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...contro la violenza sulle donne
Autore: Luca B Pagni
- Pubblicato il 16/11/08 - Categoria
Eventi e Rassegne
Il 25 novembre di ogni anno,
si celebra la giornata Mondiale contro la violenza sulle donne,
istituita
dall'Onu per ricordare l'assassinio delle tre sorelle Maribal,
uccise barbaramente il 25 novembre del 1960 a Santo Domingo
dagli
squadroni della morte del dittatore Trujillo.
Anche in Italia sono previste diverse commemorazioni,
che segnalo agli utenti di Photographers
per le polemiche scaturite a Milano
dalla censura dell'immagine contenuta in un manifesto di Telefono Donna
e di cui parliamo anche nella pagina
http://www.photographers.it/articolo.php?id=117

una donna nuda nella posizione del Crocifisso,
con il panno che nell'iconografia tradizionale copre l'inguine del Cristo e la scritta:
"Chi paga per i peccati dell'uomo?".
E in didascalia: "Solo il 4% delle donne vittime della violenza denuncia il proprio carnefice.
Le altre pagano anche per lui".
E' la proposta che al settore pubblicità del Comune è arrivata da Telefono Donna
per la campagna in occasione della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne
che si celebra il 25 novembre 2008

La richiesta di Telefono donna è per l'esposizione di 500 manifesti con questa immagine su altrettanti spazi di affissione pubblica del Comune. Nel manifesto la donna è distesa su un lenzuolo, due cuscini dietro le braccia aperte, le gambe con i piedi sovrapposti, il palmo delle mani parzialmente disteso, come trafitto dai chiodi, nella posizione del Crocifisso nella tradizionale iconografia cristiana.
L'assessore comunale all'Arredo urbano, Maurizio Cadeo, è contrario.
E spiega: "Non so se ho gli strumenti per negare gli spazi, ma ne respingo totalmente il contenuto che offende la nostra tradizione cristiana. Pongo il problema politico e ne informerò il sindaco: chiederò a telefono Donna di ritirare il manifesto".
Contro la richiesta dell'associazione anche Carlo Fidanza,
capogruppo di An in consiglio comunale, che ha detto:
"Chiediamo all'associazione di ritirare il manifesto
perché una giornata così importante non deve essere svilita da una provocazione del genere".
Le dure reazioni hanno sorpreso Stefania Bartocetti, presidente di Telefono Donna,
la quale ha così replicato:
"Da cattolica osservante, nel manifesto non trovo nulla di offensivo
né di blasfemo. I creativi dell'agenzia Arnold Worldwide, realizzatori della campagna,
si sono ispirati alle testimonianze anonime dei circa 75.000 casi che abbiamo seguito.
La maggior parte delle volte, le vittime concludevano le loro storie dicendo "Lui mi ha messo in croce".
E poi per quanto riguarda la posa che ricorda il crocefisso,
ci siamo rifatti agli scritti di Sant'Agostino che lo definiva un segno di pietà e di misericordia.
L'immagine della ragazza stesa sul letto, fa subito pensare alla privazione della propria personalità, che subiscono le vittime di violenze e maltrattamenti".
"Abbiamo scelto
un'immagine forte per spingere le vittime delle violenze a uscire dal
silenzio".