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Ritratti in assenza d'identità
Autore: Valentina Loretelli
- Pubblicato il 22/05/13
DESCRIZIONE
La serie d'immagini vede l'utilizzo di fototessere probabilmente perdute, rifiutate o abbandonate dai proprietari delle identità nelle apposite cabine, oppure rinvenute per strada. Altre invece sono state direttamente richieste. Queste fototessere, poi, sono diventate il soggetto principale di una sorta di tableaux in cui, attraverso alcuni oggetti, provo a ricostruire la personalità degli individui, immaginandola attraverso i tratti somatici dei visi immortalati. Con l'intento di mantenere questioni aperte ed in oscillazione tra zone confinanti, un ponte ed allo stesso tempo una sconnessione tra:
- fotografia e scrittura
- ritratto e still-life
- Identità e sua assenza
- realtà e virtualità
Il pensiero e l'input principale che hanno portato alla realizzazione del progetto, riguardano ovviamente il lavoro di Franco Vaccari (e molti altri, ad esempio il Laboratorio di Comunicazione Militante) .
La tecnica del cut-up ricorre sia nelle fotografie, sia nei testi sottostanti, anch'essi di mia stesura.
*All’interno della serie è riportato il testo dell’Ave Maria.
*All’interno della serie è riportata una citazione del testo di Francesco Currà “La rovina del porto è il marinaio” da “Rapsodia Meccanica” (1976).
Dimensioni: 50x40
Stampa giclée su carta cotone 100% semilucida
Montaggio su cornice bianca senza passepartout
Anno di stampa: 2013
BIOGRAFIA
Nasco a Lucca nel 1985.
Dopo aver compiuto studi artistici, diplomandomi con lode presso l'Accademia di Belle Arti di Firenze in Arti Visive e Discipline dello Spettacolo, inizio a dedicarmi alla Fotografia. Frequento alcuni corsi nella stessa città di Firenze, prima incentrati sulla fotografia di scena, poi riguardanti anche still-life e post produzione. Nel contempo ho cercato di concepire, sviluppare e maturare un linguaggio personale.
Attualmente vivo in provincia di Lucca, e, davvero molto recentemente, ho deciso di provare ad intraprendere l'attività fotografica anche come professione.
La serie d'immagini vede l'utilizzo di fototessere probabilmente perdute, rifiutate o abbandonate dai proprietari delle identità nelle apposite cabine, oppure rinvenute per strada. Altre invece sono state direttamente richieste. Queste fototessere, poi, sono diventate il soggetto principale di una sorta di tableaux in cui, attraverso alcuni oggetti, provo a ricostruire la personalità degli individui, immaginandola attraverso i tratti somatici dei visi immortalati. Con l'intento di mantenere questioni aperte ed in oscillazione tra zone confinanti, un ponte ed allo stesso tempo una sconnessione tra:
- fotografia e scrittura
- ritratto e still-life
- Identità e sua assenza
- realtà e virtualità
Il pensiero e l'input principale che hanno portato alla realizzazione del progetto, riguardano ovviamente il lavoro di Franco Vaccari (e molti altri, ad esempio il Laboratorio di Comunicazione Militante) .
La tecnica del cut-up ricorre sia nelle fotografie, sia nei testi sottostanti, anch'essi di mia stesura.
*All’interno della serie è riportato il testo dell’Ave Maria.
*All’interno della serie è riportata una citazione del testo di Francesco Currà “La rovina del porto è il marinaio” da “Rapsodia Meccanica” (1976).
Dimensioni: 50x40
Stampa giclée su carta cotone 100% semilucida
Montaggio su cornice bianca senza passepartout
Anno di stampa: 2013
BIOGRAFIA
Nasco a Lucca nel 1985.
Dopo aver compiuto studi artistici, diplomandomi con lode presso l'Accademia di Belle Arti di Firenze in Arti Visive e Discipline dello Spettacolo, inizio a dedicarmi alla Fotografia. Frequento alcuni corsi nella stessa città di Firenze, prima incentrati sulla fotografia di scena, poi riguardanti anche still-life e post produzione. Nel contempo ho cercato di concepire, sviluppare e maturare un linguaggio personale.
Attualmente vivo in provincia di Lucca, e, davvero molto recentemente, ho deciso di provare ad intraprendere l'attività fotografica anche come professione.
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