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L'ANIMA DEL MARMO - Nuovi scatti in mostra a Massa
Autore: antonella pizzamiglio
- Pubblicato il 21/07/12 - Categoria
Mostre
Nuove immagini a completamento della mostra fotografica in esposizione a Massa.
Antonella Pizzamiglio presenta una nuova serie di immagini, stampe FineArt Digigraphie che, insieme alle opere dello scultore toscano Marco Alberti, saranno esposte in due location d'eccezione : l'APT di Marina di Massa e il Museo Diocesano di Massa.
La mostra inaugura il 4 Agosto per terminare il 31 Agosto 2012
Vernissage : 4 Agosto h.18:00 presso l'APT di Marina di Massa
Orari d'apertura : APT LUN/DOM 9-13 / 15-21
MUSEO DIOCESANO GIOV/DOM 21-24
L'obiettivo aderisce perfettamente all'oggetto fotografato, parla la stessa lingua, animato dagli stessi valori: le fotografie testimoniano, con il loro carattere specifico, la bellezza e la straordinaria complessità della pietra, proprio perché possiedono anch'esse un'equivalente struttura compositiva e un'uguale determinatezza luminosa.
Le composizioni di Pizzamiglio, infatti, costituite di multiformi prospettive e di scorci profondi, hanno la pregnanza dei paesaggi creati dal marmo, evocano la forza e la potenza delle macchine, individuano la precisione e il nitore dei dettagli.
Dove la luce si riflette e scivola via dalla pietra e dal particolare, la foto disegna uno spazio simbolico, ed esalta quello reale.
Si tratta infatti di una materia/oggetto che ha secoli di storia, affrontata da uomini con secoli di esperienza, spesso aiutati da macchine potenti, talvolta esaltati dalla fede, sempre animati dalla fiducia e dalla speranza di esprimere l'humanitas che ci forma e ci distingue. Antonella e la sua macchina entrano a guardare, e l'occhio che guarda, lo sappiamo, sceglie e mette in evidenza, ma anche trasforma, dilata ed accentra, insomma trasfigura.
Nella lotta tra l'uomo e la materia, non certo però tra due forze che si contrappongono per distruggersi in quanto entrambe dentro la natura, l'apparecchio fotografico è lo sguardo dell'intelligenza intento alla ricerca delle tracce del lavoro storico ed estetico fatto dall'uomo, dentro la materia. Restano così solidissime le immagini dei bianchi splendenti, dei neri e dei grigi intensi, gli orizzonti e le vertigini, i segni della forza e delle mani, la misura delle cose e dell'uomo.
Il bello è quello che resta.
Brenda Bacigalupo, luglio 2012
Antonella Pizzamiglio presenta una nuova serie di immagini, stampe FineArt Digigraphie che, insieme alle opere dello scultore toscano Marco Alberti, saranno esposte in due location d'eccezione : l'APT di Marina di Massa e il Museo Diocesano di Massa.
La mostra inaugura il 4 Agosto per terminare il 31 Agosto 2012
Vernissage : 4 Agosto h.18:00 presso l'APT di Marina di Massa
Orari d'apertura : APT LUN/DOM 9-13 / 15-21
MUSEO DIOCESANO GIOV/DOM 21-24
Le opere del marmo
Guardi le foto e lo capisci subito: fotografie e marmo sono la stessa cosa: stessa intensità, stesso taglio, stessa attenzione e impegno. In totale coerenza linguistica Antonella Pizzamiglio si è confrontata con il marmo e con le cave di marmo di Massa e ha realizzato queste fotografie, tanto espressive che non riesci a immaginarne altre.L'obiettivo aderisce perfettamente all'oggetto fotografato, parla la stessa lingua, animato dagli stessi valori: le fotografie testimoniano, con il loro carattere specifico, la bellezza e la straordinaria complessità della pietra, proprio perché possiedono anch'esse un'equivalente struttura compositiva e un'uguale determinatezza luminosa.
Le composizioni di Pizzamiglio, infatti, costituite di multiformi prospettive e di scorci profondi, hanno la pregnanza dei paesaggi creati dal marmo, evocano la forza e la potenza delle macchine, individuano la precisione e il nitore dei dettagli.
Dove la luce si riflette e scivola via dalla pietra e dal particolare, la foto disegna uno spazio simbolico, ed esalta quello reale.
Si tratta infatti di una materia/oggetto che ha secoli di storia, affrontata da uomini con secoli di esperienza, spesso aiutati da macchine potenti, talvolta esaltati dalla fede, sempre animati dalla fiducia e dalla speranza di esprimere l'humanitas che ci forma e ci distingue. Antonella e la sua macchina entrano a guardare, e l'occhio che guarda, lo sappiamo, sceglie e mette in evidenza, ma anche trasforma, dilata ed accentra, insomma trasfigura.
Nella lotta tra l'uomo e la materia, non certo però tra due forze che si contrappongono per distruggersi in quanto entrambe dentro la natura, l'apparecchio fotografico è lo sguardo dell'intelligenza intento alla ricerca delle tracce del lavoro storico ed estetico fatto dall'uomo, dentro la materia. Restano così solidissime le immagini dei bianchi splendenti, dei neri e dei grigi intensi, gli orizzonti e le vertigini, i segni della forza e delle mani, la misura delle cose e dell'uomo.
Il bello è quello che resta.
Brenda Bacigalupo, luglio 2012