Adagio Napoletano di Stefania Adami, monografia Fiaf

Al Festival della Fotografia Italiana, appena aperto lo scorso weekend è stato presentato fresco di stampa il libro di Stefania Adami “adagio  Napoletano”, nuovo titolo della collana monografie Fiaf a cura di Fulvio Merlak.
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Adagio Napoletano di Stefania Adami (fotografie 2019-2024)

Al Festival della Fotografia Italiana, appena aperto lo scorso weekend (https://www.photographers.it/festival/il-festival-della-fotografia-italiana-inaugura-venerdi-14-giugno-a-bibbiena/) è stato presentato fresco di stampa il libro di Stefania Adami “adagio  Napoletano”, nuovo titolo della collana monografie Fiaf a cura di Fulvio Merlak.

Molti di noi hanno avuto modo di apprezzare questo progetto, che si è guadagnato questo ambito traguardo grazie alla potenza e coerenza anche stilistica dello stesso.

Hanno scritto su questo libro Denis Curti, Silvano Bicocchi, e hanno descritto bene questo affresco dell’Adami, e quindi vi lasciamo alle parole dell’autrice che crediamo siano potenti tanto quanto la sua fotografia;

“Io voglio bene a ‘stu Paese.

All’età di 27 anni lavoravo a Napoli ed abitavo appena sopra i Quartieri Spagnoli. La mattina, per non ritardare, attraversavo i Quartieri a passo svelto, spesso di corsa, ma sempre a testa bassa per non guardare e per non farmi notare. Era il 1989, crollava il Muro di Berlino ed il Napoli di Maradona vinceva la Coppa Uefa. Le sigarette di contrabbando le trovavi dietro ogni angolo di strada.

A casa, in Garfagnana, nessuno sapeva che facevo quel percorso da sola ogni giorno, ma ugualmente si preoccupavano per me e per la mia incolumità. Ero la “furastiera” di una Napoli distante, televisivamente violenta e complicata.

Ma, per fortuna, ero anche ribelle al pregiudizio ed al luogo comune, così un giorno decisi di “sfidare la sorte”. Iniziai a rallentare. Ad alzare lo sguardo. E passo dopo passo, con sorpresa, quei malfamati vicoli senza sole diventarono la melodia più accogliente. Si tinsero di colore umano, offrendomi un ventre materno popolato di sorrisi nuovi e d’inverosimile generosità.

Oggi, dopo oltre trent’anni, sono tornata sui miei passi lenti. E non per cammenà vicino ‘u mare.”

Stefania Adami

Molto belle anche le parole di Claudia Ioan, che ha scritto su questo libro: “un universo dal tempo dilatato, in cui una nutrita serie di protagonisti si avvicenda all’interno di tableaux vivants non costruiti, ma reali: è il mondo di Adagio Napoletano, un affresco fotografico sapiente, carico di umanità, frutto dello sguardo empatico e autoriale di Stefania Adami. Nelle sue fotografie, in un caleidoscopio di palcoscenici contigui, prende vita indimenticabile uno spaccato sociale, urbano, economico e culturale di una Napoli dalle radici antiche: da secoli, come è noto, i Quartieri Spagnoli ospitano in piccolissime abitazioni una popolazione incredibilmente numerosa. Intere famiglie si accalcano in una stanza (a volte due) al piano terra, dove si vive, si mangia, si dorme in promiscuità. Le miserie e i disagi storici (narrati in letteratura da Matilde Serao e Curzio Malaparte) sono stati sempre compensati da valori di umanità fortissima, espressi anche da  Eduardo De Filippo nelle sue toccanti commedie dal sapore dolceamaro”…

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