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Un vero e proprio "diario dal Nepal. Istantanee di un viaggio negli occhi dei bambini" come recita il sottotitolo dell'elegante libro del fotografo Paolo di Giosia, un resoconto di viaggio ricco di intimismo e straordinaria sensibilità.
La presentazione del volume dal titolo "Figli delle stelle" (Ricerche&Redazioni) e la relativa installazione video andranno in scena giovedì 15 giugno alle ore 21:30 alla Biblioteca Dèlfico, in un'insolita location appositamente studiata per l'occasione: la meravigliosa scala nobile di Palazzo Dèlfico.
Non è nuovo a queste latitudini l'artista abruzzese, che racconta il suo Nepal attraverso bellissime e emozionanti immagini in bianco e nero scattate in analogico. Soggetto quasi esclusivo del libro, i bambini nepalesi.
«Si sa che da ogni viaggio si rientra cambiati e si guarda la vita con altri occhi, e anche questa esperienza mi ha regalato tanto. Spesso riprendo le numerose diapositive (quante pellicole ho portato con me!) e le guardo sulla mia lavagna luminosa ripercorrendo con i pensieri quei bei giorni. Un piccolo sogno vissuto, e come tutti i bei sogni, cerco di conservarlo intatto in me, perché alla fine la cosa più bella di essi, è proprio raccontarli a se stessi. Un viaggio tra paesaggi indimenticabili immersi dentro una cultura profonda e antica...
Penso a tutti i bambini che ho incontrato e ai loro namasté. I loro occhi parlano, che bello donar loro un sorriso o una semplice penna, che gioia vederli contenti per tanto poco.
Porterò con me i loro bellissimi visi, i loro occhi, i loro sguardi, i moccoli sul naso, i loro piedi scalzi, le loro case così spoglie con le cucine buie e sporche, il loro mangiare con le mani, il loro chiedere bic, penn, bò-bò, i loro primitivi giochi, il silenzio dei loro villaggi; porterò sempre nei miei pensieri quello che presa una penna ha provato a mangiarla, altri ancora a cui scrivevo sulle mani per farne capire l’utilizzo. Porterò con me quel bambino che tirava con una fionda quasi a ricordare me piccolino, quel bambino che preso in braccio dal padre e portato via continuava a dirmi ciao ciao ciao, e i pochi che hanno avuto il desiderio di essere fotografati insieme a me.»
Così Paolo nel suo toccante testo introduttivo.
Il volume, di formato 22x22 cm, è stampato su carta Fedrigoni Tatami Ivory, copertina su carta Fedrigoni Sirio Color Lampone