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scuolabaracca
Autore: andreaciprelli
- Pubblicato il 30/06/11
Torino è la città con piu’ campi rom in Italia.
Il campo sosta di Lungo Stura Lazio è una delle cinque aree abusive dove
vivono circa 900 rom di origine rumena. Qui la riva del fiume Stura si è trasformata in una delle peggiori favelas : abitazioni costruite con cartone e assi di recupero, strade che con la pioggia diventano impraticabili, cumuli sempre più grandi di immondizia, prodotta non solo dagli abitanti del campo, ma anche dai torinesi che di nascosto scaricano materiali di ogni tipo sulle rive del fiume , trasformandole in una vera discarica.
E’ in questo scenario che si è concretizzato uno dei progetti
dell’A.I.Z.O (associazione italiana zingari oggi) con la costruzione di
una “scuola baracca “ all’ interno del campo . Qui alcune volontarie ,
insieme ad un mediatore rom , tengono lezioni di alfabetizzazione .
Il progetto è rivolto prevalentemente ai rom adulti che hanno espresso
l’esigenza di imparare a parlare bene l’italiano per inserirsi ,
in seguito , nel mondo del lavoro .
Due volte alla settimana , all’interno della baracchina costruita dagli
stessi rom , si riuniscono coloro che vogliono imparare la lingua
italiana e le basi per potersi sentire realmente cittadini. Un progetto
basato sulla ricerca pratica del superamento dei luoghi comuni
sull’ ignoranza del “popolo del vento” , sulla sua incapacità di
integrarsi nella vita del paese ospitante , sulla sua diffidenza verso
la scrittura .
Le lezioni con i bambini e gli adulti hanno messo in luce una notevole
capacità di apprendimento e la conoscenza della scrittura e della lettura
ad un livello inaspettato .
I Rom hanno chiamato la loro scuola “ LA SCUOLA BEN FATTA “ e il nome
fa ben auspicare alla realizzazione di un paziente cammino verso
l’arricchimento culturale e l’acquisizione di strumenti necessari ad
una convivenza civile .
Il campo sosta di Lungo Stura Lazio è una delle cinque aree abusive dove
vivono circa 900 rom di origine rumena. Qui la riva del fiume Stura si è trasformata in una delle peggiori favelas : abitazioni costruite con cartone e assi di recupero, strade che con la pioggia diventano impraticabili, cumuli sempre più grandi di immondizia, prodotta non solo dagli abitanti del campo, ma anche dai torinesi che di nascosto scaricano materiali di ogni tipo sulle rive del fiume , trasformandole in una vera discarica.
E’ in questo scenario che si è concretizzato uno dei progetti
dell’A.I.Z.O (associazione italiana zingari oggi) con la costruzione di
una “scuola baracca “ all’ interno del campo . Qui alcune volontarie ,
insieme ad un mediatore rom , tengono lezioni di alfabetizzazione .
Il progetto è rivolto prevalentemente ai rom adulti che hanno espresso
l’esigenza di imparare a parlare bene l’italiano per inserirsi ,
in seguito , nel mondo del lavoro .
Due volte alla settimana , all’interno della baracchina costruita dagli
stessi rom , si riuniscono coloro che vogliono imparare la lingua
italiana e le basi per potersi sentire realmente cittadini. Un progetto
basato sulla ricerca pratica del superamento dei luoghi comuni
sull’ ignoranza del “popolo del vento” , sulla sua incapacità di
integrarsi nella vita del paese ospitante , sulla sua diffidenza verso
la scrittura .
Le lezioni con i bambini e gli adulti hanno messo in luce una notevole
capacità di apprendimento e la conoscenza della scrittura e della lettura
ad un livello inaspettato .
I Rom hanno chiamato la loro scuola “ LA SCUOLA BEN FATTA “ e il nome
fa ben auspicare alla realizzazione di un paziente cammino verso
l’arricchimento culturale e l’acquisizione di strumenti necessari ad
una convivenza civile .
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