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IRAQ di Francesco Zizola
Autore: SCUOLA ROMANA DI FOTOGRAFIA
- Pubblicato il 09/02/10 - Categoria Eventi e Rassegne
IRAQ
di Francesco Zizola
dalla collana di libri fotografici UN FOTOGRAFO PER I DIRITTI UMANI a cura di Amnesty International e Ega Edizioni
Martedì 16 Febbraio 2010 ore 16:30 Scuola Romana di Fotografia via degli Ausoni 7/A
Francesco Zizola è uno dei più importanti fotogiornalisti a livello internazionale. È stato l’unico italiano insignito del premio Foto dell’anno al World press photo, nel 1996. Ha ottenuto altri sette riconoscimenti nell’ambito della stessa competizione ed è stato premiato quattro volte al Pictures of the year. Saranno presenti oltre a Francesco Zizola, Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia e Riccardo Spila, direttore della Scuola Romana di Fotografia. “Tutti abbiamo negli occhi le immagini della guerra in Iraq. Zizola ci presenta in questo libro un Iraq inedito, diverso da quello che ci potremmo aspettare di vedere. I luoghi devastati della guerra vengono ripercorsi con rara intensità e passione giornalistica con gli occhi della gente, dalla parte di chi ha subito la guerra, di chi l’ha conosciuta da vicino. Qualunque sarà l’esito della guerra in Iraq, il disastro è stato compiuto e non abbiamo saputo impedirlo. Ai testimoni una cosa sola è rimasta da fare: documentarlo”.
Martedì 16 Febbraio 2010 ore 16:30 Scuola Romana di Fotografia via degli Ausoni 7/A
Francesco Zizola è uno dei più importanti fotogiornalisti a livello internazionale. È stato l’unico italiano insignito del premio Foto dell’anno al World press photo, nel 1996. Ha ottenuto altri sette riconoscimenti nell’ambito della stessa competizione ed è stato premiato quattro volte al Pictures of the year. Saranno presenti oltre a Francesco Zizola, Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia e Riccardo Spila, direttore della Scuola Romana di Fotografia. “Tutti abbiamo negli occhi le immagini della guerra in Iraq. Zizola ci presenta in questo libro un Iraq inedito, diverso da quello che ci potremmo aspettare di vedere. I luoghi devastati della guerra vengono ripercorsi con rara intensità e passione giornalistica con gli occhi della gente, dalla parte di chi ha subito la guerra, di chi l’ha conosciuta da vicino. Qualunque sarà l’esito della guerra in Iraq, il disastro è stato compiuto e non abbiamo saputo impedirlo. Ai testimoni una cosa sola è rimasta da fare: documentarlo”.