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UnaDuos
Autore: Erika Sereni
- Pubblicato il 09/01/18 - Categoria
Ricerca
Il progetto “UnaDuos” è stato esposto presso il Benaki Museum di Atene, nel luglio 2015, durante il PhotoFestivalAthens.
repperit “una duos” inquit “nox perdet amantes”
Publio Ovidio Nasone, “Le Metamorfosi”, libro IV, verso 108
Il titolo - Una Duos – riprende il sopracitato verso delle Metamorfosi di Ovidio, in particolare l'episodio di Piramo e Tisbe, sfortunati amanti la cui vicenda, narrata dal poeta latino, pare aver ispirato Shakespeare per il suo “Romeo and Juliet”: amore corrisposto ma avversato dalle famiglie, il progetto di fuga, il gioco degli equivoci che conclude tragicamente la storia e le vite dei due giovani; due parole emblematicamente accostate, che riassumono – comunque lo si interpreti - l'episodio.
I racconti di Ovidio si concludono – da qui, evidentemente, il titolo dell'opera – con una metamorfosi dei protagonisti: nel racconto di Piramo e Tisbe il sangue dei due amanti viene assorbito dal gelso sotto cui si erano dati appuntamento per la successiva fuga e le more, che il poeta racconta fossero in origine candide, ne diventano scure, nere.
Come se la morte, che pure conclude il racconto, non fosse definitiva.
Il progetto fotografico racconta di un tema non semplice né inedito: il ritratto di alberi, e più specificamente di immagini di gelsi, scelti sia perchè tipici del territorio della pianura emiliana, disposti spesso in lunghi filari che segnano in modo inconfondibile i confini poderali, purtroppo molte volte colpiti da malattie, non curati, espiantati e non sostituiti a creare vuoti del paesaggio, sia per essere, in questo caso, elemento simbolo e di collegamento con il racconto di Ovidio.
Le immagini, realizzate successivamente alla lettura ed alla scelta di alcuni versi/passaggi della narrazione che ho ritenuto significativi, vorrei potessero rappresentare suggestioni, impressioni evocative di quei versi stessi, evitandone la narrazione pedissequa che ritengo, peraltro, impossibile.
La scelta del b/n è da me stata intesa in primis come rafforzativa sia del contenuto del racconto che delle fotografie stesse, ed in secondo luogo perchè rimanda ai colori della stampa di un racconto, quindi di un libro, nero su bianco appunto.
Il progetto fotografico, infine, si intenderebbe accompagnato da un handmade book da me stessa ideato e costruito, in cui la parola, l'immagine ed i materiali – compresi legno e foglie di gelso – accompagnano coerentemente la percezione e
le suggestioni del lettore/osservatore.
repperit “una duos” inquit “nox perdet amantes”
Publio Ovidio Nasone, “Le Metamorfosi”, libro IV, verso 108
Il titolo - Una Duos – riprende il sopracitato verso delle Metamorfosi di Ovidio, in particolare l'episodio di Piramo e Tisbe, sfortunati amanti la cui vicenda, narrata dal poeta latino, pare aver ispirato Shakespeare per il suo “Romeo and Juliet”: amore corrisposto ma avversato dalle famiglie, il progetto di fuga, il gioco degli equivoci che conclude tragicamente la storia e le vite dei due giovani; due parole emblematicamente accostate, che riassumono – comunque lo si interpreti - l'episodio.
I racconti di Ovidio si concludono – da qui, evidentemente, il titolo dell'opera – con una metamorfosi dei protagonisti: nel racconto di Piramo e Tisbe il sangue dei due amanti viene assorbito dal gelso sotto cui si erano dati appuntamento per la successiva fuga e le more, che il poeta racconta fossero in origine candide, ne diventano scure, nere.
Come se la morte, che pure conclude il racconto, non fosse definitiva.
Il progetto fotografico racconta di un tema non semplice né inedito: il ritratto di alberi, e più specificamente di immagini di gelsi, scelti sia perchè tipici del territorio della pianura emiliana, disposti spesso in lunghi filari che segnano in modo inconfondibile i confini poderali, purtroppo molte volte colpiti da malattie, non curati, espiantati e non sostituiti a creare vuoti del paesaggio, sia per essere, in questo caso, elemento simbolo e di collegamento con il racconto di Ovidio.
Le immagini, realizzate successivamente alla lettura ed alla scelta di alcuni versi/passaggi della narrazione che ho ritenuto significativi, vorrei potessero rappresentare suggestioni, impressioni evocative di quei versi stessi, evitandone la narrazione pedissequa che ritengo, peraltro, impossibile.
La scelta del b/n è da me stata intesa in primis come rafforzativa sia del contenuto del racconto che delle fotografie stesse, ed in secondo luogo perchè rimanda ai colori della stampa di un racconto, quindi di un libro, nero su bianco appunto.
Il progetto fotografico, infine, si intenderebbe accompagnato da un handmade book da me stessa ideato e costruito, in cui la parola, l'immagine ed i materiali – compresi legno e foglie di gelso – accompagnano coerentemente la percezione e
le suggestioni del lettore/osservatore.
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