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Autore: Luca B Pagni
- Pubblicato il 06/02/09 - Categoria Mostre
Dal 3 al 28 febbraio 2009
Biblioteca Statale
Largo papa Giovanni XXIII 6 Trieste
Orario: lun.-ven. 8.30-18.30; sab. 8.30-13.30
Mostra fotografica retrospettiva di Gian Butturini (Brescia 1935-2006)
Formatosi all'Accademia di Brera, Gian Butturini è morto a Brescia il 29 settembre 2006
al rientro da un viaggio a Cuba.
L'ultimo suo reportage l'ha realizzato nel giugno del 2006 a Trieste
documentando i Servizi di Salute Mentale a quasi trent'anni dalla promulgazione della legge 180.
Tra le sue numerose mostre, in Italia ed all'estero, ricordiamo la mostra internazionale curata da Sandro Parmiggiani "Il volto della follia - cent'anni di immagini del dolore" esposta al Palazzo Magnani di Reggio Emilia dal 12 novembre 2005 al 5 febbraio 2006, che ha rappresentato la conferma della più alta espressione del binomio fotografia e impegno sociale che ha caratterizzato la vita di Gian Butturini.
Alla mostra avevamo dedicato la pagina http://www.photographers.it/articoli/ilvoltodellafollia.htm
dove, si incontravano 500 foto prese, dal 1965 in poi, all'interno dei manicomi italiani, da vari fotografi,
tra cui Luciano D'Alessandro, Gianni Berengo Gardin, Carla Cerati, Uliano Lucas, Ferdinando Scianna,
Gian Butturini, Raymond Depardon, che diedero un contributo fondamentale allo sviluppo della sensibilitÃ
sul problema dell'esclusione e delle condizioni di vita delle persone rinchiuse nei manicomi.
tra cui Luciano D'Alessandro, Gianni Berengo Gardin, Carla Cerati, Uliano Lucas, Ferdinando Scianna,
Gian Butturini, Raymond Depardon, che diedero un contributo fondamentale allo sviluppo della sensibilitÃ
sul problema dell'esclusione e delle condizioni di vita delle persone rinchiuse nei manicomi.
Visitate anche la news dedicata alla mostra COLLETTIVO 180:
http://www.photographers.it/view_news.php?id=432
http://www.photographers.it/view_news.php?id=432
Fedor Dostoevskij ha scritto che "la civiltà di un popolo si misura da come tratta i suoi prigionieri" e i folli hanno rappresentato per secoli il rimosso della nostra società , una vera forma di prigionia tra le più brutali e silenziose. Ma questa mostra va oltre il documento e offre immagini di fotografi che hanno portato la fotografia ad uno dei suoi punti più alti, dove diventa rivelazione ed emozione, anticipando la caduta dei muri fisici dei manicomi. Gli sguardi dei degenti o i luoghi della segregazione sono colti con una sensibilità partecipe che offre il senso autentico di un dolore che per molti è durato una vita intera".
"Qualsiasi cosa dicano di me i mortali - non ignoro, infatti, quanto la Follia sia portata per bocca anche dai piùfolli - tuttavia, ecco qui la prova decisiva che io, io sola, dico, ho il dono di rallegrare gli Dèi e gli uomini".
Erasmo da Rotterdam, Elogio della follia
Leggete il pensiero di Gian Butturini alla pagina http://www.psichiatriabrescia.it/20051116BOb.htm
Prosegue invece fino al 22 febbraio 2009 presso l'Ex Chiesa Anglicana di Alassio (ECAA) Via Adelasia 10 Alassio la mostra collettiva intitolata "Oltre la follia. Il volto umano della legge Basaglia". http://www.artube.it/main.php?page=news_detail&id=127 Bruno Caruso, I veri pazzi sono fuori, 1958, matita e acquerello su cartoncino Dedicata al trentennale della Legge 180 che nel maggio 1978 decretò la chiusura dei manicomi e la liberazione della maggior parte dei pazienti, permettendo loro di accedere ad una nuova vita. Una vera rivoluzione copernicana in campo psichiatrico, che ha posto la centro del proprio sistema il malato invece che la malattia. La legge, che prende il nome dal suo ispiratore Franco Basaglia, rappresenta una vera conquista civile ed il riconoscimento dei diritti umani a persone che per secoli hanno vissuto segregati. Un pensatore di rango come Norberto Bobbio la definì, allora, come "l'unica vera legge di riforma del nostro paese". L'esposizione ècurata da Nicola Davide Angerame e presenta circa 100 opere fotografiche di autori celebri e di giovani fotografi, tutti accomunati dal desiderio di oltrepassare con la fotografia quel muro spesso di indifferenza che ha attorniato i "manicomi" per secoli. La collettiva presenta i lavori di Vasco ASCOLINI, Gianni BERENGO GARDIN, Gian BUTTURINI, Luciano D'ALESSANDRO, Bruno CATTANI, Michele D'OTTAVIO, Claudio ERN�, Christian MARTINELLI, Giacomo SAVIOZZI, Filippo URBINI, con una mostra personale di Renzo MIGLIO sulla storia dellʼOspedale Psichiatrico di Collegno. Affiancano la mostra la visita all'ex ospedale psichiatrico San Nicolò, sorta di villaggio a padiglioni diffusi, costruito nel XIX secolo e alla colonia agricola "Orto de' Pecci" e, fino al 22 febbraio 2009, l'esposizione grafica "La lente di Freud. Una galleria dell'inconscio" curata dallo psichiatra/storico dell'arte Giorgio Bedoni, e la mostra personale di Renzo MIGLIO sulla storia dellʼOspedale Psichiatrico di Collegno. Il catalogo alla mostra è disponibile on-line alla pagina web: http://www.comune.alassio.sv.it/turistico/ita/alassio_anglicana/2008/oltre%20la%20follia/Renzo%20Miglio%20catalogo.pdf |
Sempre in tema di follia segnaliamo che a Siena
dal 31 gennaio al 25 maggio 2009
è esposta la mostra
dal 31 gennaio al 25 maggio 2009
è esposta la mostra
Arte, genio, follia: il manifesto della mostra artegeniofollia
"Arte, Genio e Follia. Il giorno e la notte dell'artista"
rappresenta il primo tentativo in Italia di indagine del rapporto tra produzione artistica e disagio mentale. Attraverso 9 diverse sezioni, affidate alla cura di grandi nomi del campo dell'arte, il pubblico si trova di fronte a opere che affrontano il tema della follia in modo immediato e di grande impatto emotivo. L'intento è quello di indagare "l'essere nel mondo" degli artisti attraverso le loro opere, senza tuttavia rinunciare alla fondamentale prospettiva storica e a tutti quei contributi che hanno studiato "arte, genio e follia" da altri punti di vista, siano essi di natura artistica, scientifica o medica.
rappresenta il primo tentativo in Italia di indagine del rapporto tra produzione artistica e disagio mentale. Attraverso 9 diverse sezioni, affidate alla cura di grandi nomi del campo dell'arte, il pubblico si trova di fronte a opere che affrontano il tema della follia in modo immediato e di grande impatto emotivo. L'intento è quello di indagare "l'essere nel mondo" degli artisti attraverso le loro opere, senza tuttavia rinunciare alla fondamentale prospettiva storica e a tutti quei contributi che hanno studiato "arte, genio e follia" da altri punti di vista, siano essi di natura artistica, scientifica o medica.
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