lo chiamerò Novecento.”
“ Novecento? Ma è un numero! ”
“ Era un numero: adesso è un nome.”
“Danny Boodmann T.D. Lemon Novecento. È perfetto. È bellissimo. Un gran nome, cristo, davvero un gran nome.”
Già, proprio così, era un numero, poi un nome, adesso è anche un libro di fotografie che racconta e documenta i 25 anni in cui l’attore Eugenio Allegri ha interpretato il monologo “Novecento” di Alessandro Baricco.
Attraverso immagini scattate durante vent’anni di tournée, Ranzani offre uno sguardo intimo sulla preparazione, le esibizioni sul palco, i momenti nei camerini e dietro le quinte, catturando la magia dell’attesa, lo sforzo fisico, l’euforia della scena e la solitudine fuori dal palco.
Questo lavoro rappresenta un omaggio all’artista che ha dedicato la sua vita al teatro, mettendo in luce l’alchimia tra Allegri e il personaggio di Novecento. Il volume include testi di Alessandro Baricco, Lella Costa, Gabriele Vacis e Roberto Tarasco, arricchendo ulteriormente il racconto fotografico.
La sera del 28 giugno 1994, “Novecento” debutta al sedicesimo Festival di Asti, nel cortile del Palazzo del Collegio. Replicherà il 29. Due appuntamenti iniziali e, per due sere, 700 persone. Tutta la critica teatrale italiana schierata in platea; tanti spettatori curiosi; tanti amici e un’attrice, Lella Costa, che alla fine andrà in camerino ad abbracciare Allegri. Da quel giorno si contano oltre 700 repliche.
Paolo Ranzani resta infatuato da una delle prime rappresentazioni e chiede ad Eugenio, suo amico e maestro di Commedia dell’Arte, di poter fotografare quell’alchimia che gli ha inondato gli occhi e il cuore in un’ora e mezzo di spettacolo.
Ben presto non si accontenta più di raccontare la scena visibile al pubblico e inizia così a frequentare il backstage, l’allestimento nei teatri delle città, segue anche intere parti della tournée, per oltre 20 anni, ogni tanto, trova il modo di staccarsi dai suoi impegni di fotografo professionista e si aggrega alla carovana.
Questo libro fotografico è il frutto di infiniti e meravigliosi viaggi al fianco di Eugenio Allegri, nel baccano delle prove luci intralciando e incrociando il meticoloso lavoro dei tecnici, infilandosi nei bagni del camerino, restando lento osservatore della liturgia precisa dell’attore che si prepara, si fa la barba, si concentra, poi cazzeggia, cuce il costume e stira il cappello, rilassa le gambe, attende il microfono, fa esercizi vocali e smorfie bizzarre, fino al silenzio d’ombra dei minuti prima del buio in sala.
