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Autore poliedrico, impegnato su diversi fronti della ricerca fotografica, Gianni Maffi segna un’altra importante tappa del suo percorso attorno al paesaggio con Italian memories, un’esposizione che raccoglie poco meno di una trentina di opere, selezionate tra paesaggi italiani in gran parte ripresi nelle più famose città italiane, con qualche deviazione su centri minori. Maffi si serve di un particolare strumento formale, un colore parzialmente desaturato in bilico tra bianco e nero e colore che fa prevalere, a seconda del soggetto, l’uno o l’altro aspetto delle due scelte cromatiche della fotografia.
Scrive al proposito Pio Tarantini nel testo di presentazione della mostra: « […] Con una forte compattezza stilistica che diventa un momento di forte connotazione Maffi fotografa luoghi deputati – e abusati fotograficamente – del paesaggio italiano, così come aspetti più marginali, cogliendo e restituendo visivamente una particolare atmosfera, in bilico tra visione analitica e poetico interrogarsi sui segni del passato e su quelli delle trasformazioni in corso.
Nelle opere di questa selezione spesso è presente la figura umana, ripresa quasi sempre in campo lungo: molto spesso si tratta di turisti, presi dall’incantamento dei luoghi o impegnati a fotografarli con i telefonini; ma a volte si intuisce che si tratta anche di residenti, di gente di passaggio, che semplicemente fruiscono luoghi della loro quotidianità.
In ogni caso queste persone acquisiscono, nelle atmosfere rarefatte e fortemente connotate, una dimensione di sapore metafisico: non quella costruita, palesemente artificiosa di altre note ricerche fotografiche italiane, ma una dimensione in cui la spontaneità del gesto si coniuga con la solennità o l’importanza del luogo. In tutte queste situazioni si respira – oltre alle suggestioni già citate − una sorta di sospensione dei luoghi, come se essi smettessero la loro storica concretezza per diventare luoghi dello spirito, in cui la forza della descrizione, del dettaglio realistico, si stempera nella visione mentale – processo accentuato dalla desaturazione – dove il passaggio dalla sospensione dello spazio a quella del tempo testimonia il profondo valore di analisi e riflessione del fotografo.»Vernisage: martedì 14 aprile dalle 18.30 alle 21.00
Orari di apertura: da martedì a venerdì 16.00-19.00 o su appuntamento
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