astronomia, Matematica o Architettura) e figure di sapienti del mondo antico le rendono omaggio.
Le due stanze a piano terra e le quattro sale al primo piano sono invece decorate con figure di uomini e di animali, inserite all'interno di motivi floreali e architettonici caratterizzati da un continuo ricorso alla tecnica del trompe-l'oeil.
Nel parco ha dimora il platano più antico della città, piantato agli albori del XVIII secolo.
Per conto della Città di Torino ho realizzato il progetto delle riprese degli interni della villa e del parco, utilizzando una reflex di medio formato Phase One 645DF con dorso digitale P45+ da 39 Megapixel, e obiettivi Schneider LS AF 80mm f/2,8, Phase One Digital AF 28mm f/4,5 Aspherical, Carl Zeiss Sonnar CF 180mm f/4.
Il progetto è attualmente in fase di completamento.
Questo progetto non ha ancora ricevuto feedback.
Questa pagina è stata visitata 29429 volte