La 13esima edizione di MIA Photo Fair
Alterazioni prospettiche è il titolo dell’immagine iconica della 13° edizione di MIA Photo Fair che nel 2024 sceglie di raccontare i temi della fiera non con una fotografia, ma attraverso un graphic-concept, frutto della sovrapposizione in camera 3D di filtri smerigliati da cui sono state ricavate fotografie digitali che alterano la parola MIA.
Una “metafora visiva” per rappresentare il nostro approccio al cambiamento, a come osserviamo, percepiamo, deformiamo e ricreiamo l’immagine che abbiamo del mondo, ma anche una sorta di ‘goccia’ che si propaga, perché quel cambiamento arrivi a tutti e sia contagioso, come la passione che lo ha indotto.
La nuova edizione ha come fil rouge il tema “Changing”, affrontato spaziando dal cambiamento climatico
a quello dei diritti civili, alle sfide poste dalla trasformazione sociale, economica e tecnologica.
“Changing – spiega la nuova Artistic Director Francesca Malgara – significa cercare coraggiosamente
un’alternativa alla situazione crisi generale che ai nostri tempi tocca la sfera personale, politica ed
economica mondiale. Il mio desiderio, che mi auguro sia condiviso anche dai nostri ospiti e dalle gallerie, è
che gli espositori progettino i loro stand come vere e proprie mostre che attivino il cambiamento,
concentrandosi sulla centralità della persona, il rispetto per l’ambiente e per la biodiversità, sulla
responsabilità del singolo, la valorizzazione del femminile, del dialogo tra le parti e la forza della comunità.
Il cambiamento è al centro dell’attenzione di tutti e MIA è un contesto ricco di spunti da cui partire per
costruirlo, perché la fiera sia il luogo in cui arte e consapevolezza siano attivatori di mercato ma anche di
valori, a disposizione di chi desidera concorrere al cambiamento verso una realtà migliore di quella che
stiamo vivendo”
Non semplicemente una fiera dove vendere e acquistare fotografia, MIA Photo Fair è sempre più un incubatore di riflessioni attorno a questo medium, in particolare sulla sua capacità di raccontare il mondo in cui viviamo.
In questo senso, afferma Ilaria Dazzi, Exhibition Director Manager di MIA Photo Fair, «le fiere sono meta-storiche, figlie del proprio tempo. Stanno e servono nel mondo, in mezzo alle persone.
Da qui la scelta di dedicare la main section della fiera al cambiamento che, come spiega l’assessore alla Cultura del Comune di Milano, Tommaso Sacchi, «suggerisce l’assoluta potenza del mezzo artistico e di informazione che la fotografia rappresenta, capace di essere testimone e ispirare riflessioni sulle mutazioni del tempo, siano esse sociali, ambientali o culturali».
A questo desiderio di rivolgersi a un pubblico sempre più ampio risponde anche il nuovo programma di talk a cura del giornalista e scrittore Michele Smargiassi. Che spiega: «Con questo breve ciclo di conversazioni, MIA avvia quest’anno un percorso, da sviluppare in modo più esaustivo nelle prossime edizioni, che ha l’intento di coinvolgere un pubblico di appassionati di fotografia, che vada oltre le due categorie tradizionalmente centrali nella manifestazione, cioè i galleristi e i collezionisti. L’obiettivo è di qualificare MIA anche come un appuntamento culturale di riflessione su un medium che sta vivendo un momento di formidabili trasformazioni».