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Calati nel Piombo Fuso, Gaza 2009
Autore: Aldo Soligno
- Pubblicato il 26/02/10 - Categoria Reportage
Nel lavoro fotografico Calati Nel Piombo Fuso, Aldo Soligno racconta con solennità le conseguenze della guerra nella striscia di Gaza, in particolare dopo l’offensiva denominata appunto dall’esercito israeliano che l’ha agita, “Piombo fuso”. Le sue immagini, cupe e ancora cariche della recente catastrofe, potrebbero raccontare ogni guerra, ma il suo sguardo si è posato proprio lì, dove continua a tornare per portare avanti un progetto che per l’autore rappresenta soprattutto un’urgenza umanitaria: raccontare cosa resta dopo una guerra e cosa la guerra significhi nelle vite delle persone. Testimoniare con caparbietà l’inutilità di ogni guerra.
Soligno ha identificato quattro tracce tematiche che si dipanano attraverso le immagini del progetto: la Dignità, l’Umanità, la Conoscenza, la Distruzione.
Nelle proprie fotografie ha espresso linguisticamente il racconto su più registri paralleli: ambienti che riportano i segni della distruzione e della perdita, i ritratti dei protagonisti di storie raccolte e riportate, gli scatti tratti dai pochissimi video esistenti dei giorni di fuoco, realizzati da giornalisti palestinesi che il fotografo ha avuto la chance di poter utilizzare, e degli intensi ritratti dei giornalisti palestinesi che hanno documentato gli eventi a Gaza in quei giorni. Alle immagini si aggiungono alcune interviste, ispirate della volontà di capire, di riportare con le parole dei soggetti coinvolti quanto grande sia la sofferenza e l’annientamento che nella guerra si genera.
Un lavoro a cui sta un po’ stretta la sola collocazione nel reportage di attualità, e che vuole soprattutto esprimere una posizione chiara verso situazioni che dovrebbero essere considerate inaccettabili e sulle quali l’autore pone una profonda riflessione politica e umana, conducendo con sé gli spettatori delle proprie immagini.
Soligno ha identificato quattro tracce tematiche che si dipanano attraverso le immagini del progetto: la Dignità, l’Umanità, la Conoscenza, la Distruzione.
Nelle proprie fotografie ha espresso linguisticamente il racconto su più registri paralleli: ambienti che riportano i segni della distruzione e della perdita, i ritratti dei protagonisti di storie raccolte e riportate, gli scatti tratti dai pochissimi video esistenti dei giorni di fuoco, realizzati da giornalisti palestinesi che il fotografo ha avuto la chance di poter utilizzare, e degli intensi ritratti dei giornalisti palestinesi che hanno documentato gli eventi a Gaza in quei giorni. Alle immagini si aggiungono alcune interviste, ispirate della volontà di capire, di riportare con le parole dei soggetti coinvolti quanto grande sia la sofferenza e l’annientamento che nella guerra si genera.
Un lavoro a cui sta un po’ stretta la sola collocazione nel reportage di attualità, e che vuole soprattutto esprimere una posizione chiara verso situazioni che dovrebbero essere considerate inaccettabili e sulle quali l’autore pone una profonda riflessione politica e umana, conducendo con sé gli spettatori delle proprie immagini.
Gradimento: Ottimo Lavoro
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Commenti:
15/07/10 14:26
Mauro Paganelli scrive:
Un lavoro molto intenso e coinvolgente, complimenti.
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