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Avatar
Autore: nicholas fontana
- Pubblicato il 18/03/14 - Categoria
People|Ritratti
La parola avatar nella tradizione induista ha il significato di incarnazione e di assunzione di un corpo fisico da parte di un dio. Nel linguaggio contemporaneo, avatar è invece l'immagine utilizzata per rappresentarsi nelle comunità virtuali (forum, social network, game online).
Questa raffigurazione è l'espressione di sé, quella che più si avvicina al proprio “voler essere” indipendentemente dalla realtà e dal contesto. Come un dio quindi, incarnatosi in una figura altra, in una realtà altra.
Gli scatti vogliono rappresentare proprio questo “voler essere”, diversi da ciò che si è, attraverso l'uso di differenti dispositivi di comunicazione. L'immagine che ci cuciamo addosso è dunque una facciata costruita, come una maschera, da indossare nel “libero” mondo della rete, ma anche nel concreto mondo che ci aspetta fuori dalla porta.
La donna che vuole essere uomo per ottenere pari diritti.
La ragazza di origine africana che vorrebbe avere la pelle bianca per essere considerata più italiana.
La donna anziana che vorrebbe tornare indietro nel tempo ed essere giovane per colmare i suoi rimpianti.
La ragazza con gli occhi castani che per frivolezza vorrebbe avere gli occhi blu.
La donna che vorrebbe essere incinta.
In un secondo momento il tema è stato sviluppato adattando il soggetto a me stesso, soggetto da cui tutto il progetto iniziò. Così, a completare l'opera, un insieme di autoritratti che rappresentano il mio io più profondo tramite personaggi a cui sempre mi sono ispirtato (Pier Poalo Pasolini, Fabrizio De Andrè, Ernesto Che Guevara, Jurij Gagarin), un piccolo gioco e una citazione ad Iggy Pop in chiave animalista. Per finire "I wanna be myself" che vuole essere il messaggio escatologico: voglio essere me stesso.
Questi sono i miei avatar.
Questa raffigurazione è l'espressione di sé, quella che più si avvicina al proprio “voler essere” indipendentemente dalla realtà e dal contesto. Come un dio quindi, incarnatosi in una figura altra, in una realtà altra.
Gli scatti vogliono rappresentare proprio questo “voler essere”, diversi da ciò che si è, attraverso l'uso di differenti dispositivi di comunicazione. L'immagine che ci cuciamo addosso è dunque una facciata costruita, come una maschera, da indossare nel “libero” mondo della rete, ma anche nel concreto mondo che ci aspetta fuori dalla porta.
La donna che vuole essere uomo per ottenere pari diritti.
La ragazza di origine africana che vorrebbe avere la pelle bianca per essere considerata più italiana.
La donna anziana che vorrebbe tornare indietro nel tempo ed essere giovane per colmare i suoi rimpianti.
La ragazza con gli occhi castani che per frivolezza vorrebbe avere gli occhi blu.
La donna che vorrebbe essere incinta.
In un secondo momento il tema è stato sviluppato adattando il soggetto a me stesso, soggetto da cui tutto il progetto iniziò. Così, a completare l'opera, un insieme di autoritratti che rappresentano il mio io più profondo tramite personaggi a cui sempre mi sono ispirtato (Pier Poalo Pasolini, Fabrizio De Andrè, Ernesto Che Guevara, Jurij Gagarin), un piccolo gioco e una citazione ad Iggy Pop in chiave animalista. Per finire "I wanna be myself" che vuole essere il messaggio escatologico: voglio essere me stesso.
Questi sono i miei avatar.
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