Inizio la mia collaborazione con questo sito, rivolto ad un pubblico essenzialmente di fotografi, con un artista del sud che amo molto, Mimmo Rotella.
C’è un modo per essere fotografi ritrattisti senza aver scattato un ritratto. Si può coniugare la street art con il manifesto pubblicitario al fine esprimere un messaggio completamente diverso da ciò per cui è stato creato? La risposta avviene con un meraviglioso autore, Mimmo Rotella.
Mimmo nasce a Catanzaro il 7 ottobre 1918, e conseguita la maturità artistica presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli, si stabilisce a Roma nel 1945. A lui si deve il meraviglioso DECOLLAGE: Rotella preleva dai muri della Capitale e incolla sulla tela pezzi di manifesti strappati per strada rielaborandoli poi in studio, adottando il collage dei cubisti e contaminandolo con elementi mutuati da una matrice informale e con il “ready-made dadaista”.
Durante il mio percorso di formazione al Centro di Fotografia Sperimentale, il Preside della scuola mi mostrò i lavori di Rotella. Subito mi vennero in mente i manifesti abusivi che veniva impiantati nei muri e nelle staccionate di Taranto. Anche io da ragazzo li guardavo nel tempo scolorirsi e strapparsi, assumendo dei nuovi significati rispetto a quelli per i quali erano stati creati. Constatando il mio entusiasmo il Preside mi assegnò come compito per la settimana successiva la realizzazione di un lavoro alla Mimmo Rotella. Per fortuna ero a Roma, dove era ancora possibile trovare manifesti del cinema, prima del Covid, nei muri e nelle staccionate delle periferie della capitale. Inoltre, ebbi la fortuna che una domenica fosse in omaggio col quotidiano “il Foglio” il manifesto “del bacio tra Salvini e Di Maio” apparso in un murales qualche giorno prima della fondazione del governo “Movimento 5 Stelle – Lega” (Odiavo l’ipotesi di quel governo perché ero convinto che avrebbe sicuramente influenzato anche la mia professione).
Mi è venuto naturale provare a realizzare il compito “artistico” assegnato con un atto di ribellione artistica. Nei 23 metri quadri del mio monolocale romano è stato molto difficile realizzare “l’opera”, ancora più complicato fotografarla. Cosa penso dopo averlo realizzato? A mio parere, una volta nella vita occorre confrontarsi con il “decollage” di Mimmo Rotella, vedere i manifesti in giro nella città con un occhio conservativo e innovativo, togliendo, strappando, sottraendo pezzi per realizzare da pazzi di arte che fu per realizzare altra arte, più nostra, più personale. E magari fotografarla meglio di quanto abbia fatto io con il mio lavoro.:)