Immagini » Ricerca » Scheda Progetto

LA PRIGIONE DELLE IDEE - Riflessioni sull'esclusione
Autore: Donatella Sarchini
- Pubblicato il 24/04/19 - Categoria
Ricerca
La parola “esclusione” richiama automaticamente il concetto di chiusura.
La chiusura di una porta, di un qualsiasi luogo fisico o della mente, che abbia l'effetto di limitare o addirittura negare agli esclusi l’accesso a risorse e a diritti, che divengono in tal modo appannaggio esclusivo di una o più categorie di “eletti”.
Gli esclusi sono quindi “i non eletti”. Cioè tutti coloro che secondo alcune dottrine religiose, politiche o pregiudiziali non entreranno mai nel “paradiso”.
Non perché abbiano commesso qualche ignominioso delitto, ma semplicemente perché non appartengono al credo che ha promulgato le varie leggi di esclusione.
Ergo, l’umanità del XXI secolo è ancora ferma alle tribù e ai totem.
Anche il superamento dei tabù è una mera illusione, proiezione ingannevole del concetto di progresso.
Ma per spezzare le catene dell’esclusione bisognerebbe prima di tutto abbattere i confini del pensiero immutabile, cristallizzato dall’immobilismo intellettuale, arroccato su certezze fallaci che il buonsenso smantellerebbe con un semplice sguardo.
Penso che se cominciassimo una buona volta a smettere di aver paura persino della propria ombra in quanto percepita come “altro da sé”, sarebbe già un discreto passo avanti.
(Donatella Sarchini - 23 febbraio 2019)
La chiusura di una porta, di un qualsiasi luogo fisico o della mente, che abbia l'effetto di limitare o addirittura negare agli esclusi l’accesso a risorse e a diritti, che divengono in tal modo appannaggio esclusivo di una o più categorie di “eletti”.
Gli esclusi sono quindi “i non eletti”. Cioè tutti coloro che secondo alcune dottrine religiose, politiche o pregiudiziali non entreranno mai nel “paradiso”.
Non perché abbiano commesso qualche ignominioso delitto, ma semplicemente perché non appartengono al credo che ha promulgato le varie leggi di esclusione.
Ergo, l’umanità del XXI secolo è ancora ferma alle tribù e ai totem.
Anche il superamento dei tabù è una mera illusione, proiezione ingannevole del concetto di progresso.
Ma per spezzare le catene dell’esclusione bisognerebbe prima di tutto abbattere i confini del pensiero immutabile, cristallizzato dall’immobilismo intellettuale, arroccato su certezze fallaci che il buonsenso smantellerebbe con un semplice sguardo.
Penso che se cominciassimo una buona volta a smettere di aver paura persino della propria ombra in quanto percepita come “altro da sé”, sarebbe già un discreto passo avanti.
(Donatella Sarchini - 23 febbraio 2019)
Questo progetto non ha ancora ricevuto feedback.
Questa pagina è stata visitata 2868 volte
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |