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Les Inconnues
Autore: Alessandra Calò
- Pubblicato il 29/01/19 - Categoria
Fine Art
<p>L’opera nasce come omaggio ad Anna Atkins e Constance Fox Talbot, le prime due donne che hanno realizzato fotografie e libri illustrati utilizzando immagini fotografiche. Lo studio del loro lavoro mi ha dato la possibilità di approfondire la ricerca sulle prime tecniche di stampa come calotipia e cianotipia.<br />
Si tratta anche della mia personale riflessione sul concetto di “immagine latente”. Infatti, attraverso l’utilizzo di emulsioni fotosensibili, ed in assolute condizioni domestiche - quasi a voler ricreare le azioni che compivano queste artiste nel XIX secolo - ho voluto impressionare su lastra frammenti di immagini femminili, che assomigliano più alla materializzazione di un sogno che ad un ritratto fotografico vero e proprio. Il processo di stampa - in questo caso ai sali d’argento - mi ha permesso di confrontarmi con l’elemento naturale, oltre che con quello casuale, facendo emergere la difficoltà e l’umanità del processo, che non possiede tra i suoi requisiti la precisione o l’assenza di difetto. Il concetto di tempo e la trasformazione da qualcosa di immateriale ad una forma visibile rimangono gli aspetti centrali del mio lavoro, e mi permettono di riflettere e dialogare costantemente con quelle che sono le qualità materiali del medium fotografico.<br />
Le protagoniste di Les Inconnues possono essere considerate, in un certo senso, il risultato di un’indagine e il tentativo di tornare indietro nel tempo, quasi a voler prendere contatto con le protagoniste femminili della storia della fotografia.</p>
Si tratta anche della mia personale riflessione sul concetto di “immagine latente”. Infatti, attraverso l’utilizzo di emulsioni fotosensibili, ed in assolute condizioni domestiche - quasi a voler ricreare le azioni che compivano queste artiste nel XIX secolo - ho voluto impressionare su lastra frammenti di immagini femminili, che assomigliano più alla materializzazione di un sogno che ad un ritratto fotografico vero e proprio. Il processo di stampa - in questo caso ai sali d’argento - mi ha permesso di confrontarmi con l’elemento naturale, oltre che con quello casuale, facendo emergere la difficoltà e l’umanità del processo, che non possiede tra i suoi requisiti la precisione o l’assenza di difetto. Il concetto di tempo e la trasformazione da qualcosa di immateriale ad una forma visibile rimangono gli aspetti centrali del mio lavoro, e mi permettono di riflettere e dialogare costantemente con quelle che sono le qualità materiali del medium fotografico.<br />
Le protagoniste di Les Inconnues possono essere considerate, in un certo senso, il risultato di un’indagine e il tentativo di tornare indietro nel tempo, quasi a voler prendere contatto con le protagoniste femminili della storia della fotografia.</p>
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