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MARTHAS HALLE
Autore: Savino Ficco
- Pubblicato il 05/11/16 - Categoria Fine Art
Il progetto Marthas Halle nasce in seno all’associazione Kantiere – Arte in Corso d’Opera come unione di differenti media artistici: fotoelaborazione, musica elettronica e drammaturgia si fondono per dar vita ad un atto performativo dalla vocazione spiccatamente catartica.
L’atto performativo qui è visto in senso aristotelico come mimesi della realtà, viatico per la purificazione dagli orrori quotidiani.
“Noi proviamo piacere a vedere le immagini le più precise delle cose la vista delle quali è dolorosa nella realtà, come gli aspetti di animali i più ripugnanti e dei cadaveri” [Aristotele, Poetica].
La materia prima che anima il progetto Marthas Halle è la passione per il filone giallo-horror del cinema italiano degli anni ’60 e ’70: Mario Bava, Lucio Fulci, Aldo Lado, Dario Argento.
Da un omaggio al film Profondo Rosso deriva il titolo del progetto: la halle di Martha è l’ingresso della casa, tappezzato di quadri evocativi dalle atmosfere oscure, che gioca un ruolo importante nello svolgimento del film.
Ad ogni singolo scatto sono associati una musica originale ed un monologo (le musiche originali sono di Giovanni Mastrangelo, Andyustrial e Trivo; alcuni monologhi hanno testi originali di Donatella Damato, altri sono tratti da Lautreamont – “I canti di Maldoror”, Shakespeare – “Amleto”, De Sade – “La filosofia nel boudoir”).
Durante la performance il pubblico è idealmente invitato ad entrare in quell’ingresso in cui fanno bella mostra di sé, in questo caso, non i quadri del film ma le opere di Savino Ficco che “prendono vita” raccontandosi tramite le parole/azioni di Donatella Damato, le musiche originali e pochi elementi scenografici.
L’atto performativo qui è visto in senso aristotelico come mimesi della realtà, viatico per la purificazione dagli orrori quotidiani.
“Noi proviamo piacere a vedere le immagini le più precise delle cose la vista delle quali è dolorosa nella realtà, come gli aspetti di animali i più ripugnanti e dei cadaveri” [Aristotele, Poetica].
La materia prima che anima il progetto Marthas Halle è la passione per il filone giallo-horror del cinema italiano degli anni ’60 e ’70: Mario Bava, Lucio Fulci, Aldo Lado, Dario Argento.
Da un omaggio al film Profondo Rosso deriva il titolo del progetto: la halle di Martha è l’ingresso della casa, tappezzato di quadri evocativi dalle atmosfere oscure, che gioca un ruolo importante nello svolgimento del film.
Ad ogni singolo scatto sono associati una musica originale ed un monologo (le musiche originali sono di Giovanni Mastrangelo, Andyustrial e Trivo; alcuni monologhi hanno testi originali di Donatella Damato, altri sono tratti da Lautreamont – “I canti di Maldoror”, Shakespeare – “Amleto”, De Sade – “La filosofia nel boudoir”).
Durante la performance il pubblico è idealmente invitato ad entrare in quell’ingresso in cui fanno bella mostra di sé, in questo caso, non i quadri del film ma le opere di Savino Ficco che “prendono vita” raccontandosi tramite le parole/azioni di Donatella Damato, le musiche originali e pochi elementi scenografici.
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