Mostra fotografica a Villa Mazenta, Giussano. 26 novembre – 3 dicembre 2025
Dopo il successo dell’ultima esposizione, torna a Villa Mazenta un nuovo progetto espositivo di DivergenteMente ETS – Percorsi & Progetti, dedicato a un tema di grande attualità e sensibilità sociale: “Disabilità Invisibili”, visitabile dal 26 novembre al 3 dicembre 2025. La mostra si inserisce nel percorso culturale promosso dall’Associazione in collaborazione con Photographers.it e l’Istituto Italiano di Fotografia (IIF), con il patrocinio del Comune di Giussano.
Il progetto nasce da una call pubblica lanciata nel mese di settembre, rivolta ad artisti visivi e cittadini, invitati a raccontare attraverso le immagini le sfumature e le complessità delle disabilità non immediatamente riconoscibili. Le opere selezionate offrono un mosaico di sguardi autentici e profondi, capaci di restituire la dimensione umana di esperienze spesso taciute.
I lavori selezionati
La commissione composta da Maurizio Cavalli (direttore IIF), Angelo Cucchetto (CEO Photographers.it e curatore della mostra), Maria Pansini (fotoreporter), Vanessa Ruscis (artista concettuale) e dal Presidente di Divergentemente Sonia Pampuri, ha individuato i progetti più significativi tra quelli pervenuti per la loro capacità di stimolare una riflessione critica sulle barriere invisibili che attraversano la società. Dopo attenta riflessione i lavori selezionati sono stati:
Mauro Abatescianna – Vetro, un ‘installazione potente sul tema della dissociazione mentale.
Candido Baldacchino – Io e lui, la narrazione del rapporto non proprio amichevole tra un grande fotografo e il morbo di Parkinson che lo accompagna da 5 anni.
Tina Cosmai – Anguilla, i luoghi poeticamente reinterpretati che hanno accompagnato il grande poeta Cesare Pavese nel dispiegarsi del suo “male di vivere” che è culminato purtroppo col suicidio.
Mario Cucchi – Bpolar, un lavoro concettuale e un’interpretazione poetica della bipolarità che attraversa ogni individuo.
Andrea Farao – L’ho vista, un ‘esplorazione fotografica coinvolgente e a tratti inquietante dell’esperienza della psicosi.
Benni Giammari – La giusta distanza, l’esplorazione narrativamente poetica della depressione che da anni accompagna l’autrice e della necessità di porre un diaframma tra se e le cose del mondo per poterle accettare e comprendere.
Miriam Mercurio – Sei bella dentro e sei bella fuori, l’esperienza stremante e invisibile oltre che spesso ignorata dell’endometriosi.
Hermes Mereghetti – In-visibile, il disturbo ossessivo compulsivo è alla base di questa indagine fotografica sull’invisibilità del dolore psichico e di come esso ci faccia sentire mutilati , incompleti oltre che non visti.
Stefano Michelin – Alice, lo spazio Alice è un luogo dove le persone neurodivergenti sono viste, ascoltate e supportate. I ritratti dei volti di questi giovani riconosciuti nel loro essere persone ne sono preziosa testimonianza.
Giulia Minolfi – Essere semplice. L’adhd riconosciuto e diagnosticato in età adulta può e spesso è una liberazione , il modo per cui la persona trova finalmente contezza della sua identità. Questo ne è il racconto fotografico.
L’iniziativa intende favorire un dialogo aperto e consapevole sul tema, mostrando come le difficoltà quotidiane di chi vive una disabilità spesso non visibile possano incidere profondamente sulla vita personale, sociale e lavorativa. Attraverso la forza narrativa delle immagini, la mostra invita il pubblico a superare pregiudizi e a costruire una visione più empatica e inclusiva.
Il 3 dicembre, alle 18.30, in occasione della Giornata Mondiale della Disabilità, la mostra si concluderà con un evento pubblico alla presenza degli autori, del curatore Angelo Cucchetto, della presidente Pampuri e dei rappresentanti del Comune di Giussano. Sarà un momento di confronto e condivisione per valorizzare il contributo degli artisti e ribadire il ruolo dell’arte come veicolo di consapevolezza sociale.
Con “Disabilità Invisibili” Villa Mazenta si conferma luogo d’incontro tra arte, società e pensiero critico, dando spazio a storie che meritano di essere viste, ascoltate e comprese.
