Sul palcoscenico delle Stanze della Fotografia, sull’isola di San Giorgio (Venezia) sfilano, le provocazioni di Helmut Newton e le opere di Julian Lennon, figlio di John. Le due mostre, aperte fino al 24 novembre, sono prodotte da Marsilio Arte in collaborazione con Fondazione Cini.
«Legacy» (Eredità) intitola l’ omaggio espositivo nel centenario della nascita di Helmut Newton curato da Matthias Harder e Denis Curti. L’artista ha creato un approdo inconsueto per la propria ispirazione scavalcando i confini dello lo spazio e del tempo. Con il click della sua macchina fotografica, per esempio, ha rivoluzionato il mondo ingessato della rappresentazione della moda trasformandola in un pretesto per racconti surreali, seducenti, ambigui. E anche nei ritratti di noti personaggi ha colto scintille sorprendenti. «Il mio lavoro – diceva – è quello di sedurre, divertire e intrattenere”
Julian Lennon alla sua evoluzione artistica ha affiancato l’impegno civile inoltrandosi sui sentieri dell’umanità dolente. I progetti della sua Fondazione «The White Feather» sono indirizzati a organizzazioni internazionali meritevoli impegnate sui temi della «Conservazione della vita» : diritti, istruzione, salute, acqua e sostegno alle popolazioni indigene.
Più di cento fotografie (selezionate con la curatrice Sandrina Bonetti Rubelli) riassumono le tappe della sua ricerca dove celebrità e persone comuni (tra cui le vittime di grandi tragedie come la siccità in Ethiopia) si affacciano al nostro sguardo senza clamore.
Non è casuale infatti che il titolo della mostra sia «Whispers – Sussurri» così come il nome della Fondazione fa riferimento alla piuma che evoca leggerezza, ma non futilità essendo stata per secoli strumento della scrittura e quindi di introspezione e trasmissione culturale.
Sul palcoscenico delle Stanze della Fotografia, sull’isola di San Giorgio (Venezia) sfilano, le provocazioni di Helmut Newton e le opere di Julian Lennon, figlio di John. Le due mostre, aperte fino al 24 novembre, sono prodotte da Marsilio Arte in collaborazione con Fondazione Cini.
«Legacy» (Eredità) intitola l’ omaggio espositivo nel centenario della nascita di Helmut Newton curato da Matthias Harder e Denis Curti. L’artista ha creato un approdo inconsueto per la propria ispirazione scavalcando i confini dello lo spazio e del tempo. Con il click della sua macchina fotografica, per esempio, ha rivoluzionato il mondo ingessato della rappresentazione della moda trasformandola in un pretesto per racconti surreali, seducenti, ambigui. E anche nei ritratti di noti personaggi ha colto scintille sorprendenti. «Il mio lavoro – diceva – è quello di sedurre, divertire e intrattenere”
Julian Lennon ha affiancato alla sua evoluzione artistica l’impegno civile inoltrandosi sui sentieri dell’umanità dolente. I progetti della sua Fondazione «The White Feather» sono indirizzati a organizzazioni internazionali meritevoli impegnate sui temi della «Conservazione della vita» : diritti, istruzione, salute, acqua e sostegno alle popolazioni indigene.
Più di cento fotografie (selezionate con la curatrice Sandrina Bonetti Rubelli) riassumono le tappe della sua ricerca dove celebrità e persone comuni (tra cui le vittime di grandi tragedie come la siccità in Ethiopia) si affacciano al nostro sguardo senza clamore.
Non è casuale infatti che il titolo della mostra sia «Whispers – Sussurri» così come il nome della Fondazione fa riferimento alla piuma che evoca leggerezza, ma non futilità essendo stata per secoli strumento della scrittura e quindi di introspezione e trasmissione culturale.
Foto di apertura; Helmut Newton. Era delle macchine, Thierry Mugler, Vogue America. Monte Carlo, 1995 © Helmut Newton Foundation
Seguono Julian Lennon Someone To Look Up To (John Lennon e Bono); Helmut Newton. Elizabeth Taylor. Los Angeles, 1985 © Helmut Newton Foundation; Julian Lennon Kogi Tribe Colombia 2014; Lennon Home Etiopia 2014